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Becky
"Ma non aveva dato le dimissioni il profstrafigochetiamamachenonriusciteastsreinsiemeperchèsietetroppodiversi?" Mi chiede Cass guardando nella direzione di Dylan.
"Non lo so. Ma non voglio parlare con lui." Abbasso lo sguardo e prima che possa accorgermene la campanella suona facendoci dirigere verso le classi.
Io decido di sedermi in ultimo banco con Cass e Delya, una ragazza di colore arrivata da poco.
"Buongiorno ragazzi" entra lui con un sorriso finto stampato sul volto. Probabilmente se tra me e lui ci fosse stato solo un rapporto "alunna-professore" non me ne sarei accorta di quel sorriso finto.
"Non aveva dato le dimissioni?" Chiede un ragazzo in primo banco.
"Già, ma ho deciso di tornare." Mentre lo dice guarda me per qualche secondo, ma io distolgo lo sguardo. Non posso incontrare quegli occhi troppo caldi, troppo intensi.
Mi manca.
No. Che sto dicendo. Non mi ama più.
Bussano alla porta e, per quanto basso, riesco a vedere il preside.
"Ragazzi, abbiamo deciso di farvi partecipare ad un concorso" si sente uno sbuffo generale. "Il signor O'Brein e la signorina Honey occuperanno alcune delle loro ore per spiegarvi il progetto." Continua il preside.
"Di che cosa parla?" Chiedo io, a quella domanda vedo lo sguardo di Dylan posarsi sulle mie labbra e poi sui miei occhi.
"Dell'amore" mi risponde Dylan fissandomi intensamente.
Non ti amo più.
Mi ripete di nuovo la mia mente.
Abbasso lo sguardo fissando il mio quaderno.
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"Questo pomeriggio esci?" Mi chiede James.
"Uhm, devo uscire con un mio amico. Rimarrà qui per qualche settimana quindi voglio sfruttare questo periodo" sorrido e lui annuisce.
Dylan
Seguo il suo sguardo fino all'uscita.
Sta salendo sulla macchina e quello sulla macchina è... Come cazzo è possibile?
Il tipo dell'albergo cosa ci fa qua?
"Hey Dylan! Ci mancavi qui!" Sorride la signorina Honey. Avrà un anno massimo in più di me.
"La ringrazio signorina Honey" "chiamami Kate. Per il progetto passeremo molte ore assieme, ti va di venire a casa mia per" tossisce "insomma parlare del progetto" balbetta.
Io annuisco semplicemente.
"Beh, se ti va questo pomeriggio, se non hai impegni" gesticola balbettando.
"Certo" sorrido per poi salutarla.
Questo sembra un buon primo passo per dimenticare Becky, forse.
Becky
"Dove vuoi pranzare?" Mi chiede Nate.
"Uhm, va bene anche al Burger King" ridacchio.
"Mangi sano a quanto pare" sorride guardando davanti a se e tenendo le mani strette sul volante.
"Allora... Come è andata a scuola?" "Bene, diciamo." Abbasso lo sguardo ripensando agli occhi di Dylan che nuotavano nei miei.
"Eccoci arrivati, per fortuna c'era poco traffico, sto morendo di fame" mi mette il braccio intorno al collo e mi bacia la guancia. A quel gesto arrossisco.
Dylan
Suono al campanello della signorina Honey.
"Dylan!" Sorride abbracciandomi. "Hey" ricambio l'abbraccio.
"Entra pure." Mi fa cenno di entrare.
Mi siedo sul divano togliendomi la giacca.
Si è cambiata i vestiti, ora ha un vestito più attillato e ogni tanto si tira giù la scollatura per lasciare intravedere il seno. Che non c'è.
Se Becky fosse vestita in questo modo non esiterei a saltarle addosso. Lei non fa più parte di te.
"Allora, di che vuoi parlare?" Sussurra maliziosamente mordendosi il labbro.
Che puttana. Penso.
"Dovevamo parlare del progetto" fingo un sorriso.
"Oh, certo" dice imbarazzata.
"Beh ecco io pensavo che domani potremo chiedere ad ogni alunno o alunna cosa ne pensano dell'amore" dice guardando per terra.
"Uhm sì, d'accordo" dico semplicemente.
Il suo telefono squilla.
"Becky!" Sorride. A quel nome mi pietrifico. Mi affiorano tutti i ricordi, tutti i baci, gli abbracci, i sorrisi, gli sguardi. Sono arrivato al punto che anche solo sentire pronunciare il suo nome mi toglie il respiro.
"Senti Dylan mi dispiace veramente tanto di non poter rimanere qui con te, ma mia sorella Becky è ricoverata all'ospedale" sbuffa infastidita.
Io annuisco, la saluto ed esco.
Sono così vuoto da quando lei se ne è andata, o meglio, da quando l'ho mandata via. Mi manca davvero.
Nessuna ha il suo carattere, la sua anima, il suo cuore, il suo modo di fare, i suoi difetti, i suoi pregi. È unica e solo ora capisco che per quanto io possa tenerla lontana da me, non riesco a non vederla nel mio domani.

Hi, prof.[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora