Capitolo 16.

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Il ragazzo dagli occhi azzurri durante la notte ebbe una telefonata, da parte di un numero privato, al quale non subito rispose dato che non era propriamente sobrio.
Prese il cellulare e controllò l'ora, rendendosi conto fossero le due di notte, quindi non capendo chi potesse mai chiamarlo a quell'orario impensabile.
Rispose e ci furono vari minuti di silenzio, dopodiché decise di dire qualcosa, almeno per capire se avessero sbagliato numero.

-Pronto? Uhm... perché ha chiamato a quest'ora? Cioè, sono le due di mattina, dovrebbe dormire non fare telefonate a gente a caso con lo sconosciuto!

-Tanto a caso non ci sei.

-Oh mio dio, senti, sono leggermente, ma proprio poco poco ubriaco, ti giuro che domani ti telefono e ci vediamo, va bene? Ti porterò qualcosa, ne sarai fiero.

Non ebbe alcuna risposta, la cornetta dall'altro lato venne subito abbassata dopo quella risposta, così Louis posò il proprio cellulare sul comò accanto al letto ed iniziò a dormire. Si svegliò solo nel momento in cui il suo viso venne illuminato dalle luci esterne dei raggi del sole, le quali si presentarono a causa del nostro guardone, che non volendo svegliarlo in modo fastidioso, aveva semplicemente alzato le persiane ed aperto le finestre, così anche da cambiare aria nella stanza, che era un po' viziata oltre che estremamente calda.
Il ragazzo dagli occhi azzurri quindi, aprì lentamente gli occhi guardando la figura del riccioluto che con attenzione e silenzio si spostava per la stanza, sistemandola un po'.

-Hey... buongiorno.

-Giorno Louis, dormito bene?

-Questo letto è comodissimo, quindi sì, dormito bene.

-So che sei abituato a spazi più grandi, però sono felice tu abbia dormito bene, ho preparato la colazione! Andiamo a mangiare?

-Se in tua compagnia ammetto starei a dormire anche in un ascensore.

A queste parole, il nostro guardone sentì le proprie guance accaldarsi, di fatto si stavano colorando leggermente di rosa ed il designer ne era veramente addolcito, infatti si alzò dal proprio letto per dargli un bacio sulla guancia, dopodiché poté solo immaginare la sua reazione, dato che si diresse verso la cucina, si accomodò su una sedia e strofinò gli occhi per la stanchezza.
Harry arrivò poco dopo, anche lui, nella stanza e poso sul tavolo i vari pasti che aveva preparato: ne erano molti ma essenzialmente solo due per ogni cosa, quindi praticamente aveva semplicemente preparato un assaggio di tutto, ovvero muffin, pancake, waffle, toast con burro e marmellata, ma anche al cioccolato. Insomma aveva sul serio preparato tantissime cose e certamente tutte delizione. Quando iniziò a mangiare mostrò il proprio apprezzamento con dei piccoli mugolii, complimentadosi subito dopo.

-Non sapevo cosa ti piacesse, quindi ho fatto un po' di tutto però porzione minima.

-Hai fatto benissimo Har, tutto ottimo. Invece del cameriere al bar vieni a cucinare a casa mia!

Risero entrambi ed intanto finirono, poco alla volta, la colazione. Nonostante il cibo finito ne rimaneva ancora il forte odore nella stanza ed al ragazzo dagli occhi azzurri piaceva un sacco, era molto simile al profumo del nostro guardone, che in un modo o nell'altro sapeva sempre di qualcosa di dolce, delicato e sicuramente soffice.

