Capitolo 11

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Entrai a scuola ed esibì la giustifica,i professori interrogarono e le ore passarono ma il mio pensiero era rivolto sempre a quell'uomo che in un solo giorno mi aveva travolto l'esistenza,mi aveva compresa e mi aveva portato via,in una notte, l'ultima parte della mia innocenza.
Arrivò la quinta ora ed il MIO professore di greco entrò in classe.
Come sempre le 3 oche della classe gli dedicarono un buongiorno sonoro con le loro voci stridule a cui lui ricambiò con un sorriso.
È inutile affermare che stavo per porre fine alla loro esistenza ,ma per loro fortuna Angelica si avvicinò
per riferirmi che quella sera saremmo andate in discoteca.
La lezione iniziò e di tanto in tanto riuscii a captare gli sguardi poco casti di Riccardo rivolti verso di me.
Non gli risposi però perché avevo timore che qualcuno potesse notarlo,perciò trattenni tutte le emozioni dentro di me sperando che il mio corpo non compisse gesti involontari.
Mancavano 5 minuti all'uscita ma la mia vescica stava per scoppiare quindi chiesi il permesso per andare in bagno.
"Si certo vai Argante"
Possedeva un sorrisetto malizioso,chissà a cosa pensava.

"Eh te lo dico io!A come scoparti per bene!!!"
Finiscilaa!
Ti giuro che se ti trovo ti uccido!
"Sono te stessa stupida"
Ohh basta!

Certo che se qualcuno mi avesse vista,sarei stata derisa per tutta la mia vita...meglio non pensarci.
Ritornando a noi,
dopo aver finito i miei bisogni mi lavai le mani e la campanella suonò.
Ma,mentre stavo per aprire la porta e uscire,qualcuno si fiondò su di me,strattonandomi alla parete.
Lo riconobbi subito,era il suo tocco che mi stava provocando dei brividi.Le sue mani circondavano la mia vita e mi tenevano stretta a se,mentre la sua bocca torturava il lobo del mio orecchio.
Non volevo smettere ma il senso di responsabilità mi permise si spingerlo,anche se per pochi centimetri,lontano da me.
"Sei pazzo?Non qui,se qualcuno ci vedesse sarebbe la fine per entrambi!"
"Calmati,non c'è nessuno a quest'ora"
Un secondo dopo sentimmo delle risate e dei passi veloci dirigersi verso il bagno,Riccardo imprecò e mi portò immediatamente in uno dei bagni,chiudendo la porta col ferretto.
"Hahah dai smettila,non lì"
Ero più che certa che quella risata stridula era di Elisabetta e sicuramente lui era uno dei tanti che le sbavava dietro e che finalmente aveva avuto la possibilità di godere per lei.
Dallo sguardo di Riccardo potei intuire che stava pensando la medesima cosa.
Si sentì il rumore di una cintura,poi di pantaloni sbottonanti e infine di un elastico dei boxer.Probabilmente lei stava allenando la sua bocca,che di certo non usava soltanto per parlare.
Dopo alcuni minuti sicuramente intensi per il ragazzo dato che era venuto più volte,la "piccola e buona ragazza" cominciò a parlargli.
"Ora me lo fai il favore?"
Mmm...non mi stupiva che in cambio avesse voluto qualcosa.
"Non so se ci riuscirò"
"La segretaria è pazza di te,sicuramente riuscirai a strapparle qualche informazione"
"Ma perché vuoi proprio lui,insomma è il tuo professore,ci sono tanti ragazzi come me che ti desiderano"
"Voglio lui,non c'è un perché!"
C'erano diversi professori maschi a scuola,quindi non era certo che fosse proprio il MIO PROFESSORE ma temevo fosse lui,era un gran bel pezzo d'uomo ed era molto e sottolineo molto desiderabile.
Quando il ragazzo stava per valcare la soglia della porta,si fermò.
"Eli non mi ricordo,come si chiama?"
"Tierro,Riccardo Tierro te l'avrò detto un sacco di volte!"
"Si scusami,lo avevo dimenticato"
COOOOSA?!
Voltai subito il mio sguardo verso Riccardo e notai che era sorpreso ma anche un po' compiaciuto.

Figurati,gli uomini!

Il Nuovo Prof. di GrecoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora