40 - Abla

3K 148 15
                                    

Can

Svegliarmi con la mia famiglia  stretta tra le braccia fu una sensazione esaltante, avevo dormito meravigliosamente come non mi capitava da un secolo.

La guardai incantato, durante la notte Nihat si era svegliato e  Sanem lo aveva portato nel lettone per allattarlo finendo poi per dormire tra noi fino a mattina.
Il mio braccio le faceva da cuscino mentre l'altro teneva stretti  entrambi i tesori della mia vita, il piccolo abbracciato tra i nostri cuori.

Sanem si svegliò lentamente realizzarndo in un attimo dove  e soprattutto con chi si trovasse, mi regalò un dolce e sonnolento sorriso, per me era un'opera d'arte.
Ci guardammo commossi  dalla bellezza di quella nuova situazione, eravamo felici.

Iniziai la giornata con rinnovato vigore,  preparai la colazione per la mia donna, che piacere che mi dava questo pensiero, pensando a tutte le cose che avevo da fare per dare il giusto avvio alla nostra vita insieme.

Baciai Sanem e Nihat prima di andarmi a cambiare e partire per l'agenzia, avevo uno shooting fotografico per  la campagna della nuova azienda di moda, dovevo andare a preparare il set.

Mentre guidavo pensai a quanto dovevo fare e a quello che ci aspettava quella sera, non vedevo l'ora.

Tornai nel tardo pomeriggio stanco ma eccitato, avvisai mio padre, feci una doccia veloce sulla barca per poi andare  in cerca degli amori della mia vita.
Li trovai sotto  il solito salice che giocavano sulla coperta,  mi stesi con loro,  presi in braccio il piccolo Nihat senza dimenticare di dare  un bacio appassionato alla mia Sanem, mi pareva raggiante più che mai quel giorno ed io l'amavo da morire.

Ad un certo punto le dissi che avevo bisogno di andare a prendere una cosa sulla barca e mi allontanai, avevo sentito il rumore della macchina, mi mossi verso la strada per accoglierli.

Erano già scesi dall'auto e mano nella mano stavano venendo verso di me, non appena mi vide Layla si bloccò sui suoi passi raggelata.
Potevo capire come si sentiva, mi avvicinai deciso e  le presi una mano.

- Capisco che tu sia arrabbiata con me Layla, non posso biasimarti, per causa mia  da più di un anno non hai più accanto tua sorella, posso solo chiederti scusa, il mio orgoglio è stato la causa di tanto dolore per tutti.
Spero che con il tempo tu possa  perdonarmi, ora però devo chiederti di fidarti di me e di Emre,  vieni con me ,lütfen, per favore.
La sentii fare resistenza alla mia presa, faticava a fidarsi, come dargli torto.
- Lütfen, è per il bene di tutti, fidati se non di me fidati di Emre, ti prego -

Guardò un attimo suo marito che la incitò a seguirmi annuendo, sospirando annuì anche lei e accettò di venitre con me verso il piccolo cottage.

Layla

Ci stavamo dirigendo verso una graziosa costruzione affacciata sulle rive del Bosforo, ma anzichè entrare gli girammo intorno e ..... mi bloccai  nuovamente sui mie passi non appena girato l'angolo.
Ero letteralmente  attonita, gli occhi  spalancati per la sorpresa, mi  portai la mano alla bocca rimanendo per  qualche attimo interdetta poi ....

- Abla?  Sorella, Saneeem? -

Sanem alzò lo sguardo e rimase impietrite, mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti sua sorella lì, nel suo rifugio nascosto.

  - Abla? -

Corsi da lei e Sanem fece esattamente la stessa cosa nello stesso momento, ci scontrammo  a metà strada abbracciandoci  come se da quell'abbraccio dipendesse la nostra  sopravvivenza. Rimanemmo abbracciate a piangere per un tempo interminabile.

Tra le lacrime ed i singhiozzi ad un certo punto misi a fuoco l'esserino sgambettante che Sanem aveva poco prima vicino a sè sulla coperta dove era seduta. Sciolsi l'abbraccio per guardarla  negli occhi.
- Sanem? Cosa ci fai qui? Chi è quel bambino? -

- Non mi dire che .... Non posso crederci! -

I miei occhi di nuovo sgranati, rimasi senza fiato per la consapevolezza, la consapevolezza di essere zia, di avere un nipote. Non potevo crederci! Mia sorella, la mia sorellina era mamma, aveva un bambino.

L'abbracciai di nuovo stretta, realizzai in una frazione di secondo cosa era successo in quell'anno di lontananza, capii che da sola, completamente sola, aveva affrontato una gravidanza ed un parto.
Mi sentii tanto in colpa, cosa avevo fatto per non meritare la sua fiducia? Perchè non me l'aveva detto? Mille domande mi affollavano la testa ma non era quello il momento, ora dovevo solo stringere forte la mia sorellina e soprattutto era ora di conoscere mio nipote.

Sanem evidentemente pensò la stessa cosa perchè prese la mia mano e mi portò sotto il grande salice, prese in braccio il bambino e sorridendo mi disse:

- Ti presento mio figlio, tuo nipote, ti presento Nihat-

A sentire quel nome non riuscii a trattermi, mi avvicinai d'istinto e li abbracciai insieme piangendo, il piccolo fu evidemente divertito dalla cosa perchè cominciò a ridere e a blaterare agitando le manine tra i nosti capelli.

Ci allontanammo per guardarci negli occhi e per ammirare il piccolo Nihat che si stava esibendo  in uno dei suoi più bei sorrisi in onore della zia.

Can ed Emre si avvicinarono piano.

- Qui c'è un altro zio che vorrebbe tanto essere presentato a suo nipote sapete?- disse Emre.

Emre

Ancora non mi capacitavo che Can e Sanem avessero un bambino, che ero diventato zio.
Avevo avuto diversi giorni per abituarmi all'idea, ma vedere quell'esserino perfetto in braccio a Sanem rese quel pensiero astratto una presenza in carne ossa, ed era una presenza meravigliosa.

Vedendoci avvicinare il piccolo Nihat si slanciò verso il padre, indicando chiaramente che voleva essere preso in braccio, Can ne fu evidentemente commosso, anche lui probabilmente stava ancora metabolizzando questa nuova realtà. Lo prese e lo girò verso di me.
- Nihat, ti presento tuo zio Emre, non abbiamo ancora capito se i tuoi occhioni azzurri siano quelli dello zio Emre o della zia Layla-

Sorridendo estasiato allungai una mano per  prendere una manina,  il piccolo strinse saldamente un mio dito conquistandosi per sempre un pezzo del mio cuore, avevo le lacrime agli occhi e non riuscivo a smettere di sorridere.

All'inizio della loro storia avevo fatto del male a Can e Sanem, avrei rimpianto le mie azioni per sempre ma per fortuna erano riusciti a perdonarmi entrambi.
Ora ci avevano fatto questo regalo meraviglioso, lei ci aveva fatto questo dono meraviglioso, si era trovata in una situazione difficilissima, avrebbe potuto predere decisioni diverse ed oggi questa meravigliosa creatura poteva non essere qui con noi a donarci una gioia immensa. Potevamo solo ringraziare Allah per il cuore grande  di Sanem che le aveva fatto fare la scelta più dura ma anche la più giusta.







Un amore rinato dalle ceneriWhere stories live. Discover now