Si alzarono da tavola, presero i vari piatti e le tazze, lavando poco alla volta tutto quanto. Si aiutarono quindi riuscirono a finire velocemente, successivamente si lavarono uno per volta all'interno del bagno, vestendosi con degli abiti vecchi di Harry, che prestò anche al suo ospite.
Una volta pronti, iniziarono a smontare i vari mobili, le mensole e la libreria, posando tutto delicatamente nel corridoio fuori la stanza. Si occuparono di coprire il pavimento con delle buste, che attaccarono fino al bordo del battiscopa con del nastro adesivo. Mentre organizzavano tutto, si lanciarono uno sguardo d'intesa, presero la pittura ed iniziando a versarono all'interno del contenitore che avrebbero usato per attingere col rullo.
La prima mezz'ora fu tranquilla, pitturarono ascoltando della musica, canticchiando e godendosi le voci l'un dell'altro, sporcavano il rullo di pittura e lo usavano per dipingere le pareti, aiutati da una scaletta per arrivare fino al soffitto.
Il caos ebbe inizio nel momento in cui Harry, voltandosi, per sbaglio macchiò il viso di Louis con della vernice.

-Oh no! Oh dio scusami, ti giuro non l'ho fatto di proposito!

-Non ci avevo neanche pensato, tranquillo.

Certamente il nostro guardone aveva ben capito di non dover stare tranquillo, di fatto solo una decina di minuti dopo, si ritrovò ad essere sporco di pittura su metà viso e sul petto, dato che l'ospite gli passò il rullo addosso. Fu così che iniziarono una vera e propria battaglia, usando anche le scalette come rifugio dai colpi di vernice dell'altro. Così potrebbe suonare un po' tragico, ma da vedere lo scenario era molto tenero effettivamente. Ridevano, si rincorrevano e sporcavano, quando si resero conto però di essere zuppi di pittura, decisero che era decisamente meglio fermarsi, quindi tornarono a concentrarsi sulle pareti, che terminarono abbastanza velocemente.

-Ora le mensole giusto?

-Sì, allora vado a prendere il secchio e le mensole, le ho lasciate nel ripostiglio.

-Vengo ad aiutarti dai.

Presero le mensole, le portarono nella camera ed iniziarono a dipingerle di azzurro, appena finito le lasciarono fuori al piccolo balcone della stanza ad asciugare e si diressero nel bagno. Si lavarono velocemente le mani, per poi uscire.

-Ti prendo dei vestiti puliti, ti lavi e poi vado io. Ti ho detto già stamattina qual è il bagnoschiuma e le cose che devi usare, le ricordi giusto?

-Sì, che premuroso che sei ricciolino.

-Smettila e va a lavarti!

Disse il guardone, allontanandosi per andare a prendere dei vestiti dalla propria camera, i quali portò poi nel bagno: Louis era già sotto la doccia, in tutta la sua bellezza passava il proprio bagnoschiuma, quello alla mela che adorava, sul corpo ed anche se preferiva tenere il proprio odore per sé, in quel momento non si dispiacque affatto. Certamente il ragazzo dagli occhi azzurri non era altissimo, ma il suo corpo ben definito, la vita piccola, il sedere sodo e le gambe toniche, inoltre vi erano anche degli accenni di addominali e dei tricipiti ben presenti.
Harry sul serio stava sbavando.

-Vuoi guardare un altro po'? Se vuoi mi giro d'avanti che vedi la parte interessante eh, basta solo chiedere!

-Louis! Ti ho solo portato i vestiti, me ne stavo andando.

-Peccato.

Il riccioluto alzò gli occhi al cielo ed uscì dalla stanza. Appena il suo ospite finì di lavarsi, andò lui stesso a farlo ed era certo che per un attimo il ragazzo si fosse affacciato alla porta per osservarlo. Effettivamente non si sa perché non avessero chiuso la porta a chiave per lavarsi, ma decisamente non è questo il punto.
Pronti, lavati e profumati, si resero conto si fosse fatto pomeriggio e Louis decisamente doveva andare a lavorare, quindi dopo aver salutato calorosamente il nostro guardone, prese i propri vestiti sporchi ed uscì di casa, prendendo poco dopo il cellulare e chiamando un numero che ormai sapeva a memoria, dato che gli riempiva praticamente le giornate.

-Sì, ce l'ho. Stasera solito posto, va bene?

Mini angolo autrice.
Credevo di non postare oggi, invece ce l'ho fatta, spero che vi piaccia!

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now