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Dylan
Becky si è addormentata sulla mia spalla.
Che fortuna ho avuto ad incontrarti.
Ogni giorno mi chiedo la stessa cosa.
All'inizio per me era un gioco, poi si è trasformato nel gioco migliore della mia vita. Volevamo entrambi vedere, all'inizio, fino a che punto l'altro si sarebbe potuto spingere.
Ora come siamo? Uniti. Questo basta e avanza.
L'hostess va avanti e indietro per l'aereo ed ogni volta che passa di fianco a me mi sorride maliziosamente.
La osservo un po', non tanto lei, quanto il suo vestito. Immagino Becky con quello addosso. Dio, non resisterei nemmeno un secondo.
"Interessante il culo dell'hostess?" Chiede una vocina affianco a me. Mi trovo lo sguardo minaccioso di Becky addosso.
"Beh vedo che qualcuno non si è svegliato di buon umore. Comunque mi immagino qualcun altro con quella divisa... Hai mai pensato di fare l'hostess?" Le faccio un ghigno.
Lei ridacchia e mi tira un pugno sul braccio destro. La amo.
È bello essere una coppia così normale, anche se normali non siamo proprio.
"Avete bisogno di qualcosa?" L'hostess di prima si ferma davanti a noi. Sento Becky sbuffare ma prima di lasciarla aprire bocca, parlo io.
"No, ho già qui tutto quello che mi serve." Sorrido e lascio un leggero bacio sulla guancia di Becky che sorride.
L'hostess si alza di scatto facendo un sorriso nervoso, per poi girare i tacchi.
"Grazie" sussurra lei al mio orecchio.
Io le sorrido e inizio a lasciarle leggeri baci sul collo, facendola gemere.
"Dylan, non qui" dice lei cercando di trattenersi.
"Non c'è una legge che lo vieta" le sussurro all'orecchio per poi mordicchiarlo.
"Abbiamo tre settimane Dylan" sorride lei staccandomi da lì.
Io sbuffo mentre lei sorride divertita.
"Ti amo piccola" le bacio la fronte.
"Ti amo Dylan" ripete lei.
"Attenzione. L'aereo sta per atterrare. Preghiamo a tutti di uscire con calma" una voce piatta ci fa staccare.
"Siamo arrivati, Dylan" sorride emozionata.
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"Ecco le chiavi della camera. La colazione è alle 09:00, il pranzo è alle 12:30 e la cena alle 21:00" sorride la signora alla reception.
Ogni tanto lancio un'occhiata a Becky che non smette di sorridere da quando siamo scesi.
"Ma cosa dirá il preside delle tue assenze?" Chiede Becky mentre siamo in ascensore.
"Beh, ecco... Mi ha licenziato" sorrido imbarazzato passandomi una mano tra i capelli.
"Avevamo creato scompiglio noi due a scuola... Ma non ha importanza. Mi basti tu." Sorrido e le cingo i fianchi appoggiandola alla parete dell'ascensore e baciandola.
La sua mano tira i miei capelli facendomi gemere.
Poi peró l'ascensore si apre facendo salire due bambini e noi ci stacchiamo.
"Schiacciamo tutti i numeri?" Li sento dire.
Sbuffo ripetutamente mentre Becky sorride.
Quanto puó essere perfetta una persona?
L'ascensore si apre una seconda volta facendoci scendere. Prendo tutte le sue valige e solo ora mi rendo conto che io non ho nulla.
"Domani dobbiamo comprare qualcosa per me, se non vuoi che mi metta il tuo reggiseno" le dico ad alta voce. Lei si gira e ride.
Apre la porta della camera. Butto le valige a terra e la prendo in braccio.
"Mettimi giù!" Urla ridendo, e rido anche io.
La butto sul letto ed incomincio a baciarla. Le levo la maglietta e inizio ad accarezzarle il petto mordicchiandole l'orecchio.
Sto per levarmi la camicia quando lei mi blocca con la mano. Inizia a sbottonarmela lei, molto lentamente, facendomi impazzire.
Mi distendo al suo fianco intento nel slacciarle il reggiseno, ma proprio in quel momento bussano alla porta.
Sbuffo di nuovo.
Becky si rimette la maglietta e va ad aprire alla porta ed io la seguo.
"Buongiorno!" Un ragazzo sulla mia età e con la divisa dell'hotel è alla porta.
Noto che il ragazzo le sta fissando il seno, perchè si è dimenticata di rimettere il reggiseno. Un attacco di gelosia mi invade.
"Signorina! È un piacere per me conoscerla!" Sorride lui prendendole la mano e baciandola. Lei sorride imbarazzata guardandomi. Mi sta già sul cazzo quello.
"Per quale cazzo di motivo sei venuto qui?" Sputo acido.
Intanto Becky si allontana. Ha gli shorts, shirts non so come si chiamano comunque quelli là e il tipo le sta guardando ovviamente il sedere.
"Sono qui" gli schiocco le dita in faccia.
"Sì... Ec-co, volevo solo avvisarvi che tutto ció che c'è nel frigorifero è a pagamento." Sorride continuando a fissare Becky. Vuole morire giovane?
"Benissimo, grazie e ciao" gli sbatto la porta in faccia.
"Dylan! Perchè fai così!" Incrocia le mani.
"Ti stava scopando con gli occhi, quasi quanto me!" Le dico.
A quella frase lei si morde il labbro.
"Oh dio mio" le sussurro andando verso di lei e cingendole i fianchi.
Lo sa che ogni volta che si morde il labbro io non riesco a resisterle. Eppure lo fa lo stesso. La amo.

Hi, prof.[COMPLETATA]Where stories live. Discover now