Dieci.

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<< e questo?>> chiede Martina a voce bassa appena stacca le sue labbra dalle mie.
<<volevo farlo da quando sei venuta oggi a casa mia.>> le accarezzo leggermente il viso e lei sorride.
<< e perché non lo hai fatto?>>
<< non potresti capire.>> dico imitando il suo tono quando mi ha detto quella frase.
<< non mi copiare le frasi, chiaro?>> mette le mani sui fianchi e mi sfida con lo sguardo.
<< sto tremando di paura Stoessel...>> la prendo un po' in giro.
<< vai via prima che ti prendo a schiaffi, su...>>

Contro ciò che il mio cuore vorrebbe, me ne vado. Domani sarà una giornata pesante in ufficio e devo stringere i denti. Tra qualche settimana potrebbero darmi una promozione e non aspetto altro.

Il giorno dopo e per la settimana seguente, riesco a scambiarmi giusto qualche messaggio con Martina, io sono impegnatissimo e quanto pare per lei è lo stesso.
In ufficio c'è un via vai di gente a causa dei trasferimenti, dei nuovi arrivati.

- sei in ufficio? - si illumina lo schermo del mio cellulare. Martina.
- si, perché?
- passo un attimo, se per te non è un problema.
- ti aspetto.

Dopo poco Clara mi avvisa che c'è qualcuno per me e le dico di lasciarla entrare. Come dovrei salutarla? Che cosa dovrei fare?
La porta è socchiusa e dopo qualche minuto eccola che arriva.
<< posso?>> dice spiando.
<< si, Martina vieni.>> È bella, più del solito, ma il suo sguardo mi sembra spento. Cosa sarà successo?
<< tutto bene?>> chiedo in maniera generica per vedere che mi dice.
Lei gira dal mio lato della scrivania e come risposta si getta tra le mie braccia e scoppia a piangere.
No, odio queste situazioni, non so mai cosa dire e cosa fare.

Aspetto che si calmi e poi si siede sulle mie ginocchia. Una cosa così semplice, che mi fa bene al cuore.
<< vuoi parlarne?>> ho quasi paura della risposta.
<< Sebastian.>> alza lo sguardo per evitare di piangere solo a pronunciare quel nome. Cosa le ha fatto ora quello stronzo?
<< è lui che ti fa stare così? >>
<< ormai sono andata avanti, ma ho delle ferite che non si sono ancora chiuse e se ripenso al passato sto male.>>
<< posso sapere cosa è successo?>> lei annuisce.
<< io e Sebastian stavamo insieme. Eravamo felici, poi lui ha intrapreso la sua carriera e automaticamente l'attenzione mediatica su di me è aumentata. Io odiavo essere in quella posizione, mi sembrava che la mia vita fosse costantemente osservata, che dovessi essere sempre impeccabile. Sebas teneva davvero tanto all'immagine che dava di sé e spesso anche quando non volevo dovevo apparire perfetta, come la fidanzatina follemente innamorata. Io mi ero stancata di tutto questo, vivevo una vita che non era la mia e perciò ho deciso di smetterla. Non ho partecipato più a nessun evento, non mi mostravo più in pubblico con lui. Ero stanca. Lui tutto questo non l'ha preso bene e allora è partito in tournée e non si è fatto più sentire dopo un brutto litigio che abbiamo avuto.>>
<< e l'altra sera...>>
<< è riapparso così dal nulla, ecco perché ero fuori di me. È stato terribile ritrovarselo davanti dopo tutto quel tempo. E poi oggi l'ho rivisto alla casa discografica e sono andata in crisi e non sapevo da chi andare.>>
<< hai fatto bene a venire qui.>> le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi soffermo con la mano sulla sua guancia ancora bagnata da qualche lacrima.
<< grazie.>>
<< non ringraziarmi di nulla, io non voglio vederti soffrire, lo sai?>> la guardo intensamente e mi avvicino per darle un bacio sulle labbra. Lei si allontana. La guardo stranito.

<< Jorge, io nemmeno voglio farti soffrire e farti ritrovare nella mia situazione. È per questo che mi allontano quando sembra che ci stiamo avvicinando parecchio.Restiamo amici, ti prego. >>

Quella parola di cinque lettere che inizia con la A, è come una coltellata.
Martina non vuole che la nostra relazione possa andare a finire come la sua con Yatra.
Solo apparenza e niente più.
Martina però non sa che starle accanto solo da amico è un sacrificio, una sfida davvero difficile da affrontare.
Non sa che iniziavo ad avere qualche speranza e ora ha mandato tutto in pezzi.
<< Jorge, allora?>> mi richiama alzandosi in piedi.
<< amici, si. Amici.>> sorrido e cerco di essere credibile.

<< così questo è il tuo regno?>> chiede girando per l'ufficio.
<< io la chiamerei tana più che regno.>> lei scoppia a ridere e mi sembra di tirare un sospiro di sollievo.
Almeno l'ho fatta sorridere.
<< ci vediamo dopo a casa di Ruggero? Ci sei anche tu vero?>>
<< Si, finisco qui e vengo direttamente.>>
<< vuoi che ti aspetto e andiamo insieme?>>
<< non so, come vuoi.>>
<< resto a darti un po' fastidio mi sa.>> si siede sulla sedia davanti alla mia e io mi metto a finire delle cose al PC.
Intanto mi racconta  del più e del meno, sembra più libera, spontanea.

Forse aveva davvero paura che quello che poteva accadere tra noi mi avrebbe fatto soffrire.

Finisco i bilanci del giorno e andiamo da Ruggero.
Stasera ha organizzato una cena con tutti gli amici.
Arriviamo e ad accoglierci c'è proprio il mio amico italiano.
<< ecco il duo è arrivato.>> saluta me e poi Martina.
Magari un duo...
E cazzo se fa male.
Fa più male ora a freddo mentre la guardo e so che non potrà esserci niente.
È come un pugno nello stomaco.

Angolo autrice.

Questi due mi faranno diventare matta...🙄🙄
E voi? Come state?

Jortini033 RossellaMallardo0 per ora va così, ma giuro che recupererò e questi due daranno soddisfazioni.
Non mi odiate😰

Grazie come sempre a chi legge, vota e commenta.❤️

Come un uragano [Jortini] Donde viven las historias. Descúbrelo ahora