Capitolo 5.

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Meredith' s pov.

Ero quasi uscita da quella cittadina terribile, Holmes Chapel, diretta per Londra o almeno un posto lì intorno perché sicuramente non avrei mai più messo piede in quel posto di merda e soprattutto non avrei mai più visto Bill.

Pensai al fatto che rimasi tutte le mie cose lì. I miei vestiti, i miei libri che di solito leggevo, tutto cio che mi apparteneva era in quella casa, ma sicuramente non sarebbe stata una scusa per tornare indietro perché in quel momento ero più che convinta delle mie decisioni. Dovevo assolutamente stare lontana da lui.

Solo qualche ora fa ero confusa, piena di punti interrogativi su cosa poteva essere la mia vita senza Bill o meno. Pensavo che non avrei avuto nessuna scelta, nessuna via d'uscita o quantomeno nessun' aiuto da parte delle persone dato che non conoscevo nessuno. E fortuna che non avevo fatto amicizia perché in quel momento era un bene essere soli così che nessuno avrebbe potuto rintracciarmi.

Non appena, però Bill mi mise le mani addosso in quel malomodo capii che era davvero troppo, che tutto quello che passai in quegli anni era solo stato un male per me, che la mia vita a quei tempi era stata solo un male. E così decisi di andarmene, soprattutto per me stessa perché era quello che volevo.

Camminai lungo la strada e nel frattempo benedissi Dio per il fatto che la benzina ci fosse in sufficienza nella macchina e quindi non avrei avuto nessun problema a guidare.

Diedi un' occhiata all' orario e notai che erano le due del pomeriggio. Avevo guidato per circa due ore? Wow, il tempo sembrava passare davvero velocemente. Decisi quindi di fare una sosta ad un autogrill per poter prendere qualcosa da mangiare dato che il mio stomaco brontolava.

Quando entrai nel bar una decina di persona era intenta a fare colazione, pagare il conto o comprare dell' altro. Finalmente vidi nuovi volti, una nuova zona.

Mi diressi verso il bancone e ordinai un caffè con un croissant al miele. Non volevo niente di eccessivo dato che avrei anche dovuto guidare, quando sarei arrivata ad un hotel avrei ordinato da mangiare e merdate varie.

Aspettai per qualche minuto fino a quando il tutto mi fu servito. Sorrisi alla cameriera per poi iniziare a mangiare, anche se sembrava solo una colazione.

Mi sedetti su di uno sgabello e sospirai.

Non potevo ancora credere di essere così.. come dire.. libera.

Harry' s pov.

" Cazzo. " Imprecai a causa del caffè bollente che schizzò sulla mia mano.

" Cazzo, che dolore. Porca troia." Non avrei mai immaginato che facesse così male, dio santo.

Mi ero appena alzato e le due donne erano ancora a letto a dormire beate, ma come biasimarle?

Erano solo le quattro del mattino, e per qualche strano motivo ero già sveglio senza nemmeno un pizzico di sonno.

Doveva essere stata la giornata precedente, quando litigai con mamma e Gemma, ad avermi causato l' insonnia. Dannate donne!

Quando portai le mie labbra sul dito bruciato sussultai leggermente dato che faceva davvero male.

Quando finii misi del caffè in una tazza e andai a sedermi sul tavolo. Accesi la tv molto silenziosamente dato che non avevo voglia di sentirle urlare già di prima mattina ed iniziai a vedere qualche cosa a caso mentre bevevo il caffè.

Avrei tanto voluto dormire, ma non so per quale strano motivo i miei occhi non avevamo intenzione di chiudersi, eppure la giornata precedente fu molto movimentata.

Saved 2. || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora