39 - Un nuovo inizio

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Yusuf

Tornarono che il sole era da poco tramontato, li vedemmo spuntare da dietro l'angolo della casa mano nella mano e le facce sognanti.

Scambiai uno sguardo di intesa  con Aziz e Mihriban, i nostri ragazzi erano raggianti e noi eravamo felici per loro, meritavano tutta la gioia del modo dopo aver attraverso momenti tanto difficili.

Aziz

Vederli mano nella mano mi fece venire le lacrime agli occhi, mi alzai e corsi da loro per abbracciarli in un unico abbraccio.
Amavo Sanem come la figlia che non avevo avuto, era la donna giusta per Can, era la sua sola e unica.
Sapevo cosa significava e ringraziavo Allah che avesse risparmiato a mio figlio una vita di rimpianti come l'avevo vissuta io.

Mihriban

Non riuscivano a staccare gli occhi l'uno dall'altra, erano bellissimi insieme.
Vidi Aziz abbracciarli commosso, ero felice per tutti loro,  una famiglia si era ricostituita.
Nihat sarebbe cresciuto con suo padre e nonno Aziz lo avrebbe viziato in maniera vergognosa, ne ero sicura, era giusto che fosse così.

Presero il piccolo Nihat dalle braccia di Yusuf per chiuderlo in un unico abbraccio, lo tennero  lì, stretto  tra i loro cuori.
Erano bellissimi, presi il mio telefono e feci loro una foto, era un momento da immortalare in un'istantanea per la vita.

Can si girò verso di me cercando il mio sguardo, era chiaro che stesse chiedendo il mio benestare, sapeva che eravamo molto legate e, evidentemente, temeva il mio giudizio.

Annuii in segno di approvazione, sapevo che lui era tutto ciò che Sanem desiderava ed avevo visto come lui  la guardava,  era chiaro che l'amava profondamente.
Gli eventi li avevano divisi ma, evidentemente, l'amore vero è destinato a trovare una strada prima o poi.
Sarebbe stato così anche per me? Chi poteva saperlo?

Sanem

La mia gioia era incontenibile, non riuscivo a smettere di sorridere mentre Can non riusciva ad allontanarsi da me, teneva una mano sulla mia spalla, mi accarezzava piano i capelli guardandomi con tanto di quell'amore negli occhi.

Si era fatto tardi, era ora di portare il piccolo a casa e... cominciare la nostra vita insieme.

Salutammo tutti e ci avviammo verso casa con Can che teneva con un braccio Nihat e con l'altro  mi teneva stretta al suo fianco, eravamo felici come non mai.

Preparai il piccolo per la notte mentre Can, appoggiato pigramente a braccia conserte allo stipite dalla porta,   seguiva con lo sguardo ogni mio movimento.
Si fece avanti quando fu pronto per dormire, lo prese tra le braccia, se lo poggiò su una spalla e prese me facendomi appoggiare la testa sul suo petto dall'altro lato.
Iniziò a dondolare come se ballasse al suono di  una musica immaginaria,  accarezzando la mia schiena ed alternando piccoli baci dalla mia fronte a quella di Nihat. Ero in paradiso.

Una volta addormentato lo adagiò piano nella culla e si girò a guardarmi, ero nervosa e penso fosse abbastanza evidente perchè sorrise, afferrò il monitor del bambino dal comodino e, prendendomi per mano, mi portò fuori dalla stanza.
Mi mise un braccio sulle spalle e ci incamminammo verso il molo, era l'ora del nostro appuntamento serale con le stelle.

Le nostre amiche stelle che erano state testimoni silenziose del nostro innamoramento, della nostra sofferta separazione, del nostro graduale riavvicinamento,  ora dovevano vederci finalmente insieme, profondamente innamorati e finalmente felici.

Ci sedemmo sul tavolato, lui aprì le gambe per farmi accomodare contro il suo petto  abbracciandomi stretta. 

Restammo così per ore, in un silenzio finalmente sereno.
Mi accarezzò dolcemente i capelli e le braccia, intrecciò le sue mani alle mie mentre posava piccoli baci sul mio collo e sulle mie guance. Infine mi baciò a lungo con passione ma anche con qualcos'altro, sembrava quasi riverenza, mi trattava come una cosa fragile, preziosa.
Non mi aveva mai fatto sentire così amata.

Can

La mia perla rara era finalmente tornata dove apparteneva, nella conchiglia delle mie braccia. Ero in estasi, volevo godermi ogni singolo istante, ogni singola sensazione.

Volevo che sentisse quanto era speciale per me, volevo farla sentire amata e desiderata ma anche trattata con tutto il riguardo che un essere  meraviglioso come lei meritava.

Restammo per ore in quello stato di beatitudine in un silenzio nuovo, più complice che mai, più consapevole.

Si era fatto tardi, la invitai ad alzarsi e la presi per mano per tornare verso casa, la sentii irrigidirsi nervosa. Mi fermai a guardarla prendendola tra le braccia.

- Questa volta faremo le cose per bene Sanem,  voglio che tu sia mia quando sarai finalmente la signora Divit. Andiamo a  casa, voglio solo stringerti tra le braccia tutta la notte, voglio tenerti stretta e inspirare il tuo meraviglioso profumo. Hai bisogno di riabituarti a tutto questo, ne sono consapevole,  ti amo tanto Sanem abbiamo tutta la vita di fronte a noi per amarci.-

Un amore rinato dalle ceneriМесто, где живут истории. Откройте их для себя