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Jack pov
Io e il ragazzo dopo esserci dati una sistemata, uscimmo dalla stanza dove fino ad prima eravamo stati alla ricerca di Jaeden e della sua famiglia.
Arrivati nel salone trovammo Jade e i suoi genitori seduti a parlare, la madre del ragazzo non appena ci vide ci rivolse un sorisso e stessa cosa fece il padre del ragazzo.

Sig. ra Martell:“avete dormito bene ragazzi?”

Finn:“abbastanza signora grazie”

Sig. Lieberher:“sono contento che siate riusciti a riposare, la cena è pronta non è molto ma sicuramente meglio di rimanere a stomaco vuoto, se volete mentre ceniamo sarò più che contento di rispondere alle vostre domande.”

Io e Finn ci misimo seduti vicini a tavola, su quest'ultima si trovavano dei piatti riempiti con una sorta di zuppa di vegetali vari e ai lati dei piatti un pezzo di pane per ciascuno, a molti sarebbe sembrato um pasto misero ma dopo aver passato tre giorni a magiare merendine e a bere le restature di bibite ormai sgasate, quello era letteralmente il cibo degli dei.

Sig.ra Martell:“so che non è molto ragazzi ma spero possa piavervi..”

Finn:“signora non lo dica nemmeno per scherzo, le siamo più che grati di ospitarci e poi sono sicuro che sarà buonissimo.”

Vidi la madre di Jaeden sorridere e d'istinto cominciai a sorridere anch'io per poi avvicinarmi all'orecchio del ragazzo sussurrando testuali parole:

“Le piaci”

Finn si girò verso di me sorridendo dopo di ché poggiò una mano sulla mia gamba facedomi rabbrividire.

Sig.ra Martell:“ Jack tesoro, prima di cominciare volevo chiederti una cosa..”

Mi girai a guardare la madre di Jaeden che sedeva esattamente dalla parte opposta del tavolo accanto al marito e alla figlia, sembrava turbata ma non capivo da cosa.

“mi dica”

Sig.ra Martell:“avrei voluto chiedertelo prima ma sembravi cosi stanco così ho deciso di aspettare, volevo chiederti dei tuoi genitori..hai idea di dove si trovassero?”

Al sentire delle parole della signora il cuore sembrò bloccarsi per un attimo nel petto, d'istinto strinsi la mano del ragazzo che si trovava ancora sulla mia gamba senza mai lasciarla, quest'ultimo si girò per guardarmi e  forse per controllare come stessi, non riuscivo davvero a rispondere a quella domanda e sia Finn che Jaeden sembrarono accorgersene.

Jaeden:“Mamma..”

Sig.ra:“ scusa tesoro non avrei dovu-

Finn:“pultroppo signora non sappiamo ancora dove siano i genitori di Jack, ma siamo fiduciosi di trovarli.”

Mi girai verso il ragazzo il quale mi sorrise per poi stringere ulteriormente la mia mano.
Vidi la signora Martell sorridere davanti a quella scena e lo stesso il padre del ragazzo.

Sig.ra Martell:“ oh sono più che  sicura che li troverete”

Jaeden:“si lo penso anch'io, i tuoi sono dei tipi tosti sono sicuro che stanno bene”

“grazie davvero..”

Dopo quella chiacchierata cominciammo a mangiare, era davvero tutto molto buono  la signora Martell ci spiegò che era tutto fatto con cose piantate da lei nel suo giardino e che era molto felice che ci piacesse.
Dopo qualche minuto quando tutti avevamo praticamente finito di mangiare il padre di Jaeden cominciò a parlare e a spigarci ciò che era successo mentre noi lo ascoltavamo con molta attenzione.

Sig Lieberher:“Come vi ho detto prima non so moltissimo, quello che so è che quel giorno prima di venire attaccati, da quelli che tu chiami ‘morti viventi’ senza sbagliare perché alla fine è proprio quello che sono, dei morti che camminano. I miei superiori  avevano chiamato per chiedermi aiuto e dicendo che uno scienziato cercando una soluzione per far resuscitare e per rendere le persone immortali aveva creato una sorta di virus, che però andava a distruggere il cervello delle cavie rendendoli fortemente aggressivi  e pronti ad uccidere chiunque, in poche parole li rendeva dei mostri senza volontà che come unico scopo avevano uccidere.”

Finn sembrava molto turbato dalle parole dell'uomo e non potevo negare di esserlo anch'io, Perché? Perché lo aveva fatto?

Finn:“ma io non capisco.. Perché? La morte per quanto orribile sia, ha sempre fatto parte della vita perché provare a cambiare questo..”

Sig. Lieberher:“ è semplice ragazzo, la verità è che l'uomo è sempre una specie avida che puntava sempre e solo al potere e che per ottenerlo era pronto a far di tutto, pure uccidere i suoi simili, immagina anche solo per un secondo una persona che ha il potere di controllare la morte stessa, di far rivivere i morti, a livello politico e militare sarebbe stato il più potente, su questo mondo siamo tanti ma mai  abbastanza. È  proprio questa competizione, la ricerca del potere che ha distrutto quelle persone, e  che ora sta distruggendo il mondo, l'avidità e l'arroganza dell'uomo ci hanno portato a questo.”

Improvvisamente nella stanza calò il silenzio, il ragazzo aveva lo sguardo chinato e sembrava parecchio triste ma come dargli torto.. Il mondo era andato a puttane per colpa della sete di potere di un paio di coglioni..

Sig Lieberher:“ in questo mondo abbiamo solo due scelte, la strada più facile ossia quella di farla finita e perdere le speranze oppure,lottare per la propria vita e non arrendersi mai anche quando sembra inutile andare avanti.”

“ha ragione..restare fermi ad aspettare la propria fine non serve a nulla sta a chi è sopravvissuto riuscire a ricostruire il mondo per come lo conoscevamo una volta.. E noi lo faremo.”

Vidi l'uomo guardarmi con il sorriso in volto, dopo poco lo vidi alzarsi e guardare un'ultima volta nella direzione mia e di Finn.

Sig Lieberher:“sei cresciuto molto ragazzo, e sono sicuro che noi tutti riusciremo ad affrontare la cosa, ora se volete scusarmi andrò a monitorare la situazione là fuori”

Jaeden:“posso venire con te?”

Sig Lieberher:“certamente, ma al minimo segno di pericolo devi scappare ad avvertire gli altri, intesi?”

Jaeden:“Sisignore”

Jaeden e suo padre dopo poco uscirono di casa mentre la sorella di Jade andò in camera sua poco dopo.
Nella stanza eravamo rimasti io, Finn e la madre del ragazzo.

“signora se vuole l'aiuto a lavore i piatti”

Sig.ra Martell:“oh tesoro sei sempre  un angelo, pultroppo ormai l'acqua scarseggia un po però se ti va mi faresti un grande favore”

“Finn se vuoi puoi anche andare i camera io arrivo”

Finn:“oh nono, se posso essere d'aiuto in qualche modo signora mi dica pure”

Sig. ra Martell:“siete davvero dei tesori, nemmeno i miei figli mi aiutano cosi”

La donna cominciò a  ridacchiare per poi cominciare a disfare la tavola e a sistemare tutto seguita da me e da Finn.
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^Fack^ •Sei tu il mio cazzo di mondo ora•Where stories live. Discover now