Capitolo 22.

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-Spiegati.

Ci furono vari attimi di silenzio, sospiri.
La tensione in Harry stava salendo e si sentiva un po' come in quei film dove si parla di spaccio e del mondo sporco degli affari.
Chiamiamolo sempre sesto senso.
L'uomo, dall'altro del telefono, intanto cercava le parole giuste da poter utilizzare: voleva essere diretto, ma non in un modo troppo schietto da poterlo colpire emotivamente. Sapeva quanto il nostro riccioluto fosse sensibile, dopotutto erano all'incirca undici anni che ci viveva insieme, dopo che si risposò con Anne.

-Bene, ascolta tutto e concentrati perché i fatti sono tanti. Tanto tempo fa, io avevo all'incirca trent'anni, quindi non avevo neanche la minima idea della vostra esistenza, ero il braccio destro di un importantissimo banchiere, che teneva su due o tre strutture, davvero una persona importante qui. Tutt'oggi nonostante non ci sia più.
Il mondo dei soldi, in generale, non è mai stato un posto pulito e quello della banca neanche, so che hai studiato bene su quest'argomento e quindi tra noi due potresti parlare più tu, che io, però il punto è un altro. Il banchiere morì dopo cinque anni da quando ero stato assunto, quindi per un breve periodo entrai io a capo, scoprendo tante, ma quando dico tante sono infinite, cose riguardo i suoi affari e le innumerevoli truffe, nonostante questa banca sia praticamente molto conosciuta per la sua discrezione ed onestà. Il principale complice era questo Marcus, che già aveva sotto un sacco di persone, o per debiti di stupefacenti, o per prestiti mh... illegali. Sto cercando di semplificare il tutto ed al meglio, quindi sul serio se qualcosa ti sembra sbagliato, per come lo sto spiegando, è solo per parlarti in modo semplificato del fatto.

-Come sei entrato in contatto con questo Marcus?

-È venuto lui da me, in ufficio. Ti dico che io immediatamente ho cercato di mettere apposto te e Gemma, perché quando sono salito come direttore al tempo vi conoscevo già ed ero prossimo alla proposta, quindi ho sistemato l'eredità. Ecco... non è proprio guadagnata onestamente, insomma non sono dei beni che ho avuto ed ereditato, inoltre sarebbe una grande prova nel caso in cui Marcus voglia vendicarsi e sbattermi al fresco.

-Va avanti, per favore...

-Bene. Marcus venne da me in ufficio ed avemmo una lite furiosa, perché in questa eredità erano comprese delle... cose, diciamo così, cose, appartenenti a lui, okay? Io non gli ho dato retta e me le sono prese comunque. Diciamo che abbiamo avuto scontri accesi fino a... ai miei quarant'anni, quindi circa sei anni fa, poi sono riuscito ad incastrarlo, anche con l'aiuto di bravi avvocati.

-Perché prenderti qualcosa che sapevi non fosse tuo, facendo finire dentro qualcuno che non era veramente dalla parte del torto in quel momento?

-Ho pensato ai soldi. Solo quello, sono sincero. Comunque è uscito da un anno e più volte ho ricevuto lettere intimidatorie, ma non pensavo ti mettesse in mezzo. Non avrei neanche lontanamente immaginato sarebbe successo questo, però adesso raccontami per filo e per segno tutto quanto.

-Va bene, allora... arrivò questo signor Malik e la sera andai nella periferia, per osservare ecco, imbattendomi per sbaglio in un loro incontro, dove in realtà Tim già non c'era. Comunque, erano per l'appunto Zayn Malik, Louis Tomlinson, Niall e Liam, non so i loro cognomi. Sapevano già che avrebbero dovuto tenermi sott'occhio, il titolare, ovvero il primo che ho nominato, dal punto di vista lavorativo, Niall, doveva invece diventare mio amico, per riuscire ad estrapolare qualcosa, Liam osserva in generale e Louis... invece doveva provarci con me diciamo. Il loro piano era semplicemente che passasse dal mio letto, per poi prendermi i documenti. Diciamo che su questo non è riuscito al cento per cento, mi sono preso sul serio una grande cotta e non riesco a togliermelo dalla testa papà, credimi io... io mai mi sono sentito così.

