Dodici.

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Il pranzo finisce, ringrazio non quante volte tutti gli amici e accompagno mia mamma in hotel.
<< sei cambiato Jorgito.>> mi dice.
<< in che senso?>>
<< ti vedo cresciuto e soprattutto sereno e non potrei chiedere di meglio per te. Hai degli amici che ti vogliono bene e una splendida ragazza che ti ama. >>
<< come scusa?>>
<< dai, potevi dirmelo direttamente tu che stai insieme a Martina.>> oh no mamma, sei fuori strada.
<< ma io e Martina siamo solo amici.>>
<< ho visto come la guardi e come ti guarda lei. Sono vecchia, ma l'amore ancora riesco a riconoscerlo.>>
<< mamma è complicato.>>
<< no, Jorgito. Nulla è complicato se c'è amore vero di mezzo. E poi Martina mi sta davvero simpatica, non mi dispiace averla come...>> inizia ad insinuare.
<< mamma siamo arrivati...>> cerco di chiudere il discorso.
<< e va bene, ma non finisce qui. Pomeriggio mi porti a vedere la città?>>
<< d'accordo. A dopo.>> le apro la portiera e la aiuto con i bagagli.

Vado a sbrigare alcune cose, poi come promesso passo il pomeriggio con lei che non smette di chiedermi cose su Martina.

<< stasera resta a cena qui in hotel da me, ho invitato anche Martina.>>
<< mamma ti prego, non farmi fare figuracce.>> Una serata io, lei e Martina? Prevedo già parecchie scene.
A ora di cena, arriva Martina ed è bella da lasciare senza fiato.
<< buonasera!>> dice e subito va ad abbracciare mia mamma con molta scioltezza.
Ci mettiamo a tavola.

<< beh allora mi dite come vi siete messe in contatto voi due?>> chiedo.
<< Jorge, vedi che Cecilia è una tipa tecnologica.>> mia mamma ride.
<< finalmente ho scoperto che Instagram serve a qualcosa. Martina mi ha contattata e abbiamo organizzato, molto semplice.>>
<< così hai fatto tutto tu?>>
<< so quanto ci tenevi, dovevo farlo.>>
<< così hai fatto la stalker?>> la punzecchio un po'.
<< non apriamo questo argomento o su di te avrei molto da dire.>> risponde a tono lei provocando le risate di mia mamma.

<< beh Martina, perché per Natale non venite insieme in Messico?>> le lancio un'occhiata. Ecco lo sapevo, era prevedibile che lo avrebbe chiesto.
<< se ne avrò la possibilità, verrò di certo.>>
<< ci conto allora, così anche il resto della famiglia ti conoscerà.>>
<< mamma...>> la riprendo io.
<< che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?>> io roteo gli occhi per evitare di rispondere.
<< Cecilia, ma lascialo perdere.>> le dà man forte Martina.
<< questa coalizione contro di me non mi piace molto.>>

La cena continua e mia mamma non smette di raccontare aneddoti sulla mia infanzia che sembrano divertire molto Martina.
<< bene, ora io vado in camera che ho una certa età e sono stanca dopo il viaggio. Voi restate pure.>>
<< buonanotte Cecilia.>>
<< buonanotte mamita, a domani.>>

Restiamo lì.
<< io penso di amare tua mamma. È fantastica.>> dice entusiasta Martina.
<< si, si fa volere bene. Ho notato che siete entrate subito in confidenza.>>
<< sii eppure ci siamo conosciute qualche giorno fa. E poi comunque finalmente ho capito da chi hai preso i tuoi occhi verdi.>>
<< forse è l'unica cosa che ho preso da lei.>>
<< la parte più bella.>> sussurra.
Lo pensa davvero? Ma è un semplice complimento, perché devo andare in crisi per una cosa così semplice e spontanea?
Intanto ci portano il dolce e non posso fare a meno di sorridere come uno scemo.
La cheesecake alle fragole mi ricorda quella serata insieme ai ragazzi e Martina che finisce tutta la fetta che avevo preso.

Dopo un po' la riporto a casa e ci diamo appuntamento a domani. Mi ha chiesto di accompagnarla in un posto, ma non mi ha voluto dire dove...ormai lo so, essere enigmatica fa parte del suo modo di essere.

La giornata seguente in ufficio ho un sacco di cose da fare, 'da grandi poteri, derivano grandi responsabilità'. Chi lo ha detto aveva ragione.
Ritorno a casa alle 19.00 e...cazzo!
Mi sono dimenticato di dover andare da Martina!!!

