Capitolo 21.

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-Quindi? Si può sapere?

-È venuto a casa e mi ha baciato! Dopo però mi ha detto che non poteva, quindi è corso via, te lo ripeto un'altra volta? Cioè non capisco se tu me lo stia facendo ripetere di proposito, così ci rimango ancora peggio o perché sei stupido, Niall!

-È che... questo è pazzo. Non sta bene, assolutamente, lascialo perdere Haz, veramente ti ha solo preso per culo. Ignoralo, tanto sarà solo per questi venti giorni, finisce i lavori qui e ritorna a Manchester.

-Come ritorna a Manchester? Quindi è venuto qui solo per il bar?

-È amico del signor Malik, lui gli ha chiesto il piacere ed è venuto, quindi sì... torna lì. Sua sorella non sta molto bene e vorrebbe prendersi cura di lei, ma prova grande affetto per il capo quindi... sì ha fatto questo favore.

-Questo non lo sapevo...

Bugia, il nostro guardone sapeva tutto, perché oltre a vedere bene, sentiva perfettamente.

Era triste per la notizia dell'irlandese, ma allo stesso tempo sollevato: prima sarebbe andato via, prima sarebbe tornato alla propria vita di prima e per quanto la odiasse era certamente migliore rispetto alla sua situazione attuale.
Louis era sempre premuroso con lui, gli sarebbero sicuramente mancate le sue attenzioni, le sue carezze e parole dolci, i suoi piccoli abbracci o le loro videochiamate serali, ristrutturare la camera insieme e passare ore a parlare, senza mai stancarsi di sentire cose l'uno sull'altro.
Okay, forse non ne era tanto sollevato della sua partenza, però aveva una necessità maggiore, la quale per l'appunto era sua sorella e certamente non avrebbe potuto dir nulla.

Poi iniziò a fare due più due e capì.
Capì che probabilmente quel dettaglio della malattia della sorella fosse in realtà la causa principale di tutto e, effettivamente, fece centro.
Il problema era: come aiutare? Il ragazzo dagli occhi azzurri parlò per tanto con lui della propria famiglia, gli dimostrò quanto ci tenesse ed il nostro guardone aveva in possesso delle informazioni così tanto importanti che certamente sarebbe stato capace di trovare una soluzione, ma se non conosceva il problema, come poteva applicarla?
Quindi, restò a parlare con Niall per la maggior parte della giornata lavorativa e, una volta che questa venne portata a suo termine, salutò il ragazzo, tornando immediatamente a casa propria. Durante il tragitto decise di fare la telefonata, non si sa se per un sesto senso, o altro, ma credeva che parlarne a casa propria certamente non sarebbe stato sicuro.

-Papà? Sono Harry!

-Haz? Tutto bene?

-Certo, voi a casa?

-Bene, ci manchi tanto, qualche volta passa a trovarci, tua mamma ne sarebbe entusiasta!

-Va bene, va bene, uhm...

-Su chiedimi come mai sono stato così nervoso l'altro giorno quando è venuto quel Marcus nel tuo bar.

-Cosa? Ma come...

-Senti, hai abitato per un bel po' di anni in casa con me, certo non sono il tuo padre biologico ma ti conosco!

-Okay, io devo raccontarti prima delle cose però... ho paura perché questo è un segreto che ho da due anni ed è da malati, okay? È un'ossessione e... avrai completamente ragione a non volermi parlare più.

-Dimmi, così mi preoccupi.

-Sono una specie di stalker, ma non a pagamento, non con persone in città o online, bensì in quella periferia circa venti minuti distante da casa mia. Inizialmente lo facevo solo per guardare lo spazio intorno, la natura, lo sai che mi è sempre piaciuta, però poi ecco... ho iniziato ad osservare anche le persone che passavano di lì.- si interruppe a causa di un grande nodo alla gola, ma si impose di dover continuare. -Io... nel farlo provavo qualcosa di diverso dalla monotonia che ho in città, non avevo amici e farlo mi distraeva dai pensieri notturni, che ti giuro, ti giuro papà mi hanno portato a poco dal suicidio. Mi vergogno così tanto!

-Harry, piccolo, parcheggia okay? Sono sicuro che per parlarmi di una cosa del genere non sei certamente a casa, parcheggia e calmati. Io non ti condanno, va bene? È successo, per due anni, ma successo. Rilassati, si supera tutto e certamente questo non descrive la tua persona, ora parcheggia, mh?

-Okay, g-grazie papà.

Disse, dopodiché parcheggiò velocemente, era poco lontano da casa sua, ma non in un posto dove potesse certamente esservi gente, non vuoto come la periferia, ma neanche come il centro. Si calmò e rimise il cellulare accanto all'orecchio, dicendo poco dopo di aver parcheggiato. Robin gli diede tante altre parole di rassicurazione, dolce com'era, spiegando che non vi fosse nulla di cui preoccuparsi, che dopotutto era un passo importante parlarne e che sarebbe certamente stato capace di smettere.

-Grazie Rob, davvero tanto. Però il punto è un altro, è così complicato!

-Sono tutto orecchi per te, mh? Ovviamente non dirò nulla alla mamma, se tu non vorrai.

-Preferirei di no... adesso ti spiego. È successo tipo due, o tre settimane fa, da lì in poi tutto è peggiorato. Tim, il vecchio titolare, è andato a fare un viaggio non so dove, comunque il punto è che dopo di lui è arrivato un certo Zayn Malik come titolare.

-Tim è morto.

Alla notizia, il nostro guardone fu completamente pietrificato, non sapeva neanche più mettere due parole assieme in quel momento. Tutto questo, tutto ciò che credeva avrebbe avuto un termine per il ritorno del vecchio titolare, non sarebbe mai successo a causa della sua morte, di cui non ne sapeva assolutamente nulla. Il dolore era forte, perché era molto affezionato al ragazzo, era stato l'unico con cui parlò per tutto il periodo precedente all'arrivo dei ragazzi. Gli insegnò tante cose ed inoltre fu un po' la sua guida, dato che quando iniziò a lavorare in quel bar era a malapena capace di pulire un tavolo con lo straccio. Lo aveva aiutato economicamente, ma anche emotivamente, era stato parte della sua formazione e sapere fosse venuto a mancare, chissà da quanto, in quel modo, lo distrusse.

-Okay, Harry so che stai malissimo, ma ora ho capito dove stai andando a parare. Hai sentito anche qualche loro conversazione e da come ho capito, per la telefonata dopo l'arrivo di Marcus, ti ci hanno buttato in mezzo.

-Io ho preso una bella cotta per uno di loro, mi hanno rubato delle carte.

-Che cosa?! Che carte Harry?!

-Quelle del conto bancario e dell'eredità.

-Merda.

Mini angolo autrice.
Prima di tutto volevo dire che io non sono in realtà esperta di queste cose in generale, ho solo fatto delle ricerche per conto mio e come cerco di far capire dal dialogo, ho spiegato in parole più elementari possibili.
Ci avevate sperato in un capitolo tranquillo eh? Hehe, no.
Ma li avrete e prima di quanto crediate, promesso.
Intanto vi chiedo, vi sta piacendo la storia? Avete qualche commento, o critica che possa aiutarmi a migliorare la storia? Sarei contenta di saperlo.
Con affetto,
-Id <3

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now