Capitolo 26

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Meredith's pov.



" Dove hai intenzione di portarmi? " chiesi al ragazzo di fianco a me, sul divano.

" Hai capito bene, andiamo alla Filton Academy, dopo aver cenato ovviamente. " Disse alzandosi e prendendo in cucina dell' acqua dal frigorifero.

" Oh ma quindi vuoi andare a trovare i professori? " Chiesi sistemandomi meglio sul divano. Lui ad un tratto fece spuntare la sua testa dalla porta, alzando un sopracciglio.

" Spero che scherzi. Sai quanto me ne frega dei professori. " Disse ridendo e tornando da me.

" Voglio andare lì per divertirci, sai..vedere le nostre stanze, la mensa, di tutto. "

" Tipo una gita turistica. " Dissi sorridendo. Lui mi guardò cercando di non ridere.

" Sì amore, ti farò fare una lunga gita turistica. "

Sapevo cosa aveva in mente quel pervertito, stranamente non lo ha detto in maniera tanto esplicita ma dalle parole usate in quel momento si capiva benissimo cosa voleva fare.

Scossi la testa per poi alzarmi e andare in cucina, per preparare il pranzo.

" A che ora hai intenzione di partire oggi? "

" Non lo so, poi mi regolo con gli orari. " Disse, dopo di che mi annunciò che si sarebbe andato a fare una doccia. Annuii per poi continuare a cucinare.

Non appena mi dedicai alla cucina lo vidi spuntare sulla porta con un solo asciugamano lungo il bacino.

" Ti va di fare un bagno con me? " Mi chiese avvicinandosi. Era completamente asciutto e ovviamente lo fece di proposito a mettersi solo un misero asciugamano intorno alla vita. Tutto per farmi 'sbavare', come diceva lui.

" No, devo cucinare. Non ho molto tempo. "

" Ne sei sicura? " Mi chiese dandomi un bacio sul collo.Chiusi gli occhi beandomi di quel tocco meraviglioso, ma poi mi ricomposi. Dovevo cucinare, per far sesso avevamo tutto il tempo del mondo.

" Non sai che ti perdi. " Disse posando una mano sul mio sedere e stringendola leggermente, ma con passione.

Lo scacciai via, a malincuore, per poi vederlo andar via ridendo.

Era un tale bastardo, ed io in quel momento ero eccitata.

Tutta colpa sua.





" Sai, non ho mai avuto l' obbligo di far addormentare una persona con la forza, solo perché parlava troppo. Sei il mio primo caso. "

Scossi la testa non riuscendo pienamente a capire cosa stesse succedendo intorno a me. Ma quando aprii gli occhi e vidi davanti a me una chioma rosa, e non una marrone ricordai tutto ciò che c' era da ricordare. Iniziai ad agitarmi notando, per giunta, che erano sol le cinque del mattino e ancora nessuno era venuto a salvarmi.

Avevo bisogno di qualcuno, avevo bisogno che mi tirassero fuori da lì, avevo bisogno di Harry.

Del mio Harry.

Perché dovevano capitare sempre tutte a noi? Infondo eravamo una coppia come tante, diciamo.

" Hai capito cosa ti ho detto? " Il ragazzo che ora si sedette vicino a me mi guardò con uno sguardo a dir poco terribile. Scossi la testa non avendo effettivamente capito quello che avesse detto dato che i miei pensieri erano tutti indirizzati ad Harry e alla speranza che mi venisse a salvare.

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