Nove.

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La sveglia stamattina suona prima del previsto. Sento la pioggia battere forte sui vetri delle finestre.
Mi alzo e vado a preparare la colazione, oggi in ufficio sarà un inferno, già lo so.
Chissà se Martina sta bene, se ieri sera ha pianto. Ufff, vorrei averla qui ora.
Sento il mio telefono squillare. È una videochiamata da parte di mia madre. In questi ultimi giorni ci siamo sentiti di sfuggita.

- mamma !
- Jorgito, amore mio come stai?
- alle prese con la colazione, tra poco vado a lavoro e tu? Stai bene?
- si, ma torni per Natale?
- non lo so, ci provo. Lo sai che mi manchi, devo vedere se riesco a prenotare il volo e tutto il resto.
- c'è pure il matrimonio di tuo cugino Salvador, lo sai quanto ci tiene.
- vedo che posso fare, promesso. Ora vado o faccio tardi.
- ci sentiamo dopo chiquito.
Mi fa un sorriso e realizzo che è un anno intero che non ci vediamo. Mi manca mia mamma, ma di certo non mi manca il Messico. Ho solo brutti ricordi lì e qui ora ho trovato il mio equilibrio, i miei amici e...Martina. Eh lo so che non siamo niente io e lei ma cavolo, che noia era la mia vita prima di conoscerla. Non avevo mai sentito il cuore battermi così forte, lo stomaco così scombussolato.

Prendo le cartelle da portare in ufficio e vado. Mi fermo a sorseggiare un caffè con Clara prima di mettermi a lavorare e poi mi tocca la full immersion.
Mechi mi avvisa che stasera ci sarà Fran a cena da noi, Diego sarà con Lodo e io boh... io in caso improvviso.
Ormai fare programmi serve a poco.

Mi esplode la testa, fuori continua a piovere a dirotto ed è già buio.
Ritorno a casa e trovo Mechi indaffarata ai fornelli.
<< cenetta romantica stasera?>> le chiedo.
<< no dai, una cosa senza impegno, giusto per stare insieme. Tu che programmi hai?>>
<< non so, credo che potrei andare a dormire già adesso.>> lei si mette a ridere.
<< giornata pesante?>>
<< si puoi dirlo forte. Ora vado a fare una doccia.>>

Dopo essermi rilassato un po', metto una tuta e ascolto della musica. Ho proprio bisogno di rilassarmi.

Notifica da  tinistoessel
- quand'è che posso riavere la mia musica? 🙄
- beh non ora perché sto usando io il tuo IPod.🙃
- ma io senza musica non ci so stare.😭 lì ci sono le mie playlist preferite.
- mi sa che dovrai aspettare domani, ora sono distrutto. Mi sono appena messo comodo.
- vorrà dire che vengo io da te
- la strada la sai? 😂
- mandami l'indirizzo e muoviti! 😊

Le mando l'indirizzo e aspetto, non sono agitato. No, certo che no.
Dopo una ventina di minuti sento bussare .
<< vado ioooo!>> urlo a Mechi che è ancora in cucina.
Apro la porta ed è davanti a me con le mani sui fianchi. Mi guarda per un attimo e poi entra.
<< hai fatto in fretta eh!>>
<< ero già qui vicino e poi per la mia musica questo e altro.>>
<< allora mi sa che mi prenderò il tuo IPod più spesso.>> le faccio la linguaccia e lei va a salutare Mechi che le fa provare alcune delle cose che ha preparato.

<< hai deciso di prendere mi fratello per la gola?>> la scherza lei.
<< ogni tanto mi do da fare dai. >>
<< bene se Jorge mi dà i miei effetti personali, tolgo il disturbo.>>
<< no ma se vuoi puoi rimanere.>> dice la bionda. Si dai, resta.
<< ma che scherzi Mechi? Hai organizzato la tua seratina romantica, io sono di troppo. E forse pure qualcun'altro.>> rivolge lo sguardo verso di me.
<< no ma figurati, Jorge tra poco ha detto che va a dormire.>>
<< te lo tolgo io dai piedi.>> mi prende da un braccio mentre saluta Mechi e le fa l'occhiolino. Che hai in mente Stoessel?

<< ma dai, io ero già pronto a mettermi sotto le coperte.>> mi lamento.
<< ma muoviti e lascia tranquilla la tua coinquilina.>> mi rimprovera.
<< e dove vado?>>
<< vai da qualche tuo amico o amica, no?>> fa una smorfia.
<< oh no, ora vengo proprio da te che hai detto a Mechi che mi avresti 'tolto dai piedi', chiaro?>> mi metto davanti a lei che di tutta risposta mi fa il verso.

