Tredici

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<<ah si? E allora problema risolto...ma non credo che Tini sia d'accordo.>> mi dice quell'uomo.
Mi giro per guardare Martina che risponde prontamente.
<< Jorge è perfetto per questa canzone.>> lascia sorpreso il tipo che continua a ribollire dalla rabbia.
La prendo per mano e andiamo di nuovo nello studio, ma aspettate...ha davvero detto che sono perfetto?

Mi si presenta davanti uno spartito che mi sembra ancora più difficile di quei testi in francese che dovevo leggere alle scuole medie. Cosa sono tutti quei simboli? Non si dovrebbe cantare e basta?
Si, è ufficiale, sono negato.
<< dimmi che hai cantato almeno una volta in vita tua.>> mi dice Martina mentre mi spiega come mettere le cuffie. Io la guardo imbarazzato...vuole davvero sapere la risposta?
A parte i miei concerti sotto la doccia, non ho mai cantato un ritornello, sarò stonato come una campana...ma dovevo troppo contrastare quell'uomo che le stava urlando contro e non mi sono reso conto di nulla.
Bel guaio Blanco, bel guaio.
<< ehm...>> non so cosa dire.
<<sei un pazzo.>> dice lei rimettendo in ordine tutti quei fogli sul leggio e scuotendo la testa.

Prima che rientrino i manager e i tecnici pronti per registrare, Martina mi indica le parti che dovrei fare e provo a intonare qualcosa...che vergogna!
Lei non smette di ridere mentre canto e questo mi fa capire che sono davvero ridicolo.
<< sono così terribile?>>
<< veramente la tua voce è perfetta... rido solo per la faccia concentrata che fai, dai sii più sciolto.>> mi scombina i capelli.

Dopo mezz'ora ecco arrivato il momento di provare a registrare, è normale sentire tremare le gambe dall'agitazione?
Solo ora sto realizzando che sto per comparire in un album della nascente stella Argentina. Si, me la sto facendo sotto.
<< vi lasciamo il tempo per provare bene. Registriamo domani.>> annuncia uno dei tecnici e finalmente la tensione sembra un attimo affievolirsi.

<<andiamo da me a provare.>> mi dice Martina e scendiamo per raggiungere l'auto.
Quell'uomo che ormai mi pare di aver capito sia il rappresentante/ manager di Tini è intento a litigare con gli agenti del cantante che è stato fatto fuori.
Arrivati a casa sua, ci mettiamo subito al piano a provare e riprovare e questa canzone sembra non stancarmi mai.
' sé que fui yo quien me alejé,
sé que es mi culpa, yo lo sé,
pero te pido por favor
ACÉRCATE.'

Ogni parola, ogni singola parola mi sembra fatta a posta per me, per lei, per noi. Finiamo di provare e restiamo lì, immobili. Occhi negli occhi, cuore nel cuore.
Sono così preso dalla tentazione di baciarla, cavolo quanto è bella.
Cavolo Martina, la verità è che tu non mi sei mai passata.

<< credo che la registrazione andrà bene, abbiamo provato abbastanza.>> dice e continua a fissarmi con quegli occhi color nocciola, così profondi e in cui mi sono completamente perso dal primo momento che l'ho vista.
Si avvicina lentamente e penso di fare uno sforzo enorme per trattenermi dal premere le mie labbra contro le sue.
Siamo solo amici. Solo dannatamente AMICI.
Continua ad avvicinarsi e sento il suo respiro fresco e leggero. Mi vuole baciare lei?
Che lo faccia lei ora il primo passo. Io non ho nessuna intenzione di prendere l'ennesimo due di picche.
Schiude le labbra appena.
<< ora preparo qualcosa per cena.>> sputa fuori e mi lascia lì come un ebete mentre va verso la cucina sghignazzando.

La raggiungo.
<< sei una stronzetta, lo sai?>>
<< io? Ma se non ho fatto assolutamente nulla.>> stringe le spalle e ridacchia.
<< ti piace tanto prenderti gioco di me e dei miei sentimenti eh?>> incrocio le braccia e mi fingo offeso.
<< oh ma come sei suscettibile Jorgito.>>

Jorgito.
Mia mamma, cavolo oggi non ci siamo sentiti proprio.
La chiamo in fretta, ma ovviamente appena vede che c'è Martina, dà più confidenza a lei che a me.
Ah, Martina, Martina, hai fatto breccia anche nel suo cuore.

Come un uragano [Jortini] Where stories live. Discover now