Capitolo 20.

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L'irlandese corse velocemente per il corridoio, raggiungendo al più presto l'ufficio del titolare. Una volta arrivato bussò più volte alla porta. Stava provando il panico in quel momento, aveva paura che il nostro guardone avesse sentito qualcosa di troppo ed in quel caso sarebbe veramente stato un grande problema.
Quindi una volta dentro raccontò tutto e Louis, senza neanche lasciar terminare il discorso, prese il proprio portatile, poggiandolo sul tavolo: aprì un'applicazione ed i tre nella stanza iniziarono a sentire lo sbattere di una porta, dopo qualcosa di delicato rompersi, evidentemente un piatto o un oggetto simile, mentre a seguire delle urla.
Faceva male sentirlo.

-Non... non ci credo, tu davvero hai messo quei cosi per ascoltare le conversazioni di Harry?

-Primo, sono le cimici, secondo, sono stato costretto, Niall.

-Sì ma tu invece di correre a vedere cosa cazzo ha sentito ti metti a-

-Zitto ed ascolta.

Questa volta ad interrompere il biondo fu il titolare, pronto ad ascoltare il nostro guardone parlare: piangeva a dirotto e semplicemente si vedeva come uno stupido, perché evidentemente stava ingigantendo una cosa che non era mai nata, era paranoico e noioso in quel momento.
Dopodiché silenzio totale, solamente un rumore di una sedia spostata, accompagnato da un suono simile a quello di una penna stappata.
Questo era ciò che sentivano i ragazzi, ciò che sentiva Harry, certamente non grazie all'udito, era tanta vergogna. Tutto sommato non era mai nato nulla tra loro due, non si erano neanche mai baciati, o dati qualcosa che andasse oltre un abbraccio.
Lo scrisse su un foglio, dopo continuò con ciò che sentì su un altro ed un altro ancora, mentre nell'ufficio ascoltavano in silenzio.

-Louis, sei disgustoso. Stai continuando a restare qui ed ascoltare! Non stai facendo nulla di concreto e ti giuro, so che tieni a tua sorella, ma almeno umanamente mettiti apposto con la coscienza e vagli a chiedere scusa. Ma dico io, cazzo, ci arrivi o il tuo neurone funziona solo quando parliamo di soldi? Anzi, neanche, guarda che minchia stai combinando.

-Okay Zayn, vado lì e poi? Cosa gli dico? Mi dispiace Harry di non averti detto che ti stavo conoscendo solo per rubarti dei documenti che servono al mio capo e che probabilmente lui ti ucciderà, dopotutto ci tengo a te e mi piaci veramente tanto, ma sono fidanzato e non posso farci nulla! Gli dico questo, uh? Ti piace questo discorso? Se vuoi gli dico questo, tanto che importa se ci muore mia sorella!

-Ci vado io, ma dopo dimenticati assolutamente di parlare con lui, anche solo amichevolmente. Chiaro?

-Niall...

-No, sta zitto. Al piano ci penso io, hai fatto già troppo. Vado lì, tolgo le cimici, lo consolo, prendo gli altri fogli che mancano e basta. Dopo torniamo alla vita di prima, perché mi sono rotto il cazzo. Io prendo i miei soldi, voi i vostri e lasciamo sto ragazzo, che non c'entra nulla, in pace.

-Certo, poi il padre non paga ed al massimo riposa in pace.

-Era carina come battuta Louis.

-Grazie Zayn, lo sai mi vengono spontanee.

-Possiamo tornare al nostro discorso oppure, non so, vi preparo un caffè mentre parlate delle vostre battute?

-Allora... vai Niall, cosa possiamo dirti.

-Tu certamente poco e niente Tomlinson, Zayn io vado.

Detto questo, il ragazzo irlandese uscì dalla stanza, posò il proprio grembiule, andando velocemente nella propria auto, la quale subito mise in moto. Ricordava l'indirizzo, dato che se lo fece dire da Louis, quindi ci mise qualche minuto in più solo perché dimentico di svoltare a destra invece che a sinistra.
Intanto, i due amici dall'ufficio continuavano ad ascoltare il nostro cameriere ed entrambi provarono angoscia nel sentire il riccioluto singhiozzare a causa del pianto, ma si sentirono peggio quando poi iniziò a parlare:

-Non ho neanche nessuno con cui parlarne... sembro pazzo, effettivamente uno che parla da solo è pazzo. Che stupido sono, ho creduto davvero che per una volta la vita volesse darmi una possibilità di... provare affetto nei confronti di qualcuno. Ma tanto chi sono io? Stanno bene senza di me, dopotutto lui ha quel... Lucas. Già il nome è bello figuriamoci dal vivo, sì sono certo sia bellissimo. Louis si merita qualcuno di bello, ne ha passate tante e... se lo merita. Io sono solo un qualcosa di uscito male. Mhmh. Male.

Al termine del discorso tra sé e sé il quale il ragazzo dagli occhi azzurri ascoltò, quest'ultimo chiamò velocemente l'amico dai capelli tinti di biondo, dicendogli di tornare indietro, perché assolutamente doveva correre dal riccioluto ed avrebbe fatto di tutto pur di andarci. L'altro, dal capo opposto del telefono, semplicemente sospirò e dopo aver attaccato tornò sulla strada di ritorno al bar.

Il designer prese velocemente la propria giacca, uscendo immediatamente dal locale, non prese neanche l'auto, corse a piedi fino a casa del nostro guardone, arrivando alla porta con un pesante fiatone.
Prima di bussare però, pensò a quello che avrebbe potuto dire, come ad esempio che non fosse sua intenzione ferirlo, che si era ritrovato in quella situazione e che non gli dispiaceva, perché lui era veramente bellissimo e tra loro era decisamente il riccioluto a meritare qualcuno di bello al suo fianco, qualcuno che lo trattasse bene e che certamente non ne approfittasse, che gli mostrasse il proprio amore in modo genuino, quindi non costretto da una situazione più grande di lui. Doveva evitare assolutamente riferimenti a qualcosa di cui non poteva parlare, come i documenti rubati, o le cimici, doveva sul serio stare attento. Dopo tutte queste sue stesse premesse mentali, per un attimo fu convinto di essere pronto, quindi bussò alla porta.

-Chi è?

-Harry... Sono io, apri per favore!

La porta si aprì e tutto ciò a cui stava pensando il ragazzo dagli occhi azzurri, si cancellò automaticamente. Era così bello, con quel naso rosso, le labbra leggermente gonfie ed i suoi magnifici occhi verdi in quel momento acquosi a causa delle lacrime che lui stesso gli causò. Nel vederlo in quel modo si sentì tremendamente in colpa, semplicemente non sapeva più che dire.

-Tu... perché sei qui? Non sei fidanzato?

-Zitto.

Il nostro guardone era decisamente confuso, perché diavolo doveva stare zitto? Dopo lo capì: perché se non lo avesse fatto di propria spontanea volontà, sarebbe stato Louis a zittirlo con le proprie labbra.

Il designer lo baciò, poggiando proprio la mano sul fianco, come aveva sognato di fare.

Watcher||Larry Stylinsonحيث تعيش القصص. اكتشف الآن