-Capisco piccoletto, ma purtroppo non è... la migliore delle situazioni. Va avanti, mh?

-Sta di fatto che ci siamo frequentati e conosciuti ed a volte sembrava tutto sincero da parte sua, intanto però è riuscito a prendere le varie carte. So che ci è rimasto male ed io credo nella sua buona fede, perché l'ho conosciuto, io so chi è! Il problema è che sua sorella è veramente in condizioni gravi e questo Marcus potrebbe portare in fine la sua vita se... se non sbaglio, queste sono parole loro, se non mi avessero fatto del male.

-Capito... senti, io con questo tipo ho dei conti da pagare, ma se lo facessi sarebbe anche certo che vi farebbe tutti fuori, me, te e non solo la sorella di questo Louis, anche lui stesso. Quindi qui dobbiamo studiare tutto bene, alla perfezione, giochiamo come hanno fatto loro, ma noi siamo una famiglia e certamente non ci tradiremo l'uno con l'altro.

-Ti voglio bene Rob.

-Anche io Har, riusciremo a finire tutto e salvare anche questo... Lewis.

-Louis. Speriamo, ci tengo tanto a lui.

-Sicuro che non sia qualcosa in più di una semplice cotta?

-Okay, non so cosa sia, però a malapena abbiamo avuto un bacio e dopo avermelo dato è letteralmente scappato, io non lo so... mi sento tanto vicino a lui, eppure siamo costretti a stare lontani. Cioè no, perché in teoria questo Marcus ci vuole vicini per avere tutto ciò che può avere da me, ma questo è un conto a parte.

-Sì, ho capito, tranquillo. Ora... fa finta di niente, cerca di avvicinarlo il più possibile a te e fatti dire di più sulla sorella, chiaro Har? Giochiamo come hanno fatto loro, quindi non sentirti in colpa.

-Okay.

-Togli le cimici che hai in casa, cercale ma non farti scoprire. Se ti ha rubato i documenti sicuro le avranno messe, mi raccomando.

-Come comunichiamo noi? Sempre per telefono?

-Ti faccio sapere domani, non preoccuparti. Pensa solo ad avvicinarti il più possibile ad ognuno di loro.

-Okay, va bene, ci sentiamo papà.

-Molto presto caro, ma non preoccuparti, risolviamo tutto.

Dopo aver attaccato, il nostro guardone, furbamemte decise di non togliere le cimici, ma di restare sempre in silenzio, per qualunque cosa, ovviamente eccetto per i rumori che effettivamente non poteva evitare, dato che sarebbe stato molto strano se non si fossero sentiti.
Preparò una cena veloce: toast con insalata e uova, buono ma semplice, appena finito, si mise sul proprio divano in pelle bianco, decorato da cuscini rossi.
Inviò semplicemente un messaggio, molto semplice.

"Mi manchi, vorrei parlare con te... ti prego, spero tu risponda."

Era certamente inviato per l'influenza del padre, ma mai e poi mai avrebbe negato quanto il ragazzo dagli occhi azzurri gli mancasse, quanto gli mancasse avere quel contatto tra le loro labbra, che sicuramente si sarebbe goduto meglio se fosse arrivato una seconda volta. Ovviamente non si aspettava una risposta, sapeva fosse con il suo ragazzo quindi di sicuro non avrebbe risposto.
Una delle poche volte che il suo sesto senso sbagliò.

"Anche tu Haz."

"Ma?"

"Nessun ma, mi manchi."

Il suo cuore iniziò decisamente a battere più velocemente.

Mini angolo autrice IMPORTANTE.
Le premesse fatte riguardo il dialogo per le varie dinamiche bancarie, come detto nel capitolo precedente, non sono corrette, bensì basate su ricerche personali fatte tramite internet.
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Watcher||Larry StylinsonOn viuen les histories. Descobreix ara