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Dylan
"Dy-dylan" sussurra prima di chiudere gli occhi.
La rabbia prende il sopravvento su di me.
I miei occhi si infuocano e si posizionano su un obbiettivo: Taylor.
Lo spingo addosso al muro mettendogli le mani sul collo per poi stringere.
"Hai visto che cazzo hai fatto? Hai visto che cazzo hai fatto?" Sbraito sbattendolo ripetutamente sul muro.
Lui fa un ghigno.
"Non dovresti salvare Becky?" Dice con voce flebile, probabilmente perchè lo sto strozzando.
Lo sbatto un'ultima volta sul muro per poi lasciarlo cadere a terra.
"Non è finita qui!" Urlo per poi prendere in braccio Becky.
"Piccola, sono qui" sussurro sul suo orecchio per poi baciarle la fronte.
"Accendi la macchina Scarlett, dobbiamo portarla in fretta all'ospedale".
Taylor
La gola mi fa male.
Hai perso anche lei Taylor.
Ho sempre perso tutti. Sono un maniaco. Senza cura.
Mi alzo da terra tremolante cercando a tastoni una parete su cui appoggiarmi.
"Ti piacciono i tatuaggi?" Sussurra la piccola Cass al mio orecchio. Io annuisco.
"Guarda!" Esclama indicando il suo braccino. Ha un tatuaggio finto, di quelli che trovi nelle confezioni delle patatine.
"Bello... È una farfalla, giusto?" Le chiedo.
"Sì, volevo tatuarmi il tuo nome fratellone... Ma non c'era un tatuaggio con 'Taylor'" sorride lei guardandomi negli occhi.
Ha degli occhi cosí limpidi, così puri.
"Magari c'è il nome 'Cass''" le dico sfiorandole il naso. Lei sorride e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Mi manchi Cass." Dico riversando le lacrime sul pavimento.
Dylan
"Ha molti lividi su tutto l'addome e non si è ancora ripresa dallo svenimento".
Ho la nausea al solo pensiero dei calci di Taylor che si distruggevano sul suo petto.
Guardo in alto cercando di trattenere le lacrime.
"Voglio vederla." La mia voce è fredda e flebile.
"Mi dispiace, solo i parenti possono..." Non gli lascio finire la frase "La mia non era una domanda. Voglio vederla."
"Mi dispiace ma non penso sarà possibile." Continua il dottore con un classico tono di indifferenza.
"Voglio vederla ho detto!" Sbraito spingendolo via e facendomi spazio tra i medici.
Dove sei Becky? Dove sei piccola?
Dopo cinque minuti la trovo.
È lì distesa sul lettino con gli occhi chiusi.
Mi distendo affianco a lei.
"Dio Becky, sei così bella" sussurro sorridendo.
"Sai tua madre mi odia. Come biasimarla. Dopo tutto quello che ti ho fatto anche io mi odierei, più di quanto mi odio ora." Le prendo la mano e inizio a fare piccoli cerchi su di essa.
"Probabilmente quando ti sveglierai, non mi vedrai più. Ti prego, peró, non pensare che io me ne sia andato da te perchè mi ero stancato di te. Nessuno si stancherebbe mai di te. Il problema è che non voglio rischiare di perderti un'altra volta. Non lo sopporterei e penso nemmeno tu." Le scosto una ciocca di capelli dal viso.
"Signorino, deve uscire" la voce tuonante di un dottore risuona per la stanza.
Mi alzo dal lettino e le lascio un leggero bacio sulle labbra.
"Ti amo, piccola" le dico prima di uscire.

Hi, prof.[COMPLETATA]Where stories live. Discover now