Sono io, sono viva.

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È da esattamente cinque minuti che io e il rosso ci fissiamo intensamente.
Perché diavolo non inizia ad attaccarmi?
Ascolto i sussurri degli alunni, ma non fanno altro che innervosirmi di più.

-Hayden la ucciderà.
-Due elementi che combattono, strabiliante.

Forse è una mia impressione, ma la persone presenti sembrano essersi raddoppiate.
Socchiudo gli occhi e cerco di immaginare le uniche cose che riescono a calmarmi.
L'elegante fiocco di neve.
Il sorriso sfocato della mamma.
Le montagne.
Il silenzio.

Osservo il mio avversario, che in questo momento pare concentrato sul professore.
Si lanciano un occhiolino a vicenda.
E questo cosa vorrebbe dire?!
Uccidila? Vacci piano?

"D'accordo bambolina, dato che non ti sbrighi, facciamo a modo mio."

Con un sorriso diabolico, sfrega le mani l'uno contro l'altra, prende grandi respiri e chiude gli occhi.
Passa qualche secondo quando li riapre.
Ammetto che le sorprese non cessano ultimamente.
Se prima le sue iridi erano di un azzurro cielo, ora sono rosse.
Un rosso acceso, arrogante, potente.
Le sue grandi mani sono sostituite da fiamme ardenti, pronti ad annientarmi.

Si avvicina sempre di più.
Odio la sua faccia, odio la sua esistenza.

Cerco di farmi coraggio e in risposta mi avvicino, anche più velocemente di lui.
Cerco di mettere in pratica le cose imparate nei corsi eseguiti nella vecchia scuola, ovvero qualsiasi mossa necessaria per la propria incolumità.

Regola numero uno: Non distogliere mai lo sguardo dal tuo avversario. Intimoriscilo.

Su Hayden non sembra fare neanche il minimo effetto, ma continuo.
In meno di un secondo passa all'attacco.
Come una furia, lancia delle sfere di fuoco verso la mia direzione.
Insiste...due, tre, quattro volte, ma prontamente riesco a schivarle tutte.

"Sei veloce...bambolina." Afferma quasi sorpreso, per poi riacquistare il solito stupido ghigno.

Stavolta sono io a passare all'attacco, non posso di certo usare il mio potere, dato che a quanto pare ama nascondersi, ma a volte...anzi, spesso, mi è capitato di stendere qualcuno.

Mi avvicino con una velocità disumana, pronta a tirargli una serie di pugni nel volto, ma prevede le mie mosse bloccandomi le mani.
Dato che le gambe sono ancora libere, non esito a tirargli dei calci violenti ad entrambe le ginocchia, così da farlo cadere.
Un punto per Astrid.

"Te la cavi, ma non abbastanza."

"Neanche tu a quanto pare."
Rispondo prontamente.

Subito dopo, con violenza, appoggia una mano nel pavimento.
Chiude gli occhi un altra volta, stringe i denti, come se si stesse concentrando. Nel suo collo appaiono diverse venature rosse e gonfie.
Non appena li riapre, nel suo volto c'è un evidente sguardo di vittoria.

Succede tutto all'improvviso, il pavimento intorno a me inizia a bruciare.
Delle scie di fuoco partono dalla mano di Hayden per poi estendersi verso di me e circondarmi.
Mi guardo attorno non sapendo cosa fare, le fiamme sono basse, perciò riesco a vedere tutti con chiarezza.

Acqua magica dove sei?!
Ho bisogno di te.

"Non c'è la fai vero?"
Il rosso vuole provocarmi.

"Che dono sprecato per una come te."

"Stai zitto idiota."
Le sue parole non mi toccano minimante, ma odio la sua voce. Odio il fuoco, immensamente.

"Beh d'altronde avere fiducia in qualcosa è difficile quando la propria identità è stata nascosta."
Purtroppo ora ha la mia attenzione.
Come fa a sapere che Serena mi ha nascosto tutto questo?
Qui si parla troppo.

L'Ultima Gemma                                          Where stories live. Discover now