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Becky
Mi sveglio. Sento che il caldo mi sta avvolgendo.
Apro gli occhi e mi trovo di fronte Dylan. Con il petto di fuori, è perfetto.
Cerco di non svegliarlo e riprendo i vestiti sparsi per terra. Ripenso a cosa abbiamo fatto ieri e sorrido come una ebete.
Sento delle braccia muscolose avvolgermi i fianchi, mi giro e vedo che c'è lui che sorride, ricambio.
"Buongiorno splendore" sorride lui.
"Buongiorno Dylan" mi giro verso di lui.
Mi squadra da testa i piedi e si lecca le labbra.
"Sei bellissima" dice lui sprofondando tra le mie labbra e slacciandomi il reggiseno. Gli slaccio i pantaloni e tiro giù piano la zip facendolo impazzire.
"Dio Becky vuoi farmi morire?".
Inizio a toccargli il petto scendendo sempre più in basso. Metto la mano dentro i suoi boxer e lì lo sento gemere.
"La tua innocenza in questo momento è svanita completamente" dice lui sorridendo.
Mi afferra i fianchi, ma è in quel momento che il mio telefono squilla.
Jason.
"Pronto Jason" balbetto. Dylan mi guarda male ma lo ignoro.
"Oh ma buongiorno, vorrei proprio sapere dove hai passato tutta questa notte, tua madre mi ha chiamato dieci volte ed io ti ho chiamato venti volte senza alcuna risposta" sbraita.
"Ero a casa di Cass" dico con voce tremolante.
"BALLE! L'ho già chiamata e mi ha detto che dopo che sei uscita con quel bastardo del tuo prof di matematica non ti ha più vista!" Mi scende una lacrima.
Sapevo, lo sapevo che quello era sbagliato, ma l'ho fatto lo stesso. Era tutto così bello ieri, tutto così perfetto. Mi odio.
"Che hai Becky?" Chiede Dylan.
I miei occhi diventano di ghiaccio. Si pietrificano. Si svuotano.
"SEI CON QUEL FIGLIO DI PUTTANA!BASTA BECKY CON ME HAI CHIUSO!" Urla e poi riattacca.
Butto il telefono sul letto e inizio a piangere.
Dylan mi accarezza. Quel suo tocco mi fa quasi scordare tutto questo casino. Quasi.
"Lo sapevo Dylan, lo sapevo che sarebbe stato uno sbaglio!" Singhiozzo.
"Vado via." Aggiungo alla fine.
"No aspetta Becky!" Lo sento dire mentre sbatto la porta di casa sua e vado a casa mia.
Per fortuna oggi è sabato e non c'è scuola.
"Dove sei stata Becky Jennifer Saldana!" Urla mia madre.
La ignoro e vado di sopra chiudendomi in camera. Non voglio parlare con nessuno, tranne Cass.
***
"E quindi ti sei fatta il prof? Che culo che hai! Se fossi stata in te avrei lasciato Jason e sarei corsa da lui il primo giorno" ride lei.
"Se fosse così semplice, se non ci fossero complicazioni..." Sospiro guardando il soffitto di camera mia. "...Poi lui non vuole storie d'amore, mi usa per puro divertimento".
"Secondo me, da tutte quelle occhiate che ti lancia, quei sorrisi eccetera, puó nascere qualcosa" dice facendo l'occhiolino.
Io rido ma non riesco a smettere di pensare a Dylan. Ai nostri cuori così vicini, ai nostri respiri intrecciati, i nostri corpi soffocati dai nostri sguardi. Forse provo qualcosa di più, di una semplice attrazione.
Dylan
Mi sta venendo una mezza idea di rincorrerla.
È passato un minuto da quando se ne è andata e già mi manca il suo sorriso, il suo corpo perfetto, il suo profumo, i suoi capelli arricciati, i suoi gemiti, le sue labbra sulle mie. Vorrei averla ancora qui, tutta per me. Coccolarla, baciarla e ama... No che cazzo sto dicendo. Non la posso amare. Solo che ogni talvolta che la vedo, mi crolla tutto, tutta la mia mente va in tilt, mi sento bruciare la gola, e a volte persino per me è difficile iniziare a parlarle.
Forse provo qualcosa di più, di una semplice attrazione.

Hi, prof.[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora