Non fidarti.

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Sbatto gli occhi più volte, a causa dei forti raggi luminosi che penetrano dalla grande finestra.
Mentre sbadiglio, con una mano afferro la sveglia situata nel comodino.
Sbarro gli occhi sorpresa.
Sono in ritardo! Le lezioni iniziano alle otto, e sono le otto e mezza.
Quando osservo la stanza, noto che i letti delle due gemelle sono perfettamente sistemati.
Perché non mi hanno chiamato?!
E da quando la notte dormo così tanto?!

Lasciando perdere i miei pensieri, di fretta mi alzo dal letto. Indosso la divisa che era appoggiata sulla sedia, e con fastidio noto che è tutta stropicciata.
Vabbè...

Non appena afferro le scarpe sotto il letto, per poi indossarle, qualcosa nel comodino attira la mia attenzione.
Sotto la lampada, sporge qualcosa di bianco.
Con cura la sollevo e confusa prendo questo strano biglietto.
Non c'era niente ieri sera.
Quando lo apro, noto due parole.

Non fidarti.

Mille pensieri iniziano a frullarmi in testa.
Non c'è nessuna firma, niente.
Che cosa diavolo significa?
Non fidarmi di chi? E perché?
Scarto subito l'idea che a scrivermelo sia stata una delle due bionde ricciolute.
Summer me lo direbbe in faccia, Winter non mi calcola minimamente.
Questo può voler significare che qualcuno è entrato nella stanza, di notte.
Per la prima volta dopo tanto tempo, l'ansia inizia a sentirsi.

Osservo il biglietto, girandolo e rigirandolo.
Solo due stupide parole.

Poggio lo strano biglietto nel cassetto del comodino. Lo chiudo a chiave, per poi inserire quest'ultima nella tasca della mia divisa.

❄️ ❄️ ❄️

"Una delle due può spiegarmi perché non mi avete svegliato stamattina?" Chiedo infastidita, non solo per stamattina, ma anche per la confusione che c'è in questa stupida mensa.

"Non dormi quasi mai Astrid. Ti ho voluto lasciare riposare stamattina."
Risponde Summer sorridente.

"Mi sono beccata una nota."

"Che vuoi che sia."
Scrolla le spalle la sorella scorbutica.

Nel frattempo Kan e Summer commentano lo strano sapore degli spaghetti.
Winter rimette gli auricolari e Walter mi osserva divertito mentre mangia un quintale di cioccolata.
Viva il diabete insomma.

"Vuoi?"
Me ne porge un pezzo, ma prontamente lo rifiuto. Subito dopo delle piccole risatine da parte sua fanno spaventare i presenti in questo tavolo, che smettono di fare qualsiasi cosa.

"Perché ridi?"
Winter passa lo sguardo tra me e lui, confusa più che mai. Mentre gli altri due hanno la bocca spalancata.

"Che c'è? Non posso ridere?" Chiede il diretto interessato mentre mastica altri zuccheri.

Il ragazzo dalle origini asiatiche, annuisce soddisfatto mentre gli da delle pacche sulle spalle.
"Finalmente amico. Non ti sentivo ridere da molto."
Summer è evidentemente divertita dalla scena.
Winter invece mi sta uccidendo con lo sguardo.

"Cosa c'è?"
Non ricevo risposta, ma continua a farsi gli affari suoi.
Si, questa mi piace.

All'improvviso sento qualcuno picchiettarmi la spalla. Non appena mi giro, sbuffo alquanto annoiata.

"Spostati."
L'arroganza in persona, nonché dominatore del fuoco, chiede a me di spostarmi.

"Spostati tu."

"Come vuoi" Risponde per niente turbato.
Afferra una sedia, proprio come Edward e Danae, per poi sedersi nel nostro tavolo.

Un silenzio tombale pervade l'intera mensa.
Che pace...
Tutti i volti presenti sono puntati su di noi, tra cui anche quelli dei miei nuovi conoscenti.
Sorpresi, intimoriti, confusi.

L'Ultima Gemma                                          Where stories live. Discover now