Capitolo 5

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Mi recai in mensa, cercando con lo sguardo Michael o Rowin. Li vidi seduti al nostro solito tavolo, James era con loro. Li salutai e andai a prendere il vassoio, mettendomi in fila. Dietro di me c'erano altre due, tre persone.

«Quindi andrai in gita con Danielle?».

Sgranai gli occhi di colpo, sentendo la voce di Luke. Sentii Calum grugnire, poi esclamare «Ho proprio l'impressione che non mi divertirò».

Luke rise. «Andiamo, per me è stato così facile portarmela in camera. Avrei voluto che fosse successo di più, però... quella ragazza è così sexy».

Arrossii. Quindi lo pensava davvero... beh, buon per me.

«Credo di non piacerle così tanto», rimuginò Calum, «Non ha voluto baciarmi».

«Considerando come tu tratti le ragazze, è stato più che ovvio che non ti ha voluto baciare. Sei troppo impulsivo, e Danielle è inesperta in questo genere di cose. Devi prenderla con delicatezza», suggerì Luke.

Calum sbuffò. «Tu le hai infilato la lingua in gola subito! E non credo che le sia dispiaciuto, considerato com'è andata la serata per te».

«Era un gioco», ribatté Luke, «E poi quando abbiamo pomiciato era mezza ubriaca, qualche complimento e si è subito fiondata tra le mie braccia».

«Forse dovrei solo farla ubriacare», pensò Calum, facendo ridere il suo amico.

Sbuffai nervosa. Il modo in cui Luke aveva parlato di me mi faceva passare per una troia. Io non ho fatto niente! Beh, no, qualcosa l'ho fatto, ma non è da considerare una cosa 'da troia'!

«Signorina?».

Alzai lo sguardo, notando di essere vicino alla signora Collins. Scossi la testa, e presi un hamburger e una bottiglietta d'acqua. Dopo aver pagato, andai a sedermi al tavolo; Michael, Rowin e James stavano parlando della prossima partita di lacrosse. Con tutti gli sport che poteva scegliere, James proprio il lacrosse, lo sport più inutile della storia a mio parere. Cerco di non fargli sapere la mia opinione, però, James sembra tenerci davvero... ma è comunque uno sport inutile.

«Voglio essere la tua cheerleader», disse Rowin a James, abbracciandolo, «Poi dopo la partita...».

«Oh, per favore!», esclamai disgustata, facendo ridere entrambi, «Parlate di queste cose quando siete soli, grazie. Mi fate venire da vomitare».

Michael mi guardò brevemente, masticando una patatina. «Un po' acidini stamattina, eh?».

Roteai gli occhi. «Non è il mio giorno migliore».

Rowin alzò un sopracciglio. «Cos'è successo?», chiese, facendomi quasi strozzare con l'hamburger.

«Niente, mi sono solo svegliata dalla parte sbagliata del letto. Cosa dovrebbe succedere?», chiesi di rimando, tossendo.

«Allora, primo: hai sbattuto il vassoio sul tavolo. Secondo: hai la faccia di qualcuno che ha incontrato il diavolo in persona. Tre: è inutile che menti, ti conosco da troppo tempo per bermela».

Sbuffai, abbassando la testa. «Ho sentito Luke e Calum parlare di me, prima», confessai, facendo interessare anche James, che posò il telefono sul tavolo. Ro mi fece segno di continuare.

«E niente, non so neanche perché mi dia fastidio così tanto. Luke ha detto a Calum che per lui è stato facile con me, qualche complimento e mi sono fiondata tra le sue braccia... e mi ha fatto sentire così facile», mugugnai, arrossendo.

«Dì solo una parola e gli spacco il naso», disse Michael, facendomi voltare verso di lui. Era dannatamente serio.

«NO!», esclamò Rowin, facendo voltare tutti nella sua direzione. Bastò un'occhiataccia per far tornare tutti concentrati a quello che stavano facendo prima, «Insomma, il naso di Luke è meraviglioso. Sarebbe un peccato...».

Never been kissed || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora