Nonna chi tono lolo?

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Lexa
'Buio. Siamo a casa dei nonni. Ho un vestitino rosa e delle ballerine nere. Aden è piccolo, avrà 4 anni.
Siamo in camera nostra. Siamo sotto il letto.
Di sotto sento delle persone parlare, distinguo la voce di mio nonno ma le altre due no.
Lascio un attimo Aden e mi affaccio al corrimano della scala.
Nella cucina vedo mia nonna piangere, in salotto mio nonno che parla con un signore è una signora. Sono entrambi vestiti in nero.
Nonno è un po' arrabbiato.
Perché nonna piange?
Corro in camera, richiudo la porta e mi infilo sotto il letto.
Buio.
Io e Aden scendiamo le scale mano nella mano dopo che nonna ce l'ha chiesto.
"Nonna chi tono lolo?" dice Aden con la sua vocina mentre punta con il suo ditino i due signori.
"Aden non si indica la gente" lo rimprovero schiaffeggiandogli la mano
Buio.
L'agente donna prende Aden in braccio e esce.
Buio.
Sento le grida di Aden.
Buio.
Nonna piange.
Buio.
Io corro fuori e mi metto davanti alla macchina in partenza dei due agenti.
Buio.
Aden mi abbraccia forte.
Buio.
La nonna ci abbraccia. Il nonno ci abbraccia.
Buio.
"Ritorneremo con un mandato" dice la voce grossa dell'uomo.
Buio.
Io e Aden in una macchina con altri agenti.
Nonna e nonno che ci salutano sorridendo anche se in realtà stanno piangendo.
Aden che mi abbraccia.
Buio.
Siamo in un posto strano.
Buio.
Dov'è Aden?
Buio.
Sono nel mio letto a casa dei nonni, controllo ovunque ma Aden non c'è.'
"ADEN" urlai mentre mi tirai su.
Avevo il fiatone, ero tutta sudata e il cuore mi batteva all'impazzata
"Lexa cosa c'è? Lexa calmati era solo un sogno"
Mi girai e vedi Clarke.
Tirai un sospiro di sollievo e la abbracciai.
"Stavi urlando nel sonno.. hai fatto un incubo?"
"Scusa ti ho svegliata.." è l'unica cosa che riuscii a dire.
"Ehi calma.. Me ne vuoi parlare?" mi chiesi mentre ti alzavi ad accendere la luce
"È un incubo che faccio spesso.. sogno il giorno in cui gli assistenti sociali volevano prendere Aden e darlo in adozione" dico tutto su un fiato
"Non capisco perché-"
Non la feci finire
"Quando arrivò Aden i miei nonni avevano circa 62 anni, non erano vecchi ma non erano abbastanza giovani per tenere un bambino. Nonostante questo, tranne alcune volte che chiedevano ad una baby sitter, loro si arrangiarono e puntarono molto sul mio aiuto..
I miei nonni cercavano di farci vivere una vita normale, cercavano di sostituirsi ai nostri genitori, cercavano di giocare sempre con noi, aiutarci coi compiti, ci portavano a fare le passeggiate e a mangiare e in gelato, ma ovviamente loro non erano mamma e papà.
Nel mio paese non è un segreto la nostra storia, molti sono quelli che ci hanno dato una mano e hanno offerto soldi per aiutare i miei nonni che con solo la loro pensione facevano fatica a mantenerci.
Un giorno, quando Aden aveva circa 4 anni, la maestra dell'asilo gli chiede di raccontare un po' della sua vita, non perché interessasse ma per fare esercizio col parlato dato che faceva fatica a pronunciare la r..
Lui iniziò a parlare e raccontò  del fatto che viviamo coi nonni, che ha me come sorella e che abbiamo un cane di nome Titus.
La maestra fece numerose domande riguardo alla nostra strana famiglia e Aden rispose a tutto innocentemente.
La maestra si insospettì e chiese agli assistenti sociali di indagare, loro così fecero e scoprirono della nostra condizione economica.
Un giorno si presentarono da noi è ci dissero che volevano Aden, volevano metterlo in una casa famiglia o darlo in adozione, volevano farlo per dargli la possibilità di vivere una vita normale.
Ovviamente noi eravamo contrari e la prima volta riuscimmo a mandarli via, la seconda volta vennero con un mandato del tribunale e ci presero entrambi vedendo quanto eravamo uniti.
Ci portarono in un orfanotrofio, ci divisero e rimanemmo li per due settimane circa. Non sapevo più niente di mio fratello.
Un giorno mi presero e mi caricarono in macchina, mi dissero che potevo andare a casa e che Aden era già lì ad aspettarmi. Appena tornata a casa i nonni mi abbracciarono forte forte e quando chiesi di Aden loro dissero che non era tornato.
Mi misi a piangere e ritornammo nel posto che mi teneva prigioniero mio fratello, sta volta con un avvocato che aveva tutte le carte che potevano testimoniare che i nonni potavano mantenerci.
Ci vollero un paio di giorni ma dopo Aden ritornò. Era triste, lo si vedeva dagli occhi che aveva pianto molto.
Appena mi vide gli si ri-illuminarono i due smeraldi che ha come occhi e mi abbracciò forte forte.
Da lì non lo abbandonai più.."
Stavo tremando. La nostra vita non è mai stata semplice, io ci sono abituata ma l'idea che Aden debba crescere con un tale peso mi demoralizza sempre di più.
Mi preoccupa il fatto che sta crescendo così, con una sorella autolesionista che non c'è mai, senza genitori e con dei nonni a cui badare. Senza qualcuno con cui sfogarsi o parlare faccia a faccia, senza un papà che gli insegni a giocare a calcio o una mamma che lo veste sempre bene.
Mi preoccupano le domande che gli rivolgeranno in futuro: perché non hai dei genitori? Perché devi sempre stare a casa? Perché non ti puoi permettere di spendere soldi nelle macchinette a scuola ma al contrario gli spendi in medicinali per i nonni? Perché e perché..?
Ero così avvolta nei miei pensieri che non mi accorsi che te mi eri saltata in braccio abbracciandomi, non mi ero accorta delle tue lacrime che mi cadevano e mi bagnavano il viso...
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Clarke
Che. Due. Scatole. Mi. Sto. Annoiando. Aaaaaaaaa.
Ero stesa sul letto della casa dell'albero, guardavo un punto non preciso sul soffitto.
Erano circa 3 settimane che non ti sentivo, eri partita per il campo scout e di te non avevo più traccia se non qualche chiamata clandestina con un telefono di un qualche proprietario anonimo.
L'unica cosa di cui ero certa era che saresti tornata tra una settimana circa, il resto delle informazioni erano incerte.





Nota Autore:
Hey sono tornataaaaaaaaaa, e con me la storia.
Oggi porterò oltre a questo un altro capitolo per farmi perdonare per l'assenza. Vi avviso che la storia sta per volgere al termine, anche se non so ancora bene come.
Comunque non pensiamoci, scrivetemi nei commenti cosa ne pensate e se vi piace, lasciate un voto e condividetela.
Al prossimo capitolo
Noah (o Ananas come preferite)
'-'

Foreste nell'oceanoWhere stories live. Discover now