20 - Speranze per il futuro

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Yusuf

             Girammo intorno al cottage seguendo  la voce di Sanem che ci chiamava, mi trovai davanti una scena che il mio vecchio cuore faticò ad assorbire tutta insieme in una volta.

              Can teneva tra le braccia il piccolo Nihat, aveva gli occhi chiusi e sembrava intento a inalare il suo profumo, fu la scena più toccante che avessi mai visto in vita mia.
             La paternità, secondo me, deve essere una cosa meravigliosa, sicuramente lo è, ma in quel momento pensai che per quel ragazzo, che l'aveva scoperta da un giorno all'altro quando nella sua vita si stava già abbattendo una tempesta di emozioni di dimensioni epocali, beh ragazzi miei per quel ragazzo la paternità era un ciclone devastante ed esaltante allo stesso tempo.

             Ci fermammo sui nostri passi entrambi, io e Denise, rapiti dalla tenerezza di quel momento. Sanem seguì la direzione dei nostri sguardi e si girò anche lei ad ammirare quella scena.
Povera Sanem, chissà quanta confusione c'era nella sua mente e nel suo cuore in questo momento. Conoscendo l'onestà di questa ragazza mai potevo pensare che potesse impedire al padre di vedere il figlio, non ne sarebbe stata mai capace.

              Mi aveva parlato poco del ragazzo nei mesi precedenti, era chiaro che c'era stato un lui e che le cose tra loro non erano andate per il verso giusto visto che si trovava da sola a vivere una gravidanza che nascondeva a tutti, anche alla sua famiglia. 

              Non le avevo mai fatto domande dirette, solo una volta si era confidata con me dicendo che lui era uno spirito nato libero,  che senza la sua libertà non poteva sopravvivere, aveva bisogno di andare e lei aveva dovuto accettarlo.
              Anche Can aveva parlato poco di quello che era successo ma una cosa l'aveva messa bene in chiaro: era tornato per restare,  non aveva trovato nessuna libertà e nessuna felicità senza la sua Sanem.
Sperai che  riuscisse a farlo capire a questa testarda ragazza il cui animo la vita aveva colpito e indurito.

              Can aveva riaperto lentamente gli occhi, si era reso faticosamente conto di cosa e chi lo circondava e si era affrettato ad alzarsi, restituire il bambino tra le braccia della madre  ed andare via. Aveva evidentemente bisogno di uno spazio da solo per riprendersi dall'emozione appena vissuta.

               Sospirai pregando ancora una volta che questi ragazzi trovassero una strada e le giuste parole per riuscire a comunicare per il bene loro e di quel  piccolo angelo.

Denise

            Ero rimasta immobile davanti alla scena che mi si era presentata davanti all'improvviso. Can, non c'erano dubbi che fosse l'uomo di cui Sanem ci aveva parlato a lungo, stringeva tra le sue enormi braccia il minuscolo Nihat con una delicatezza struggente.

             Da quando ero venuta a conoscenza della storia di Sanem non avevo potuto fare a meno di sviluppare una certa avversione per quell'uomo arrogante ed insensibile che aveva provocato tanto dolore a quella che, da subito, avevo sentito come una cara amica.
Come aveva potuto approfittarsi dell'ingenuità di quella giovane per poi abbandonarla al suo destino senza alcun riguardo?

             Sanem non aveva mai avuto parole di risentimento per lui, sembrava rassegnata al fatto che lui era così, che non aveva potuto fare a meno di andarsene.
            Il suo animo era troppo delicato per serbare rancore anche verso chi le aveva stravolto la vita.

       Ora questo sentimento di avversione faticava a conciliarsi con la scena che mi trovavo davanti, solo un uomo dai profondi sentimenti poteva stringere tra le braccia suo figlio con una tale espressione di estasi.

         Lo vidi trasalire, accorgendosi della nostra presenza, consegnare il bambino a Sanem ed allontanarsi come timoroso di far trapelare le proprie emozioni.
         Lo seguii con lo sguardo chiedendomi quali fossero le sue reali intenzioni e quale ruolo pensava di rivestire da ora in poi nella vita della mia amica, mi auguravo che non pensasse di far soffrire ancora Sanem perchè questa volta avrebbe dovuto vedersela con me, non l'avrei permesso per niente al mondo.

Un amore rinato dalle ceneriWhere stories live. Discover now