Mi stai sfidando Woods?

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Lexa
La cena era andata alla grande, Aden e Madi mangiarono per metà la pizza e il resto lo misero in un contenitore che si sarebbero portati dietro nel loro 'rifugio segreto' dove avrebbero passato la notte.. è incredibile come un po' di coca cola riesca a farli animare tanto.
Wells era stanco morto, aveva lavorato al maneggio tutto il giorno, perciò finito di mangiare ci salutò e se ne andò a letto.
Dopo aver spreparato te sparisti per qualche minuti in camera tua mentre io, abbastanza stanca per l'attacco isterico di prima e per la giornata ad allenarmi con quei così a quattro zampe, mi stesi sul divano.
Approfittai per scrivere a mia nonna un sms, inviargli foto e accertarmi che lì a casa fosse tutto apposto.
Misi giù il telefono e mi ritrovai due occhioni blu che mi fissavano
"Sei adorabile col doppio mento" dissi te ridendo
"Quelle sacche?" chiesi vedendo gli zaini che tenevi in mano
"Ti ho detto che ti portavo in un posticino speciale no?"
Sinceramente mi ero dimenticata, ero anche troppo stanca per camminare, ma non potevo dire di no a quei due occhioni stupendi.
"Però mi prendi in braccio" dissi alzando le braccia nella tua direzione come una bambina piccola
"Cosa?"
"Io ho sonno, quindi prendimi in braccio"
"Non ci penso neanche" risposi te ridendo e lanciandomi lo zaino
"Eddai sono leggera" continuai
"Tra le due sei te quella che fa sport ricordi? Se ti prendessi in braccio probabilmente cadremmo entrambe come dei cachi marci" risposi te
Decisi di alzarmi e con i miei tempi uscimmo di casa.
——————————————————
Arrivammo dopo circa 15 minuti di strada, o meglio di sterrato, eravamo in mezzo al bosco e nonostante il sole illuminasse ancora lì era già buio. Camminavo mano nella mano con te, non perché avessi paura, amo i boschi di notte, sono così silenziosi che puoi sentire ogni cosa, ogni foglia che cade, ogni rametto che si spezza, ogni verso di una animale, ogni cinguettio di un uccello, il cucù dei gufi, tutto.
Arrivammo a presso di un grande albero, penso un faggio.
Girasti intorno al tronco fino a trovare una scaletta appesa, la tirasti giù e salimmo. Salimmo per parecchio, quell'albero era davvero alto.
Arrivammo all'ingresso di una botola, la apristi e una luce giallognola ci accecò. Entrammo e a mia sorpresa mi trovai in una casetta sull'albero davvero carina e accogliente.
Era grande quanto un monolocale, c'erano dei materassi per terra che fungevano da letto, un divanetto, una tv, un piccolo fornello, delle candele e un piccolo camino.
"Wow" fu l'unica cosa che riuscii a dire
"Aspetta di vedere il bello" risposi te tutta emozionata prendendomi per il polso e portandomi vicino a una finestra.
Spostasti la tenda e un panorama mozzafiato si presentò davanti a noi: da quella cima si vedevano tutte le cime del bosco, parte dei campi, in lontananza il maneggio e qualche cavallo che stava pascolando tranquillo.
"Me l'ha costruita mio padre l'anno prima che morisse, mi continuavo a lamentare di volermene andare di casa e lui me l'ha costruita, così se avevo bisogno di sfogarmi venivo qui..." dissi te con un po' di malinconia
Ti abbracciai da dietro senza dire niente, non so mai come consolare le persone, di solito mi metto a ridere in queste situazioni, ma vedere te che stai male mi fa stare male anche a me.

