3. Sgherri del Sindaco

6 1 0
                                    

Come la maggior parte dei fuorilegge, D'Jagger si era stabilito in una delle zone costruite abusivamente dal Sindaco, per la precisione in un modesto monolocale pressoché identico agli altri prefabbricati del quartiere. C'era disordine ovunque, dal sacco a pelo al macchinario per il cibo, passando per una quantità spropositata di congegni elettronici che affollavano parte del tavolo di lavoro e parte del pavimento.

Mentre il goblin armeggiava con saldatore, stampante per microchip, computer e altri attrezzi di precisione, uno schermo olografico proiettava le ultime notizie riguardanti la colonia.

«Governatore, pare che le attrezzature per la sorveglianza partite ieri dalla capitale siano state rubate» affermò un giornalista. «Alcuni sostengono che il mandante del furto sia il Sindaco. Cosa può dirci in merito?»

«La notizia è assolutamente falsa» rispose il dirigente della colonia, così convinto da apparire sincero. «Si è verificato un banale ritardo con le spedizioni, i sistemi di sorveglianza di ultima generazione che ho richiesto per la colonia arriveranno nei prossimi giorni. Il tasso di criminalità è già diminuito del cinque percento negli ultimi venti giorni: andando avanti così, entro la fine dell'anno la colonia occidentale sarà la più sicura del pianeta e potremo riprendere l'espansione verso ovest.»

«Metti un po' di musica che è meglio» ordinò il goblin allo schermo. «Comincio a chiedermi se quel tipo sia davvero un bravo bugiardo, o se è solo un gran coglione.»

Lo schermo olografico si spense e dagli altoparlanti integrati nel suo casco venne diffusa una canzone energica e ritmata estratta dalla sua ricca playlist.

Mentre il goblin lavorava, Lunaria se ne stava seduta su una palla gommosa dall'altra parte del monolocale, impegnata a seguire una lezione interattiva di lingua dei segni. Ormai era a un livello piuttosto avanzato, ma desiderava comunque ampliare il più possibile le sue competenze.

Dopo una mezz'ora abbondante, il goblin posò i suoi attrezzi e si tolse il casco, utile sia come protezione che come lente d'ingrandimento.

«E con questo, il prototipo è finito!» annunciò con soddisfazione. «Dai, Lunaria, vieni a provarlo.»

La fata mise in pausa la sua lezione e andò a studiare il congegno con occhio critico. Ora che D'Jagger l'aveva sigillato, aveva una forma circolare, come un banale disco di metallo spesso pochi centimetri.

"Esploderà?"

«No, purtroppo questo non esplode» ammise l'artificiere. «Allora? Lo vuoi provare o no?»

Lei si posò al centro del disco e subito si accese una piccola spia luminosa, ma per il resto non accadde nulla.

Il goblin prese un altro congegno, un rilevatore, e lo accese. E di nuovo non accadde nulla.

«Ok, prova a uscire.»

Lunaria saltò fuori dal cerchio di metallo e subito il sensore si attivò, segnalando la posizione della fata.

«Rientra.»

Lei fece come richiesto e appena superò il bordo del disco, il rilevatore smise di captare la sua presenza. Un genuino sorriso apparve sul suo visino azzurro violaceo.

«Ottimo, direi che funziona» sentenziò D'Jagger, soddisfatto. «Peccato solo che non esplode.»


Hands of Justice - 1 - La frontiera perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora