Hi, prof.[COMPLETATA]

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Dylan
Ho bisogno di vederla. Anche solo per un istante.
Non so ancora cosa provo per lei e cosa prova lei per me, so solo che non riesco a starle lontano. Oggi la rivedró a scuola, magari con il suo Jason, quello che la tratta da principessa e che la fa sentire unica. Io non ne sono capace.
Becky
"Prima ora italiano, seconda ora..." Cass continua a parlare ma ho la mente completamente in un altro posto, nella casa di Dylan. Mi mancano le sue braccia che mi avvolgevano i fianchi, facendomi sentire protetta, al sicuro.
"...Quinta ora matematica" mi risveglio quando sento 'matematica' e penso che probabilmente saró nei casini per essere scappata via facendo una scenata, pur non essendo da me.
"Si prospetta una luuunga giornata cara Becky" sorrido e la campanella inizia a suonare.
"Quante volte avró detto che odio questo rumore?" Dico frustrata.
"Almeno duecento volte Beck" Jason.
Mi prende i fianchi e mi fa girare verso di lui per poi baciarlo. Niente. Non provo più niente.
"Mi dispiace per quello che è successo, io..." Inizio a parlare ma lui mi interrompe mettendomi un dito sulle mie labbra. "Sono stato stupido, soltanto questo. So di potermi ciecamente fidare di te Becky" sforzo un sorriso e lo abbraccio per poi entrare in classe.
Le ore passano in fretta, ho preso un bel nove in italiano e un otto in storia. È il momento che il prof perfetto di matematica ce le consegni.
"Buongiorno ragazzi" dice entrando in classe. Sento giá le ragazze che stanno sbavando e cadendo ai suoi piedi. Rosicate.
Oggi ha una t-shirt con collo a v che lascia scoperte le perfette braccia d'acciaio che ha lui. Ha dei jeans attillati neri che fanno risaltare il suo fisico da dio greco.
Non dovresti pensare a Jason?
Giusto. Devo lasciarlo stare.
Passa per i banchi per consegnare i compiti e quando lo da a me mi guarda per qualche secondo e facendo ricadere i suoi occhi sulle mie labbra.
Osservo la verifica. 10-!!! Non ci credo!!! Sotto peró c'è una scritta in matita.
Se non vuoi che ti abbassi il voto fatti trovare nella stanza B1 alla fine delle lezioni. Ti devo parlare
Dylan.
Non so cosa pensare. Devo prepararmi un discorso. Devo smettere di pensare a Dylan, e concentrarmi su chi mi ama davvero, ovvero Jason. Dylan lo ha detto: "non voglio storie d'amore". Perció non voglio perdere tempo con una cotta adolescenziale.
***
La campanella suona dicendoci finalmente arrivederci. Nell'ora di matematica ho progettato un discorso dove dicevo che dovevamo essere soltanto un professore ed una studentessa. Nulla di più.
Ho dovuto rifarlo diverse volte, perchè ogni volta che il prof mi lanciava occhiate maliziose andavo in tilt.
Salgo le scale. Sembrano infinite.
"B3,B2,B...1 eccola" sussurro io.
Apro la porta e lo vedo, girato di spalle. Forse non se ne è ancora accorto che sono entrata,
"Buongiorno" dico io per rompere il ghiaccio.
"Magari fosse un buongiorno Becky..." Lo guardo storto.
"Tu non hai idea di quanto mi mancano le tue labbra, i tuoi occhi, il tuo modo di fare. Io, io non penso di provare solo una piccola attrazione per te... Forse c'è qualcosa di più" ammette lui.
Devi resistere Becky. Resisti.
"Vedi, ehm, come posso spiegare..." Balbetto ricercando le parole dentro la mia testa. "Noi siamo troppo diversi. Dovremmo solo essere un prof ed una studentessa, una cosa normalissima. Invece siamo qui. Arrivati in un punto in cui non riesco nemmeno a guardarti, a guardarti negli occhi Dylan." Dico con sguardo basso.
Sento i suoi passi avvicinarsi a me. Mi solleva il mento obbligandomi a guardarlo.
"Allora prova a guardarmi" sussurra. Quegli occhi, quegli occhi penetranti. Non riesco più a distogliere lo sguardo. Si avvicina a me e mi bacia. Inizialmente vuole solo cercare un contatto con me, ma poi diventiamo un'unica cosa.
"Vedi piccola? Non riusciremo mai a stare distanti" continua lui accarezzandomi le guance che stanno andando a fuoco.
"Siamo talmente sbagliati da essere perfetti" sussurra sul mio orecchio per poi ricominciare a baciarmi.
È lui che voglio. Ne sono certa.