chapter one

330 8 0
                                    

🦢🦢🦢

"Lei è libero di andare, Mr. Scofield."

"Che gli stanno dicendo?" Chiese Mike, seduto accanto a Sara mentre aspettavano Michael, che nel frattempo stava mostrando le prove dell'omicidio di Gaines alla CIA. "È una cosa brutta?" Sarebbe potuto uscire da lì da uomo libero, oppure no. Michael aveva insistito per venire da solo, ma sapeva che Sara non lo avrebbe mai lasciato solo in tutto questo. Non dopo quello che aveva passato negli ultimi sette anni per permettere alla sua famiglia di vivere in serenità. Ma senza di lui.

"Hanno capito che il tuo papà è un vero eroe, esattamente come hai sempre creduto tu." Gli spiegò semplicemente Sara. Non mentiva, per lei Michael era davvero un eroe, era sempre stata orgogliosa dell'uomo che è sempre stato. Tanto da raccontare al loro bambino tutte le imprese eroiche del padre, che finì per mitizzarlo a sua volta.

"Quindi... è davvero lui il mio vero padre?" Chiede..

"Lo è sempre stato." Gli sorrise Sara, con una punta di orgoglio. Nonostante avesse cominciato una nuova vita con un altro uomo al suo fianco, qualcosa nella sua testa le ha sempre ricordato che quell'uomo non avrebbe mai potuto prendere il posto di Michael, nemmeno come padre di Mike. Si sentì orgogliosa per aver dato retta al suo istinto, non lasciandolo mai entrare completamente, non permettendo a Mike di chiamarlo papà. "Presto ti spiegheremo tutto, non preoccuparti. È stata una giornata faticosa."

"Ma cosa è successo a Jacob?" Chiese Mike. In quel momento Sara si chiese come avrebbero fatto a spiegare una cosa del genere a Mike. Nonostante tutto, è stata una figura paterna per lui negli ultimi anni. Era una persona della quale entrambi si fidavano. Ma questo non cambia il fatto che per colpa sua siano stati separati tutti questi anni. Anni che non torneranno mai indietro, per colpa di Jacob. Sara voleva che Mike lo odiasse a sua volta, che dicesse di preferire la presenza di Michael, che dicesse di essere felice per il ritorno del padre, ma non poteva pretendere tutto ciò in quel preciso momento. Mike aveva bisogno di tempo e di risposte.

"Diciamo che.. hanno capito che Jacob, al contrario di tuo padre, non è proprio un eroe. E l'hanno messo nel posto in cui merita di stare. Non ci farà più del male." Spiegò, quasi come se stesse raccontando il finale di una storia. Infondo era proprio così, Sara aveva raccontato per anni le avventure di lei e Michael a suo figlio per farlo dormire. Non c'è dubbio che non quel bambino abbia finito per mitizzare il padre.

"Perché adesso c'è lui, vero?" Chiese, indicando Michael che esce dall'ufficio in cui lo stavano interrogando. In quel momento Sara si accorse che Michael stava uscendo dalla stanza degli interrogatori e notò, tirando un sospiro di sollievo, che era senza manette. Senza poliziotti. Michael era finalmente un uomo libero. Sara riusciva a sentire il sorriso sul volto di Michael e gli occhi lucidi imprimersi nella sua testa, mentre lui usciva da quella stanza da uomo libero. Il suo primo istinto fu quello di alzarsi e corrergli tra le braccia: il suo posto sicuro. Lo è sempre stato. Questo è sempre stato il loro modo di comunicare, quando le parole non erano abbastanza. Sara aveva sognato di perdersi di nuovo tra queste braccia innumerevoli volte negli ultimi sette anni, mentre invece le braccia di quel pazzo di Jacob cercavano invano di temerla intrappolata a lui. Il piccolo Mike si alzò qualche secondo dopo, osservando l'abbraccio così intimo dei suoi genitori e avanzò di qualche passo, incredulo. Mike non aveva mai considerato Jacob come suo padre, Sara non gliel'ha mai permesso. Per lei era un'offerta considerarlo tale. E adesso lo era ancora di più. Mike si avvicinò con cautela ai suoi genitori, quasi come se avesse paura di rompere quell'abbraccio e si unì a loro, che si abbassarono a terra per raggiungere la sua altezza. Entrambi baciarono e accarezzarono i capelli del bambino. Michael li strinse forte a sé, come se avesse paura di vederli andar via. Sussurrava un "finalmente" dopo l'altro, mentre le lacrime gli scorrevano sulle guance e tra i capelli di Sara.

Safe Haven | Michael & Sara Scofield Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora