chapter nineteen

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La visita dal dottor Knowles sconvolse Michael più di ogni cosa. Prima di allora, aveva sempre pensato a se stesso come l'opposto dei suoi genitori: era andato via, aveva finto la sua morte per il bene di sua moglie e suo figlio, non perché non volesse stare con loro. I suoi genitori, invece, avevano rinunciato a loro egoisticamente, soprattutto sua madre. Ha sempre creduto di essere migliore di loro, che suo figlio non lo avrebbe mai visto come lui vedeva i suoi genitori, invece in quel momento crollò anche quella consapevolezza. Si sentiva un pessimo padre: aveva scelto di lasciare la sua famiglia per sette anni, sua moglie, il figlio che non aveva mai conosciuto, aveva permesso che crescesse insieme ad un altro al posto suo. Certo, a differenza sua, suo figlio aveva Sara, almeno non passava da una famiglia affidataria ad un'altra e Sara non aveva problemi economici, non doveva spaccarsi la schiena come aveva fatto Lincoln per lui, per farlo mangiare e studiare. Tuttavia si chiese come sarebbe andata la loro vita se lui fosse rimasto con loro. Pensò che probabilmente sarebbero stati costretti a scappare per tutta la vita, che forse andava meglio così. Ma il paragone con i suoi genitori lo distruggeva, sentiva di aver fallito.

Quando uscirono dallo studio del dottor Knowles, Sara decise di accompagnarlo alla macchina per assicurarsi che stesse bene, prima di lasciarlo andare. Entrarono in auto e lei notò come lui si stesse trattenendo dal piangere, così tentò di stringerlo.

"Hey... va tutto bene." Gli sussurrò, così Michael scoppiò nuovamente in lacrime contro il viso di Sara.

"Non va bene... non va bene per niente..." Ribatté.

"Michael, capisco che tu sia sconvolto ma sai benissimo che quello che ha detto il dottor Knowles era solo per scuoterti: nessuno pensa che tu sia un pessimo padre o, addirittura, che tu sia simile a tuo padre. Sai benissimo che non è così.." Gli disse lei.

"Beh, io non ci giurerei.." Disse Michael, chiudendo gli occhi. "Mio padre mi ha lasciato quando avevo più o meno l'età di Mike; sarebbe potuto tornare e non lo ha fatto, esattamente come me; per colpa sua sono dovuto vedere cose orribili.. cose che un bambino non dovrebbe vedere.. cose che hanno segnato la parte più oscura di me, e... anche Mike. Per colpa mia in meno di una settimana ha assistito a tutte quelle cose orribili... tutto perché io volevo disperatamente tornare a casa." Concluse.

"Esatto! Tu volevo disperatamente tornare a casa.. esatto. Sai benissimo che tuo padre non era in una situazione così grave come la tua, per te sarebbe stato impossibile tornare, per lui si... quell'uomo ha guardato suo figlio andare sulla sedia elettrica e non ha mosso un dito fino a qualche mese dopo.." Disse Sara, in difesa di Michael. "Tu non sei come lui. Non te ne sei andato perché ti andava, te ne sei andato per proteggerci e per far sì che tuo figlio non avesse la vita che hai avuto tu. E ci sei riuscito." Aggiunse.

"Grazie a te." Precisò lui.

"Io sarei rimasta in galera se non fosse stato per te, e Mike sarebbe stato affidato a chissà chi..." Ribatté Sara, furiosa. "È grazie a te se ha avuto una vita normale per sette anni, ed oggi è il bambino straordinario che è perché l'ho cresciuto in tua memoria, perché gli ho tramesso tutto di te..." Gli prese il viso tra le mani. "Michael, io e nostro figlio ammiriamo il sacrificio che hai fatto per noi.. tu sei l'unico che pensa di aver fatto la scelta sbagliata."

"Avrei potuto trovare un altro modo..." Replicò.

"Forse. Ma hai agito d'istinto.. hai agito come pensavi fosse giusto per il bene di tuo figlio. Sai chi fa queste cose? I padri." Gli disse, e Michael alzò lo sguardo verso di lei, incontrando i suoi occhi pieni di lacrime. Sara non riusciva a sopportare che qualcuno parlasse male di Michael, soprattutto quando era lui stesso a disprezzarsi in quel modo. "Credi che io non abbia mai sbagliato? Sicuramente avrò fatto degli errori anche io. I genitori non sono creature perfette, noi due lo sappiamo bene.. nessuno di noi è stato fortunato sotto questo punto di vista, ma possiamo cercare di essere migliori per nostro figlio." Sospirò. "Ma non funzionerà se ti convincerai di essere un pessimo padre, come il tuo. O peggio come tua madre."

Safe Haven | Michael & Sara Scofield Where stories live. Discover now