Tatuaggio.

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[CAPITOLO SESSANTANOVE]

~Tatuaggio.~

Quella mattina mi svegliai agitata, dovevo andare a trovare Chantal e chiederle spiegazione sul perché sveniva spesso.
Salutai Ashton e mia madre, che stavano facendo colazione e uscii frettolosamente di casa.
Corsi verso il college arrivandoci in un batter d'occhio.

-ciao Paul! Salutai il custode e salii velocemente le scale.

Bussai alla porta della ragazza e poco dopo venne ad aprire.

-Isabel. Biascicò ancora con la bocca impastata dal sonno.

-come stai? Le chiesi poggiandole una mano sulla fronte.

-sto bene, ho soltanto avuto un calo di zuccheri. Si difese lasciandomi entrare in stanza.

Mi misi a sedere sul letto incitandola a seguirmi.

-Chantal, fatti controllare, chi ti dice che è soltanto un calo di zuccheri? Dissi premurosamente.

-ho paura. Sussurrò abbassando il viso.

-di cosa?

Dal suo occhio destro uscì una lacrima che rigò il resto della guancia.
Non dissi altro ma mi limitai ad abbracciarla; mi strinse forte mentre la sentivo singhiozzare di più.

-ti accompagno io, dai vestiti.

Scosse la testa asciugandosi gli occhi.

-Chanty, vedrai che andrà tutto bene.

Lei mi guardò negli occhi poi annuì. Si alzò da letto recuperando dei vestiti per poi indossarli; tirò i capelli biondi in uno chignon e fui pronta.
La presi sotto braccio e ci avviammo all'esterno dell'istituto.
Era silenziosa, si vedeva che stava pensando su quello che poteva avere.

-e se sono incinta? Chiese improvvisamente lasciandomi spiazzata.

-se sarai incinta crescerai il tuo bimbo come tutte le mamme fanno. Dissi semplicemente cercando di tranquillizzare più me stessa che lei.

-Isabel, non ho neanche diciotto anni! Si portò le mani tra i capelli.

-non puoi sapere quello che hai, non sei tu la dottoressa. La rimproverai entrando dentro al piccolo ambulatorio.

Lei rimase zitta seguendomi.
Aspettammo quasi due fottute ore prima di passare e quando ci chiamarono per poco Chantal non cascò a terra.

-buongiorno ragazze, prego. Disse gentilmente la dottoressa di turno rovistando tra i fogli.

Chantal rimase zitta ancora una volta e così dovetti parlare io.

-è da un po' che sviene, lei sostiene che sono soltanto cali di zucchero, ma abbiamo avuto dei sospetti da quando a cominciato anche a vomitare.

-mhh, prego si metta pure sul lettino. Indicò a Chantal il letto bianco e la ragazza vi si distese sopra.

-allora, adesso facciamo un bel controllino, escludendo via via tutte le cose possibili.

L'ansia stava divorando Chantal...e anche me.
Dopo circa venti minuti l'esito era già stato segnato.

-dunque, non c'è niente di cui preoccuparsi, è un virus, adesso circola molto nell'aria, porta attacchi di vomito. Con un semplice sciroppo riuscirà a controllarlo, tempo una settimana ed è già passato.

Vidi gli occhi della ragazza bionda illuminarsi ed io immediatamente sorrisi abbracciandola, cacciando via tutte le preoccupazioni che ci eravamo fatte.

La dottoressa sorrise capendo cosa pensavamo che fosse.

-signorina, ci sono sintomi ben più forti in una gravidanza. Disse semplicemente scrivendo la ricetta per lo sciroppo.

Bad Angel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora