Capitolo 39.

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Tornarono a casa, inaspettatamente riuscirono ad andarvi.
Il nostro guardone per tutto il tempo si resse al ragazzo dagli occhi azzurri, il momento in cui però ebbe maggior bisogno fu quando chiamò la madre e la sorella, per dare la spiacevole notizia.
Il più grande vide una situazione straziante e lo capiva, perché quando anche lui ebbe la perdita della mamma, poi quella della sorella, stette in quel modo, anzi, anche molto peggio, fortunatamente però lui poté sempre esprimersi liberamente nella propria famiglia, il riccioluto in quel momento era solo.
Non riuscì a prendere il treno per poter tornare a casa, anche se il designer si offrì di pagarglielo assolutamente rifiutò e disse anche questo alla madre, che molto dispiaciuta, semplicemente capì e gli rispose che dopo il funerale avrebbero trovato un modo per incontrarsi.
Quando tutto fu concluso, anche il ragazzo dagli occhi castani ed il titolare ebbero modo di tornare a casa, dopo appresa la spiacevole notizia, si diressero immediatamente a casa del riccioluto, portando con sé anche qualcosa da mangiare, sicuri che sia il nostro cameriere, sia il ragazzo dagli occhi azzurri non avessero toccato nulla per l'intero pomeriggio.

-Harry... ci dispiace un sacco.

Il ragazzo che, per l'intero pomeriggio, non disse una parola fino a quel momento, si alzò e li guardò.

-Io mi sono affezionato a voi, mi sono innamorato! Voi? Mi avete coinvolto in questa merda ed ho perso l'unica persona che non avrei dovuto perdere! Cosa vi ho fatto effettivamente di male? Voi lo avete fatto per soldi, ma cosa c'entravano i vostri soldi con me?! Siete delle persone spregevoli!

-Zitto Harry, sapevi tutto dall'inizio e potevi sin da subito dirlo a tuo padre ed agire. Io ho perso mia sorella, la mia povera piccola sorella, per uno stronzo ingrato come te! Ho già perso mia madre e mai avrei voluto perdere anche mia sorella, ma tu ora stai facendo il cazzo di egoista!

-Quando tua sorella è morta tu sei potuto stare con la tua famiglia, io ora non ci posso stare per colpa dei vostri inganni, non posso permettermi di pagare il treno e non voglio la vostra carità! Sto con le persone che hanno dato inizio all'omicidio di mio padre, quando vorrei solo poter abbracciare mia madre!

-Smettila! Hai i paraocchi dei cavalli o vedi solo i cazzi tuoi?!

-Uscite da casa mia! Subito!

-Ti servirà stare solo, effettivamente. Fottiti Harry e fammi uno squillo quando starai meglio, perché a contrario tuo, a me importa del tuo dolore.

Detto ciò, i ragazzi uscirono dalla stanza, per poi infine lasciare la casa.
Il ragazzo riccioluto rimase completamente solo, iniziando ad urlare e rompere qualsiasi cosa lo circondasse.
Prese tra le proprie mani anche la cornice che gli regalò il designer, quella dove alla fine la loro foto ce la mise, sorrise tra le lacrime ed il dolore, unico motivo per cui decise di posarla e non gettarla come fece col resto degli oggetti.
Rimase solo, e tutto tornò come iniziò, e gli fece incredibilmente male, perché si rese conto quanto effettivamente se lo fosse meritato. Stanco ed angosciato per questo, si mise sotto le coperte, stringendo il cuscino e guardando le pareti, ricordando quando lui ed il ragazzo dagli occhi azzurri le dipinsero insieme, sporcandosi e divertendosi. Ricordò anche come come si misero a spiare entrambi l'uno e l'altro mentre si facevano la doccia, come il più grande lo colse pienamente sul momento.
Gli dispiacque comportarsi con lui in quel modo, ma stava soffrendo e voleva assolutamente poter sfogare la rabbia, la frustrazione, tutti quei sentimenti repressi che fino a quel momento accumulò. Era sbagliato farlo con loro, che dopotutto di quella situazione non c'entravano nulla quanto lui. Ciò che però decise di fare, fu semplicemente andare a dormire, il sonno concilia i pensieri e fu così effettivamente.

-Louis forse non dovevamo lasciarlo solo...

-Niall, hai sentito cos'ha detto? Solo perché soffre non può dire quelle cose, anche io ho sofferto ed ogni singolo di noi lo ha fatto, non può permettersi di sottovalutare le nostre situazioni per far emergere le sue.

-Lo so, ma alla fine sappiamo tutti che non l'ha detto per cattiveria e sappiamo com'è, il massimo insulto che potrebbe dire è che sei stato un poco scortese, specificando il poco. Nessuno di noi se l'è effettivamente presa...

-Ma non è giusto! -una lacrima bagno la sua lacrima. -Io ho perso Fiz e neanche mezza volta mi sono permesso di dire una parola di troppo, mai! Mia sorella è morta perché sono innamorato di lui, suo padre è morto per affari sporchi!

-Lo so... -il biondo si alzò, abbracciandolo. -ma lui non lo sa, crede sia andata come dice lui... Oh Lou, mi dispiace.

Si interruppe nel vederlo scoppiare in lacrime, quindi lo strinse silenziosamente, coccolandolo tra le proprie braccia fino a quando non si calmò effettivamente.
Essendosi fatta sera, rimasero giusto qualche altro minuto a casa del designer, in fine andarono via, dormendo ognuno a casa propria.

Tra i cinque non vi fu neanche uno che dormì in pace, erano tormentati dal susseguirsi di avvenimenti e non sapevano come comportarsi per poter migliorare.
Nonostante questo, tutti alle sette del giorno dopo si alzarono, lavarono vestirono, dirigendosi in fine verso il bar.
Anche il nostro guardone, nonostante il recentissimo lutto, volle andare a lavoro perché effettivamente se fosse stato a casa avrebbe sofferto molto di più.
Quindi si incontrarono avanti all'entrata, tutti silenziosi, non preferirono una parola, appena dentro però, sia il ragazzo dagli occhi azzurri, che il nostro cameriere, contemporaneamente parlarono.

-Devo dire una cosa.

-Devo dire una cosa.

-Inizia tu Harry.

-Mi dispiace per ieri, non penso davvero quelle cose semplicemente mi sono lasciato prendere dalla situazione. Ho voluto comunque venire qui, prima di tutto per avere occasione per avere il vostro perdono, perché sul serio sono stato uno stronzo ed io assolutamente non sono così, in secondo piano anche per distrarmi, alla fine stando con voi mi sento un po' meglio ed a casa sono solo, quindi ecco non ho qualcuno a cui dare supporto oppure abbracciare... mi dispiace tanto! Ve lo giuro mi sento così in colpa, siete praticamente la mia seconda famiglia e le uniche persone che mi hanno voluto bene così come sono, senza mai giudicarmi ed io mai, mai avrei voluto ferirvi.

-Haz, tranquillo, noi avevamo capito sin da subito.

-Grazie Nì, -si voltò verso il designer. -tu? So che ti ho offeso tantissimo, mi dispiace. Io ti amo, non avrei mai voluto farti soffrire.

-Stasera me ne vado, torno a Manchester.

Questa fu l'unica risposta che il nostro guardone sentì.

Watcher||Larry StylinsonTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang