Prova a non tagliarti

484 37 5
                                    

Lexa
Ero appena tornata in stanza, sta volta l'incontro con la psicologa è stato davvero stressante, non capivo perché continuasse a darmi appuntamenti se ogni volta che andavo mi ripeteva "Prova a non tagliarti", certo perché se dico a un pesce "Prova a respirare l'aria" lui lo fa. Che cazzo di ragionamento è.
Georgia era la mia psicologa da ottobre, mi ha obbligato il coach ad andarci, vedendo i tagli sempre nuovi sulle braccia.
Ho iniziato a tagliarmi circa 5 mesi prima, quando Costia mi aveva mollata. All'inizio lo facevo perché pensavo di meritarmi quel dolore, perché pensavo fosse colpa mia se ci eravamo lasciate, dopo quando ho capito che non era così ho finito di incolpare me stessa ma non ho smesso di tagliarmi. Ormai era un vizio, una cosa di routine. Mi annoio, mi taglio. Sono triste, mi taglio. Sono felice, mi taglio.
Anche dopo che è successa quella cosa con Clarke questa mattina mi sono tagliata, eccome se mi sono tagliata. Nessuno tranne Luna, Anya, Lincoln e Murphy lo sa, agli altri dico che vado dalla psicologa per problemi di auto controllo e cazzate varie. Non penso che nessuno se ne sia accorto, ho imparato a fasciarmi bene il polso e a ricoprirlo col correttore in modo che non si veda niente, poi con la scusa che uso dei braccialetti abbastanza grossi non si nota.
Adesso per esempio avevo voglia di tagliarmi. Così. Senza nessun pretesto. Lo avrei fatto ne non fosse entrata Luna in stanza
"Ehi com'è andata" disse, mentre entrava
"Io quella là la prendo a pugni prima o dopo"
"Ti ha aiutato molto"
"Al passato, ora mi dice 'Prova a non tagliarti' che cazzo di consiglio è"
"Sono 5 mesi che vai avanti, ci avrei perso le speranze anche io" disse sospirando e buttandosi nel letto
"Avanti dammi la lametta"
"Che?"
"Dammela, vediamo quanto resisti"
"Non ci penso neanche e sai che in caso ne prenderei altre"
"Allora fammi vedere i polsi"
Tolsi le fasciature e uscirono i tagli ancora freschi e profondi da quella mattina
"Ti sei proprio divertita, vieni che ti disinfetto"
"Non è colpa mia"
"In parte, ma lo supereremo insieme, come con l'anoressia"
Forse non l'ho detto, nel periodo tra i 12 e i 16 anni (quindi fino all'anno scorso) ho avuto problemi col cibo, causa prese in giro per la mia sessualità, per il mio stile, per il fatto che vivevo con i nonni, mia madre che mi faceva sentire una merda e altre disgrazie varie.
"A voi devo il mondo"
"Il fatto che non ti sei ancora buttata sotto un treno basta e avanza, ora stringi il pugno che questo brucerà un po'" disse mentre mi metteva il disinfettante. Dopo avermi fasciato per bene e ricoperto di correttore si alzò e mise via il kit medico.
"Come va con Rae"
"Bene, benissimo. Guarda questo regalino" disse, il suo tono era allegro, mi piaceva come cercava di rimanere indifferente al fatto che mi auto facessi male.
Si tolse la maglia e mi mostrò una botta violacea sotto il seno destro
"Anche Rae non scherza" era davvero grande quel succhiotto
"E te con la biondina?"
"Lo so che Rae ti ha già detto tutto"
"In effetti, ma voglio sentire la tua versione da bottom"
"Intanto sono switch e comun.."
Stavo finendo la frase quando qualcuno aprì con violenza la porta facendola sbattere
"Sono tornata" urlò contenta Anya che come sempre aveva fatto il suo ingresso a parer suo 'trionfale'
"Ciao anche a te piccola puttanella" Luna sempre molto gentile
"Ciao Anya"
"Allora com'è andata da Gustus, ti servono le stampelle"
"Beh in effetti mi ha sbattuto più forte sta volta e sai, le sue proporzioni la sotto sono quasi il doppio del cazzetto di Lincoln quindi.." disse facendo un gesto con le mani per far capire la lunghezza del pene di Gustus
"Che schifo Anya" dissi io con tono di disgusto, come faccia a piacere quella specie di bruco tutto rugoso non lo capirò mai
"Ah beh se Lincoln ha il cazzetto, Gustus cià un cazzone bello grosso e dimmi hai.." disse Luna e nel mentre aprì la bocca e con le mani chiuse in due pugni uno dietro l'altro fece movimenti avanti e indietro
"Certo tesoro"