Mi buttai sul letto, ero stanca morta, non mi cambiai nemmeno.
"Cosa stai facendo?"
"Dormo" dissi mettendomi il cuscino in faccia
"Io non ho sonno"  dissi te stendendoti vicino a me e accarezzandomi il fianco.
Sapevo benissimo dove volevi andare a parare, ma ero troppo stanca per accontentarti, io sono una di quelle persone che se non ha voglia di fare qualcosa non riesce a farla.
"Perché non hai detto a tua mamma che sei la mia ragazza?" chiesi cercando di sviare il discorso
"Ah sentila, 'la mia ragazza'" dissi te imitando la mia voce
"Scusa?"
"Io sono ancora arrabbiata con te" risposi te incrociando le braccia
"Oddio ancora sta storia" sospirai
"E comunque non lo so, cioè non so come la prenderebbe"
"Beh se ti caccia ci sono io in caso, te e Madi venite a stare da me, penso che Madi abbia un debole per mio fratello"
"Cosa? Semmai è Aden che la segue come un cagnolino"
"Maddai, se è lei che vuole sempre giocare con lui"
"Beh te e Aden siete proprio simili, ogni volta che parlate con delle Griffin vi vengono gli occhi a cuoricino" colpii tu.
"Davvero?" nessuno mi aveva mai detto che mi venivano gli occhi a cuore guardando qualcuno
"Anche adesso"
"Adesso adesso?"
"Si"
Con Costia non mi hanno mai detto che avevo gli occhi a cuore quando le parlavo e viceversa. È una bella sensazione però.
"Sai ci ho ripensato"
"A che cosa?"
"Vediamo se domani non mi chiamerai fidanzata" dissi alzandomi e venendo e mettendomi sopra di te
"Mi stai sfidando Woods?"
"Accetti Griffin?"
Non potete capire che tensione c'era, i miei ormoni sono saltati quando ha detto il mio cognome in quel modo che sa fare solo lei.
Mi mise le mani sui fianchi e gli tirò più vicini al suo bacino. La mia amichetta lì sotto era abbastanza bagnata.. scusa amica.
"Lo sai che non perdo mai alle sfide" risposi te sussurrando.
Le nostre facce erano vicinissime, le nostre labbra erano vicinissime.
"Allora sta volta non mi trattengo"
Non feci a tempo ad aggiungere altro che ti eri fiondata sulla mia bocca, le nostre labbra si scontrarono e si completarono come un puzzle.
Misi la lingua all'estremità del tuo labbro come per chiederti permesso di entrare, te la accolsi come sempre e iniziarono a giocare insieme nella tua bocca.
Il bacio diventò molto più passionale, avevamo il respiro corto e le tue mani vogliose mi avevano già tolto la maglietta.
Ti tolsi la t-shirt e il reggiseno, mi soffermai meno sui tuoi averi e andai dritta al sodo.
Ti tolsi i pantaloncini e gli slip, senza preliminari o altro infilai il medio e l'anulare che andarono a contatto con la tua femminilità.
Inizia con movimenti lenti, poi le spinte diventarono sempre più ampie e veloci. Te gemevi, non ti trattenevi poiché qui sopra nessuno poteva sentirci, sentirti imprecare il mio nome mi rese immensamente felice.
Tolsi le mie dita e iniziai a usare la lingua, questa volta ti feci soffrire un po' e inizia a leccarti l'inguine e l'entro coscia mentre le mie mani giocavano con i tuoi capezzoli.
"Lexa se non ti muovi ti picchio" dissi te ansimando
Sorrisi e ti accontentai, feci entrare la mia lingua e iniziai la mia danza.
Ora le mie mani erano salde alle tue cosce, come per paura che potessero allontanarsi e le tue invece erano ancorate alla mia testa e la premevano contro la tua femminilità.
Quando raggiunsi l'apice del piacere mi fermai, te stavi tremando e io mi stesi di fianco a te.
"Ok, ok hai vinto" dissi te facendo dei respiri profondi per regolare il respiro
"Lo so" dissi modestamente prima di alzarmi, mettermi gli slip ed il reggiseno e andare a prendere qualcosa da mangiare.


Nota Autore:
Ciaooo come state? Spero bene dai.
Coooomunque volevo dirvi che per i prossimi 10 giorni la storia starà ferma perché parto per un campo e non potrò usare il cellulare e per scrivere... forse oggi pubblicherò un altro capitolo ma non ne sono sicura...
Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo la storia e che commentano, ditemi se la storia vi sta piacendo e se avete consigli o richieste su come continuarla scrivetemi poi pure in privato!
Ricordatevi di lasciare un voto o un commento e niente guyssss al prossimo capitolo!
Bacioni spaziali
Noah (o Ananas come preferite)

Foreste nell'oceanoWhere stories live. Discover now