Quindici.

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<< offro io.>> la raggiungo velocemente al bancone mentre lei cerca di evitare il mio sguardo.
<< sei stupenda stasera, lo sai?>> le sussurro all'orecchio e giuro di averla vista arrossire.
<< ah hai avuto il tempo di guardarmi o eri troppo concentrato sulla nuova amichetta?>>
<< stai scherzando immagino...>>

Il barman ci porge quello che abbiamo ordinato poco prima.
<< ti sembro una che scherza, Jorgito?>>
<< è un'amica di Diego, non c'entra nulla con me.>>
<< oh ti pure giustifichi... hai paura di me allora.>> si mette a ridacchiare.
<< e tu non la smetti mai di prendermi in giro eh?>> mi avvicino e le rubo un bacio, veloce senza farmi vedere.
Ci raggiunge Cande che arriva e trascina Martina per un braccio e mentre si allontanano lei mi guarda e scuote la testa contrariata.

La serata procede bene, Martina torna a casa accompagnata da suo fratello e quindi non abbiamo nemmeno il tempo di un bacio della buonanotte. Troppo smielato?
Beh mi sento una quattordicenne in pieno periodo adolescenziale quando penso queste cose però sono innamorato perso di questa ragazza, mi è andato in pappa il cervello, che ci posso fare?

Ritorno a casa, domani è domenica e ho programmato una splendida giornata da passare con Martina.
Solo io e lei.

La mattina dopo passo a prenderla e ovviamente sono in ritardo a differenza sua che invece mi aspetta sempre pronta e pimpante fuori casa.
Facciamo qualcosa di semplice. Una passeggiata al mare. D'inverno.
È questo il periodo che preferisco: quando soffia la tempesta e le spiagge sono deserte.
La ore in sua compagnia passano molto in fretta e pensare che domani ricomincerà l'ennesima settimana piena di impegni, mi mette già una certa malinconia, quella tipica della domenica sera...non so se avete presente.

Mi fermo a casa sua dopo essere rientrati, visto che da me ci sarebbero alcuni intrusi, e mentre lei va a fare una doccia al piano di sopra ne approfitto per chiamare mia madre.
Avvio su Skype ed eccola che subito mi risponde.
~ Jorgito, aspettavo la tua chiamata. Allora? Come è andata la domenica, ti sei riposato?
~ Mamita, sto alla grande.
~ ma dove sei? Non mi sembra casa tua quella...
~ sono venuto un attimo da Martina...
Mi basta dire quel nome che scatta come una molla.
~ uhh e dov'è? Fammela salutare!
~ ora non può, appena arriva te la faccio salutare.

Restiamo a parlare per un quarto d'ora abbondante. Appena Martina scende dal piano di sopra, senza rendersi conto di niente, mi raggiunge sul divano e mi bacia davanti a mia madre che non riesce a trattenere l'emozione e si mette a battere le mani come se fosse ad uno spettacolo.
Martina se ne accorge, sgrana gli occhi e si porta le mani alla bocca come per coprirsi.
<< troppo tardi mi sa...>>
<< cretino, ma non potevi dirmelo? - urla- ciao Ceciiiii!>> cambia immediatamente tono.
~ ma allora finalmente vi siete decisi a mettervi insieme?
Io e Martina ci guardiamo imbarazzati e annuiamo all'unisono. Mia mamma sembra quasi sollevata da quella notizia, ha gli occhi che brillano uguali ai miei mentre guardo Martina.

Dopo un'ora chiudiamo la chiamata.
<< non vedo l'ora di andare in Messico per Natale.>> mi dice.
<< beh...io ci torno solo perché mi accompagni tu, altrimenti avrei evitato.>>
<< ci divertiremo, sarà il nostro primo viaggio insieme.>>
<< il primo di una lunga serie?>>
<< lo spero.>>
Ci diamo un bacio veloce, poi io rientro a casa. Una nuova settimana sta per iniziare.

...
Il mese di novembre è passato in fretta, il Natale è alle porte ed è quasi tutto pronto per la nostra partenza in Messico.
Io e Martina non abbiamo ancora detto a nessuno della nostra relazione e per il momento è stato facile visto che i vari impegni non ci hanno permesso di passare chissà quanto tempo con il gruppo.

Come un uragano [Jortini] Where stories live. Discover now