7.

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Era di nuovo nella stanza buia, ma questa volta i contorni sembravano essere più definiti.
Riconosceva tre ombre poco distanti da se, curve su qualcosa che lavoravano con le mani di tenebre.
<<Lui sta arrivando>> sentì una voce e Tara si guardò attorno <<chi, chi sta arrivando?>> chiese iniziando a innervosirsi <<Lui. L'eroe maledetto>> rispose la voce.
<<Maledetto?>> Tara provò a muovere qualche passo verso le tre figure, ma sentì le gambe affondare nel buio.

<<Lui>> un'altra voce, più profonda rispose e Tara dovette trattenersi dal fare altre domande <<colui che il tuo cuore possederà>> la voce sembro farsi più vicino <<colui amato dalla morte cadrà>> le sussurrò all'orecchio.
<<Non tutti i nemici si possono battere>> dissero tre voci all'unisono e Tara si sentì gelare il sangue nelle vene.
Poi una risata agghiacciante la investì da ogni parte e si coprì le orecchie accasciandosi a terra.

Tara si sveglio ansimando, agitandosi sul letto e cercando di mettere a fuoco la stanza attorno a sé.
<<E siamo a due incubi>> riconobbe la voce di Percy e poi anche il viso del ragazzo comparve davanti ai suoi occhi.
Tara si mise seduta sul bordo del letto <<quanto...quanto ho dormito?>> chiese, regolarizzando il pensiero.

<<Credo poco più di due ore>> rispose Percy, appoggiandosi al letto accanto a lei.
Le parole del sogno continuavano a risuonare nella testa di Tara e si strinse le tempie con le dita.
<<Ora vuoi raccontarmelo?>> chiese Percy, addolcendo il tono di voce.
Tara lo squadrò, per poi sospirare e annuire.

Alla fine del breve racconto a Tara pulsava ancora di più la testa e si sentiva stordita.
<<Credo fossero le Parche>> Percy si era seduto sul fondo del materasso difronte a lei <<le tre figure>> spiegò <<e l'eroe maledetto...>> esitò <<nella mitologia un po' tutti gli eroi sono stati maledetti>> sospirò.

<<È solo uno stupido sogno, non vuol dire nulla>> cercò di liquidare la faccenda Tara.
<<Hanno detto colui che possederà il tuo cuore?>> chiese Percy e Tara annuì, arrossendo impercettibilmente.
<<Beh e chi possiede il tuo cuore?>> continuò lui <<nessuno>> rispose subito lei <<nessuno si innamora di me e io non mi innamoro di nessuno>> precisò.
Percy sbuffò alzando gli occhi al cielo <<sembra di sentire parlare Nico prima che si mettesse con Will>> commentò.

<<Aveva una cotta anche per me a quanto pare>> continuò il figlio di Poseidone e Tara storse il naso <<davvero?>> chiese stupita e Percy aggrottò le sopracciglia <<si, perché ti sembra strano?>> chiese e la figlia di Ade si strinse nelle spalle <<non sembri il suo tipo>> replicò.

Percy la guardò scandalizzato <<come scusa?>> strillò e Tara lo guardò divertita <<beh insomma, Will è alto, biondo, sorridente e così...dolce>> argomentò <<tu sei...>> esitò <<...beh intanto non sei biondo>> Percy alzò gli occhi al cielo <<e poi sei più...non so tutti ti conoscono perché hai salvato il mondo 34 volte e sei il più forte in tutto, sembra quasi che tu non abbia una debolezza>> continuò <<sei così perfetto da essere insopportabile, ma ovviamente sei anche gentile con gli altri>> sbuffò.

Percy sorrise divertito <<pensi che io sia perfetto?>> chiese ammiccando e Tara lo guardò male <<no penso che tu sia insopportabile>> lo corresse.
Percy rise, scuotendo la testa <<voi figli di Ade siete tutti misteriosi e arrabbiati con il mondo invece, vero?>> la canzonò.
Tara si strinse nelle spalle <<è il mondo che ha questa idea, nessuno si ferma mai a scoprire la verità>> rispose <<per quello Will è il tipo di Nico, perché non lo vede come un figlio di Ade>> concluse.

Percy la guardò sorridendo <<dovresti provare a dormire ancora un po'>> disse poi e Tara scosse la testa <<non voglio altri incubi per oggi, grazie>> borbottò <<e poi credo sia l'alba>> aggiunse, voltandosi verso la finestra rischiarata dal cielo che si tingeva di azzurro.

<<Ti va di allenarti?>> chiese Percy, scendendo dal letto con un balzo <<in...?>> Tara lo imitò <<spada>> Percy estrasse vortice dalla tasca dei pantaloni, rigirandosela tra le dita.
<<Non sono capace>> borbottò Tara, ma il figlio di Poseidone ghignò <<per quello ci si allena>> rispose <<vieni andiamo>> le fece cenno di seguirlo e uscì velocemente dalla cabina di Ade.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Where stories live. Discover now