19.

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Percy si sfilò la maglia, porgendola a Tara che la infilò nella piccola lavatrice insieme alla camicia, chinandosi per riempire il cassetto del detersivo.
Fece partire il lavaggio e annuì <<bene>> commentò <<fatto>>.

Tornò in camera seguita da Percy <<non l'avevo notata>> il figlio di Poseidone si avvicinò alla tastiera nell'angolo della stanza e Tara annuì.
<<Suoni qualcosa?>> chiese allora e lei lo guardò confusa <<sono le quattro di mattina>> obbiettò.
Percy fece un piccolo broncio, guardandosi attorno, per poi sorridere trionfante, afferrando un paio di cuffie e collegandole alla tastiera <<e ora?>> chiese speranzoso.

Tara si torturò le mani sottili, indugiando <<non sono più tanto brava>> borbottò, andando però a sedersi sulla piccola panca, ritrovandosi subito Percy seduto accanto, che le porse una cuffietta mettendosi l'altra.
Tara osservò i tasti accendendo la tastiera e pensando a un pezzo rimasto nella sua memoria.
Poi arricciò il naso non convinta della scelta, ma posò lo stesso le mani sullo strumento.

Suonò un pezzo breve, sentendo lo sguardo di Percy bruciarle addosso e concentrandosi solo sui tasti che stava premendo, canticchiando a mezza voce la melodia mentre la suonava.
Concluse con una nota bassa e si voltò verso il figlio di Poseidone <<questo sarebbe non essere più tanto brava?>> chiese lui incredulo e Tara lo guardò male.

<<Cos'era comunque?>> domandò <<Orfeo ed Euridice si chiama>> rispose Tara <<è il primo che ho imparato, e ora so anche che la storia è vera>> inarcò le sopracciglia pensando a quanto fosse strana la vita.
Percy sorrise <<insegnami qualcosa>> disse allora e Tara si morse il labbro pensierosa.
<<Che c'è?>> chiese allora Percy <<non c'è nulla di abbastanza facile per te>> rispose lei, con un'espressione seria ma il tono divertito.

Percy sbuffò, dandole una leggera spinta con la spalla <<oh avanti, imparo in fretta>> inarcò un sopracciglio con fare convincente e Tara si strinse nelle spalle <<e va bene>> si arrese.

Passarono l'ora successiva a strimpellare accordi stonati sul pianoforte <<ok hai ragione tu, mi arrendo, sono una vergogna per il mondo della musica>> esclamò Percy, allargando le braccia.
Tara fece un sorrisetto compiaciuto <<lo so, io ho sempre ragione>> annuì e Percy la guardò male.

<<Hai sonno?>> chiese il figlio di Poseidone e Tara si rese conto di essere realmente stanca.
Annuì <<suoni di nuovo quella di prima?>> Percy la guardò speranzoso <<ok>> Tara fece il primo accordo <<poi però mi lasci dormire in pace>> borbottò, riprendendo a suonare.

Tara si distese di nuovo a letto, appoggiando la testa al materasso con un sospiro.
<<Spengo la luce, spero tu sappia ritrovare la strada per il letto>> annunciò, allungandosi verso l'interruttore e facendo piombare la stanza nel buio.
Sentì Percy ridacchiare e poco dopo percepì il materasso abbassarsi leggermente.

Ci mise qualche istante per realizzare che il ragazzo accanto a lei fosse anche senza maglia e si maledì da sola.
I pensieri nella sua testa tornarono a confondersi e il sonno sparì, lasciandole solo una grande consapevolezza di Percy steso a pochi centimetri da sè.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Where stories live. Discover now