<<dai andiamo allora, palla al piede.>> scandisce le ultime parole.
<< come mi hai chiamato scusa?>>
<< dai su sbrigati.>> cerca di fare finta di nulla lei e nasconde un sorriso.
<< non mi cambio nemmeno, dai andiamo.>> prendo le chiavi dell'auto e andiamo verso casa sua.
Che poi pensandoci, non so nemmeno se abita da sola, con la famiglia...non so niente di lei, è tutto sempre sfuggente e forse è proprio questo che mi attrae. Un attrazione senza condizioni e limiti, senza spiegazioni, senza se e senza ma.

<< fai come se fossi a casa tua.>> dice aprendo la porta e accendendo le luci. La casa sembra carina, intima, accogliente, ma con carattere, proprio in stile Martina.
Lei sale al piano di sopra e riscende dopo qualche minuto dopo essersi messa comoda.
<< allora? Io ti ho ospitato, ma tu come minimo devi cucinare.>> mi dice.
<< come scusa? E da quand'è che gli ospiti preparano la cena? Come minimo mi devi fare da assistente.>> ribatto e lei fa segno di andare in cucina.

Decido di preparare un piatto messicano, uno dei miei preferiti. Mangiamo insieme tra chiacchiere e risate e mi sembra che le ore in sua compagnia passino troppo in fretta e che d'un tratto la stanchezza sia completamente sparita.
<< come cuoco sei promosso.>>
<< ah si? Solo come cuoco?>> mi guarda e scuote la testa.
<< vediamo un film?>> chiede dopo aver controllato l'orologio. Beh, io di certo non ho voglia di andare via.
<< mmm che film? Ti prego niente cose romantiche...>> mi lancia un'occhiataccia.
<< ti sembro una da commediola romantica? >>
<< ah e che tipo sei?>>
<< Star Wars? Ti va?>> ecco, questa è la conferma che è perfetta.
<< me lo chiedi pure?>>
Avvia il film e ci accomodiamo sul divano, lei semi distesa con addosso una coperta, io seduto dall'altro lato.
Approfitto del fatto che so a memoria il film per passare tutto il tempo a guardarla. Ha uno sguardo concentrato, ma ogni tanto i nostri sguardi si incrociano per qualche secondo.

Il film finisce ed è ora di andare...vado a prendere il giubbotto.
<< Jorge?!>>
<< si?>>
<< resti?>> dice con voce flebile avvicinandosi e il mio cervello va in tilt. Black out totale.
<< domani devo andare presto in ufficio.>> cerco un modo per sviare, non lo so mi sento combattuto. Vorrei restare, ma allo stesso tempo ho paura che poi ritorni quel lato di Martina freddo, lontano.
<< il tempo di una cioccolata calda?>> fa un labbruccio e due occhi dolci a cui è impossibile resistere.
<< e va bene.>> sospiro e lei ride.
<< è così facile corromperti Jorgito...>> esulta come se avesse vinto qualcosa. E in effetti ha vinto, perché è l'unica che riesce a farmi questo effetto.
<< uno a zero per te, ma è solo l'inizio.>> d'istinto la abbraccio da dietro e come al solito, a quel contatto, mille emozioni si scatenano. Dovrei imparare ad essere più spontaneo.

Prepariamo la cioccolata calda mentre fuori continua a diluviare e mi sembra di essere esatta dove vorrei.

<< ora devo andare davvero...>> dico davvero controvoglia e lei sbruffa accompagnandomi alla porta.
<< buonanotte.>> dice sulla soglia sorridendomi e 'volandomi' un bacio mentre mi allontano.
Devo continuare ad accontentarmi di un bacio volato al vento?

Oh no, ora non riesco a restare senza fare nulla. Ritorno qualche passo indietro, lentamente mentre lei mi guarda confusa.
<< hai dimenticato qualcosa?>>
<< si, una cosa importante.>>
La avvicino a me dai fianchi ed ecco che in un millisecondo le nostre labbra sono appiccicate. Ancora una volta.
Sembra passata un'eternità da ieri sera e forse è davvero così. Non riesco più a farne a meno.

Angolo autrice.
* si spargono cuoricini ovunque*
Heeey! Sono tornata presto come avevo promesso, queste ore libere diventano sempre più produttive, non trovate? 😂

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Il mio cuoricino mentre scrivevo, si è sciolto. 🥰

Jortini033 RossellaMallardo0  ora tocca a voi chicaaaas❤️🔥

Come un uragano [Jortini] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora