Capitolo 27

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Meredith' s pov

La luce fioca che proveniva dalla finestra puntò dritta sul mio volto costringendomi a voltare il viso dall' altra parte del letto. Avrei voluto voltarmi totalmente, accucciarmi su me stessa e magari coprirmi dato che sentivo fin troppo freddo.
Volevo le coperte intorno al mio corpo, perché Harry non aveva il suo braccio avvolto al mio?

Aprii leggermente gli occhi iniziando a muovere le mani ma qualcosa mi trattenne. Non appena alzai lo sguardo tutto tornò lucido, o almeno così doveva essere.

Le mie mani, proprio come le caviglie, erano legate attraverso delle corde collegate ai quattro lati del letto.

Quasi tremai iniziando a ricordare tutto ciò che accadde in quelle ore. Iniziai ad agitarmi non appena misi completamente a fuoco tutto quello che era accaduto e che stava accadendo.

Non potevo ancora essere lì.

Perché quel mostro mi teneva legata, per così tanto tempo? Ero stanca e tremavo sia di paura che di freddo. Ma molto più di paura.

Avevo paura di quello che avrebbe potuto farmi, o anche solo dirmi. Ero così vulnerabile in quelle ore che anche una sola parola scontrosa o disgustosa mi avrebbe fatto crollare in un pianto doloroso.

Volevo tornare a casa, dai miei amici ma soprattutto da Harry.

Harry.

Perché non era ancora venuto a salvarmi? Lo aspettavo.

Aspettavo il suo arrivo ogni secondo. Ma lui non arrivava.

Guardai con gli occhi leggermente lucidi, per così dire, l' orologio che in quel preciso momento segnava le sette del mattino.

Al di là della finestra il cielo non era totalmente sereno, vi era ovviamente l' arrivo di qualche temporale probabilmente.

Mi mancava Harry. Avevo bisogno di lui in quel momento. Avevo bisogno di lui per poter uscire da tutto ciò, prima che fosse tutto troppo tardi. Avevo bisogno di lui perché sapevo che solo lui sarebbe stato in grado di salvarmi.

Avevo bisogno di lui, più di qualsiasi altra cosa.

Il rumoroso suono di un lampo mi fece sobbalzare provocando in me un piccolo gridolino.

Ero spaventata, fin troppo. Non mi ero mai messa ad urlare per dei semplici lampi o tuoi ma tutta quella situazione mi stava distruggendo.

Avevo fin troppa paura.

Michael non mi aveva toccata, o almeno non come lui intese quando eravamo in bagno, la sera prima.

Mi disse che avrebbe approfittato del mio corpo per divertirsi ma fino ad allora non osò toccarmi in quel modo.

Per quello gli fui un po' grata ma la situazione era fin troppo insostenibile e una come me non avrebbe resistito fin troppo.

Ad un tratto sentii la porta della mia camera spalancarsi, dato che precedentemente era chiusa.

Fece capolino un Michael sorridente, freschissimo come se fosse mezzogiorno. Chissà se avesse dormito o meno, ma nonostante questo sembrava non avere sul volto segni di stanchezza.

" Oh ma buongiorno bella addormentata." Disse avvicinandosi a me con un bicchiere d' acqua.

Si sedette sul bordo del letto, perpendicolare al mio bacino.

" Devi avere la gola secca, non hai bevuto per niente." Scherzava? Come poteva far finta di preoccuparsi per me dopo tutto quello che mi aveva fatto, che a quanto pareva non era nulla in confronto a quello che aveva intenzione di fare.

Saved 2. || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora