Capitolo 35

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Alle 13:00 i corsi si conclusero e quando uscii da scuola trovai Sara appoggiata ad un palo della luce che mi aspettava incitandomi a essere più veloce.
"Le altre?"
"Ci stanno aspettando al parco,andiamo"
La seguii e raggiungemmo la nostra solita panchina riparata dal sole per la folta chioma di un albero.
"Buongiorno ragazzi"
"Ciao Sery,come è andata?"
Oh niente male,prima ho scopato il nostro professore di greco e poi sono stata ricattata da un finto amico,che si è rivelato un maniaco,per averlo fatto.
Mi limitai a risponderle:
"Mi sono annoiata a morte raga"
Concordarono con me informandomi che anche a loro era capitata la stessa sorte.
"Avete saputo di Tierro?"
Ops
"Ehm...si"
Patrizia continuò
"Chissà chi è la ragazza,certo che è stata propri fortunata!"
"Patriii"
"Amore!"
La rimproverò Vincenzo
"Vabbè dai però lo avete visto?
Chi non lo vorrebbe?"
"Beh in effetti"
"Angiii!"
La ammonii
"Ehi sono umana anche io,bisogna riconoscere che è un bell'uomo!"
La nostra discussione ebbe fine a causa di un messaggio.
Mi allontanai dal gruppo e dopo aver notato che il mittente era Stefano lo aprii.

"Incontriamoci al Sant Royal,ora"
Che arrogante!
"Non posso adesso"
"Ok allora informerò tutta la scuola della famosa ragazza"
Lo odiavo,nel vero senso della parola!
"Va bene va bene,arrivo"

Camminai verso i ragazzi e mi congedai
dicendoli che mia madre aveva bisogna del mio aiuto.
Arrivai al Sant Royal nervosa come non mai,alla vista di quel patetico ragazzo racchiusi le mani in pugni e gli dissi:
"Che vuoi?!"
"Sei sempre così scorbutica?"
"Con le persone che mi ricattano,si"
"Ricatto,che parola grossa!
Io ti sto facendo un favore"
"Ma come ti permetti?!
Mi hai praticamente minacciata ed hai anche la faccia tosta di parlarmi di favore!
Ma non ti vergogni?!"
"Neanche un po' mia cara"
Guardando la sua espressione strafottente strinsi ancora di più i pugni colorando le nocche di bianco.
"Che vuoi fare?"
"Dato che sono un gentiluomo voglio conquistarti prima di portarti a letto"
"Non ci riuscirai mai"
"Ah no?E per quale motivo?"
"Lo sai benissimo,il mio cuore appartiene solo ad un uomo, che non sei tu!"
"Quel professore?
Mi spiace deluderti ma è un Dongiovanni,sai quante si è portato a letto?"
"Non parlare così di lui!
E poi tu che ne sai?!"
Sbottai irritata.
"So molte più cose di te sul suo conto tesoro,sei solo una delle tante"
Ebbi una fitta al cuore ma cercai di ricompormi.
In fondo cosa ne sapeva lui?
Era soltanto un maniaco pervertito che pochi minuti prima mi aveva ricattato!
"Non credo ad una parola che dici quindi risparmiati il fiato"
"Sei testarda,eh?
Ti porto in centro,mangeremo al Mc Donald's"
"Non mi piace il Mc Donald's"
Si,come no...
"Ristorante?"
"Neanche"
"Bar?"
"Nemmeno"
"Ho capito,andremo al Mc Donald's"
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai,mi fece accomodare sul sedile della sua Fiat e partì.
Avvisai mia madre che avrei mangiato fuori e lessi i messaggi su WhatsApp.
Tra questi c'era uno di Riccardo:
"Ehi piccola ti va di uscire stasera?"
Rivolsi il cellulare in diagonale per non far leggere i messaggi a Stefano ma lui mi anticipò.
"Chi è?"
"Non sono affari tuoi"
"Ah no?"
Ci fu una lunga pausa
"Sono le mie amiche"
"E Riccardo"
"No"
"Non negare l'evidenza"
Disse indicandomi il riflesso sul finestrino.
"E quindi?"
"Stasera non vai con lui"
"Non puoi comandare la mia vita"
"Oh invece si che posso"
Parcheggiò la macchina proprio di fronte alla multinazionale e io mi chiesi come poteva essere così fortunato dato che,prima di parcheggiare,io facevo il giro completo di Palermo per trovare posto.
"Scusami e per quale ragione non potrei uscire?"
"Perché dovrai uscire con me"
"Ma se mi hai obbligato già stamattina?!
E poi devo studiare!"
"Puoi sempre scegliere se far sapere a tutti la verità o non dire niente,non ti obbligo"
Disse con aria di superiorità
"E avrai tutto il tempo di studiare questo pomeriggio,mia cara"
Avrei tanto voluto stare con Riccardo,passeggiare mano nella mano con lui in chissà quale paese in cui mi avrebbe portato e invece ero costretta ad uscire con un ragazzo orribile,che mia aveva privata della libertà.
Proprio io,che lottavo per la libertà di parola e per i principi della Rivoluzione Francese: liberté,égalité,fraternité.
Avrei anche voluto avvertire Riccardo del ricatto ma come avrebbe reagito?
E poi avevo bisogno di sapere più informazioni su di lui e a quanto pare Stefano lo conosceva.
Rifiutai con dispiacere l'offerta di Riccardo a cui lui rispose con:
"Va bene piccola studia,è proprio grazie alla tua intelligenza se il primo giorno mi hai colpito"
Era sempre così dolce,come potevo fargli un torto simile?
Quando mi svegliai dai miei pensieri ero già al tavolo con Stefano che mi passava il mio Mc Chicken.
Consumammo i panini senza parlare,ascoltando i discorsi delle altre persone.
In seguito facemmo una lunga passeggiata anch'essa priva di parole tranne qualche elogio da parte di Stefano alle vetrine dei negozi.
"Sei di poche parole"
Non risposi
"Beh col tempo imparerai a parlarmi"
"Non succederà mai più fatta eccezione per questa volta"
Mi rivolse un sorriso beffardo e mi riaccompagnò a casa.
"Non mi dai un bacio?"
Disse sorridendo,ricordandomi la nostra prima uscita.
Come conseguenza,gli sbattei la porta in faccia e ne fui entusiasta.
La casa era deserta ma si sentiva solo un pianto,salii le scale in fretta e furia e mi avvicinai sempre più alla porta del bagno da dove proveniva il suono.
Cercai di aprirla ma era chiusa.
"Luigi?Stai bene?"
Chiesi preoccupata
"Lasciami in pace!"
Mi stupii del suo comportamento,in quei giorni era parecchio strano ma non avrei mai immaginato che potesse piangere.
"Luigi apri"
"No!"
"Non c'è nessuno in casa,non dirò niente ai nostri genitori per favore apri"
Come risposta ebbi solo un pianto,poi lo schioccare di una chiave ed infine la porta aperta.
Era rannicchiato al lato del water,le gambe sul petto erano protette dalle sue braccia,i suoi riccioli castani ricadevano sugli occhi azzurri che possedevano un filo di rossore,le guance erano rosse ed erano rigate dalla scia d'acqua che procuravano le lacrime,quest'ultime terminavano il loro tragitto nelle sue labbra,gonfie e rosse.
A quella scena non potei resistere e corsi ad abbracciarlo e rassicurarlo.
Dopo essersi leggermente tranquillizzato si sciacquò il volto e lo portai nella sua camera da letto per sapere le ragioni di quel pianto.

Il Nuovo Prof. di GrecoWhere stories live. Discover now