Controllo il telefono. Sette chiamate perse. Mi odierà, già lo so.
- sei in ritardo, muoviti! - mi scrive.
- arrivo, arrivo.
Penso di non aver mai corso così tanto con la macchina in vita mia, ho attraversato la città nella metà del tempo che ci metto di solito e giuro di aver temuto un po' per la mia vita.
Arrivo davanti casa sua e lei è già fuori ad aspettarmi con un'espressione che incazzata è dire poco.

<< Martina...>>
<< no dico, ma sei coglione? Ti avevo detto di non fare assolutamente ritardo e tu che fai? Arrivi tardi. Si mi sembra giusto.>> entra e sbatte la portiera.
<<  ooh come siamo aggressivi oggi...>>
<< stai zitto e pensa a premere quel piede sull'acceleratore!>> cerca di distogliere lo sguardo e ride sotto i baffi.
<< se mi dici dove dobbiamo andare magari...>>
Senza dire nulla imposta il GPS e arriviamo davanti ad un grattacielo che solo a guardare la cima, ti fa girare la testa.
Ad aspettarci fuori ci sono due tipi in giacca e cravatta. Uno di questi, dall'aria abbastanza agitata viene verso di noi.

<< Tini, sei in ritardo e il cantante che abbiamo coinvolto per la collaborazione se ne sta per andare, sbrigati e vai a registrare.>> dice con tono severo e Martina entra di corsa e sparisce dietro le porte del grande palazzo.
<< prego, raggiungiamola!>> mi dice quell'uomo e lo seguo fino ad entrare nello studio di registrazione.
Martina è insieme ad un ragazzo nella sala per registrare mentre io me ne sto nell'acquario...così mi hanno detto che si chiama la parte oltre il vetro nella quale ci sono tutti i tecnici e i manager.
Iniziano a cantare una melodia abbinata a delle parole che fanno venire i brividi.
Martina stoppa la registrazione almeno una ventina di volte e sembra essere contrariata da come canta il suo ' accompagnatore' .
Decidono di fare una pausa.

<< io mi rifiuto.>> esce lei dalla sala sbruffando.
<< Tini, smettila di fare tutte queste storie. Questa canzone che hai scritto è per un duetto e questo è il cantante che la casa discografica ti ha affidato. Adattati.>> le dice il tipo di prima.
<< appunto, è la mia canzone e non voglio che la canti uno qualsiasi, questo è pure stonato.>>
<< Tini, i manager si sono accordati. Smettila di fare la bambina capricciosa, non ti si addice.>> quello alza il tono.
<< sai una cosa? Mi sono già stancata di tutti questi accordi, dei manager e di te che te ne infischi di quello che voglio. Non voglio più fare uscire l'album. Basta!>> fa per andarsene.

<< Tini non ti permettere ad uscire da quella porta!>> urla quell'uomo e la blocca da un braccio in maniera poco tranquilla, così mi avvicino.
<< mi pare che stiamo un po' esagerando.>> dico.
<< tu parli in qualità di...?>> mi chiede il tizio.
<< non ho nessun titolo, ma mi sembra che si stiano alzando troppo i toni. L'artista è Martina, la canzone è sua, deve avere voce in capitolo. Se quel ragazzo non la soddisfa, il brano non si può assolutamente registrare.>>
<< ah si? E me lo trovi un sostituto? Sei così bravo da farlo tu per caso un duetto di questo tipo?>> mi si mette di fronte con un atteggiamento imponente.
<< e perché no? Posso farlo tranquillamente.>> rispondo a tono e solo dopo qualche secondo mi rendo conto di cosa ho appena detto.

Io? Cantare ? Con Martina? Per il suo album?
Se ve lo state chiedendo,
SI,
HO APPENA FATTO LA CAZZATA DEL SECOLO.

Angolo autrice.
Ciaoooo! Come state?
Spero che questo capitolo vi piaccia, io non ne sono pienamente soddisfatta...ma va benee.😅🙄

Jortini033 RossellaMallardo0  che canzone si ritroveranno a cantare insieme quei due?  Avete qualche idea? 😂🤍

Aspetto con ansia i vostri capitoli! 😍

Spero di riuscire ad aggiornare presto!

Intanto grazie come sempre a chi legge, vota e commenta❤️

Come un uragano [Jortini] Where stories live. Discover now