25. Fiducia

3 1 0
                                    

Freyja stava cercando di mantenere un portamento deciso e risoluto, ma in realtà si sentiva profondamente a disagio. I poliziotti di Ziqi City stavano facendo salire i colleghi della colonia occidentale sulle volanti, uno dopo l'altro, per poi condurli alla centrale. Lì sarebbero stati messi sotto custodia in attesa di essere tutti interrogati.

L'orchessa era ancora convinta che quella fosse la decisione giusta, ma le dispiaceva moltissimo per i suoi colleghi. Quando si voltavano verso di lei faceva fatica a guardarli negli occhi.

Quando venne il turno dell'ispettore Smidr provò a leggere la sua espressione. Tra tutti gli agenti, era quello che conosceva meglio, per questo sperava di trovare in lui un minimo di conforto.

Il gigante di ghiaccio si voltò verso di lei e per un momento i loro sguardi si incrociarono. Sembrava un po' contrariato, ma non dava l'idea di essere arrabbiato con lei.

Poco dopo fu il turno del commissario Mantina. L'insettoide era decisamente arrabbiata, ma nel suo caso si trattava della sua espressione normale. O almeno così sperava l'orchessa.

«Valkyregard, è opera tua?»

Lei deglutì involontariamente. «Sì, commissario...»

La donna soppesò le successive parole con grande attenzione. «Ben fatto» dichiarò, e per un attimo Freyja ebbe l'impressione di notare un accenno di sorriso sulle sue labbra. Ma fu solo un momento. «State per arrestare anche lei, vero?»

Gli agenti di Ziqi City, colti di sorpresa, si scambiarono qualche rapido sguardo. E poi ammanettarono anche Freyja, che da parte sua non oppose resistenza. In realtà si sentì quasi sollevata: condividere lo stesso destino dei suoi colleghi l'avrebbe fatta sentire meno in colpa.

I poliziotti della colonia occidentale vennero rinchiusi nelle celle della centrale e lì rimasero in attesa. Conoscevano tutti la procedura, sapevano che ci sarebbe voluto del tempo, ma speravano comunque che la questione potesse risolversi in tempi brevi. Se non altro perché, mentre loro erano dietro le sbarre, Kerberosz Égettvér stava letteralmente demolendo la loro colonia.

Freyja notò che il Mastino e i suoi uomini non erano lì, né c'erano altri detenuti: evidentemente gli agenti di Ziqi City avevano deciso di tenere isolati i loro colleghi. Una scelta comprensibile.

I minuti scorrevano, lenti e implacabili, ma nessuno sembrava in vena di parlare. Una volta scoperto che c'era un traditore tra di loro, o almeno un presunto tale, tutti quanti si erano incupiti: stavano combattendo una battaglia disperata per riaffermare l'ordine e la giustizia nella loro colonia, come potevano sperare di vincere se non potevano nemmeno fidarsi dei loro stessi compagni?

Dopo poco meno di mezz'ora un agente li raggiunse. «Stiamo perquisendo le vostre stanze e controllando i vostri dispositivi di comunicazione» affermò, serio e professionale. «Ora vi interrogheremo tutti. Vi prego di collaborare.»

«Ehi, guarda che siamo i primi a voler sapere chi è la spia!»

«Silenzio, Sandmeier» ordinò il commissario Mantina. Poi, rivolta al collega di Ziqi City: «Potete cominciare interrogando me.»

«Molto bene. Abbiamo altre due sale per gli interrogatori, quindi possono venire altri due di voi. Conoscete le procedure, quindi vi prego di non parlare tra voi mentre restate qui.»

Hands of Justice - 1 - La frontiera perdutaWhere stories live. Discover now