"Anya fai proprio schifo lasciatelo dire" dissi io che tra poco vomitavo
"Parla quella che leccherebbe la bagiolla alla biondina dalla mattina alla sera"
"Beh sempre meglio leccare che conficcarsi un coso rugoso in gola"
Scoppiammo tutte a ridere per quanto discutibili fossero le nostre conversazioni.
"Perché sei tornata così presto? Stasera Lexa deve scopare"
"Io non sono al corrente di ciò che ha appena detto" dissi io
"Stasera alla festa di Lincoln giocheremo a 10 minuti in paradiso e se non te la porti a letto sta volta sei davvero una babba"
Babba era un termine inventato da noi per dire stupido, deficiente, nabbo e cose così
"Non erano 5 minuti in paradiso?"
"Io e Rae abbiamo calcolato che non si riesce a venire bene in 5 minuti, bisogna fare le cose di corsa quindi in 10 si va tranquilli"
"Ah beh a me basterebbe un minuto per venire tranquillamente con Gustus"
"Anya ma a chi interessa?" Mi fa spezzare come a Luna i rapporti etero facessero altamente cagare
"Ok ok piccole lecca fighe io vado a farmi una doccia" disse Anya in modo scherzoso
"Secondo me riuscirebbe a mettersi tutto il barattolo dello shampoo dentro dopo una serata con Gustus" dissi io mentre Anya si stava allontanando.
"Anche secondo me"
Scoppiammo a ridere
Mi avvicinai a Luna e le salii a cavalcioni, le spostai i capelli "E comunque quella volta è venuta subito e non ho nemmeno toccato la sua intimità" bisbigliai all'orecchio di Luna prima di morderle e leccarle il lobo.
"Un giorno mi farai provare allora" mi disse dandomi una pacca sul culo mentre mi stavo alzando.
Io e lei flirtiamo sempre in questo modo, abbiamo un rapporto stupendo.
——————————————————
Arrivò l'ora della festicciola di Lincoln, da quanto ho capito c'eravamo solo io Rae, Luna, Anya, Lincoln, Octavia, Murphy, Emori, Jasper, Nylah e Clarke..
Mi misi una felpa extra large rossa e dei pantaloni grigi, non avevo intenzione di vestirmi bene per loro. Anche Luna e Anya si misero vestiti random.
Mi misi giusto un po' di matita nera e del mascara per non sembrare una scappata di casa.
Presa la mia jeep nera parcheggiata nel parcheggio del Granny e partimmo per il locale di Indra, erano più o meno le 7.45 e iniziava a venirmi fame.
Il locale di Indra sta a 4 isolati dal college, una volta arrivati vidi Lincoln e gli altri già dentro, probabilmente ubriachi. Non vidi te. Speravo con tutta me stessa che ci fossi, avevo bisogno di un po' di vitamina Clarke.
Entrammo e la musica era assordante, non che mi aspettassi diversamente con Jasper come dj. Il locale/hotel di Indra è gigante, al piano terra c'è un locale che usiamo come pub la domenica sera, al piano di sopra le stanze. Il pub è insonorizzato, quindi possiamo fare tutto il casino che vogliamo senza disturbare. Indra c'è lo da a patto di rimettere tutto a posto e ci mette da parte dei super alcolici che spesso sbagliano a comprare, non roba di altissima qualità certo, ma comunque roba forte. È qui che lavora Jasper. 
Il posticino era organizzato così, a destra c'era Jasper con uno spinello in bocca e un paio di bicchieri di vodka (penso) sulla sua roba da dj, al centro dei divanetti messi a cerchio e un tavolino in mezzo, dove c'erano Murphy ed Emori che stavano pomiciando da un lato, mentre dall'altro Octavia e Nylah che chiacchieravano, a sinistra il balcone con tutti i drink e il cibo. Dietro al balcone dei cocktail c'era uno stanzino abbastanza grande, sapevo già per cosa lo avremmo usato.
"Eccovi finalmente, abbiamo ordinato Mc anche per voi, su richiesta della principessa" disse Lincoln
Te eri al di là del balcone, con Rae che ti insegnava a fare i drink.
Clarke e divertentissima, non riuscivi a centrare il bicchiere e ogni volta che spandevi mentre Rae ti urlava contro te ridevi, amo sentirti ridere. La cosa che mi fece partire gli ormoni fu quando vidi che avevi indosso la MIA felpa, quella che ti avevo dato, o meglio ti eri presa, il giorno prima.

Clarke
Appena vidi Lexa feci segno a Murphy di attuare il piano, che lo spettacolo inizi baby.

Foreste nell'oceanoWhere stories live. Discover now