Pt 14

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erano passati 3 giorni, in cui non avevo fatto nulla se non leggere e capire le informazioni che c'erano da sapere sul mio nuovo lavoro.

Lando era tornato in Inghilterra e tra qualche giorno sarebbe ripartito per le vacanze, Kika e Pierre erano in Francia visto che kika aveva deciso di trasferirsi lì e vivere da sola, Charles era a Monaco e Charlotte era partita con la sorella.

avevo deciso di trattenermi ancora 2 giorni in hotel, mentre cercavo appartamenti, loft, monolocali, insomma una sistemazione, ma ancora non avevo trovato nulla che soddisfare le mie esigenze.

Durante la giornata avevo fatto anche un sacco di telefonate riguardanti le sistemazioni, e ormai era sera Monza si era svuotata dai fan e io decisi di uscire.

Mi preparo ed esco, non so proprio bene dove andare e cosa fare, ma ho bisogno di svuotare la testa per un po'.
Camminando arrivo nella parte residenziale, e inizio a sentirmi osservata e quindi inizio ad avere paura.

Senza indugio decido di tornare indietro prima di mettermi nei guai.
e quando sto per rientrare nel cento della città...

<<e ora torni dal tuo pilota?>>

quella voce

continuo a camminare

<<lo che mi hai sentito troia, dove vai?>>

proseguo dritta

mi sento afferrare il polso

<<LASCIAMI.>>

Ale...

mi avvicina al suo corpo, il fiato caldo è sul mio collo, mi stinge, e solo ora mi rendo conto che mi sta minacciando puntando un coltellino alla gola.

più mi muovo per liberarmi e più lui fa pressione rischiando di tagliarmi.

inizio ad avere paura, e la prima cosa che mi viene in mente è urlare.

urlo il più forte possibile mentre lui mi spinge faccia al muro.

<<ti diverti con il tuo pilota, oh aspetta ora ne hai due... ti fai scopare da entrambi in contemporanea ah? eh puttana, rispondi>>

le lacrime avevano iniziato a rigarmi il volto...
le sirene della polizia si avvicinano e lui prima di scappare mi tira un ultimo pugno sul volto

La polizia arriva, e ovviamente io non volevo guai ora che stavo per incominciare il mio lavoro da favola.

quindi mi diedi una sistemata e come nulla fosse ricominciai a camminare.

avevo voglia di sentire lando, ma se ľavessi chiamato si sarebbe preoccupato e questa volta mi avrebbe convinto a sporgere denuncia.
avevo bisogno di qualcuno e nessuno c'era.

fuori dalľ hotel trovai dei paparazzi, pensavo che i piloti se ne fossero andati tutti, ma sull'uscita c'era Max, io cercavo di entrare, e schivare la folla, lui mi notò e mi aiutò a farmi spazio e sotto il suo sguardo preoccupato rientrai.

Max era quelli con cui avevo parlato meno, ma anche quella sera a cena era stato davvero gentile con me.

rientrai in camera mi guardai allo specchio e tutti quei segni...
mi ero promessa che non sarebbe dovuto accadere un altra volta.

piansi fino allo svegliarmi ľindomani.

Avevo circa 7 chiamate perse da lando
Charles mi aveva scritto chiedendomi se stessi bene, e che lando era preoccupato.

risposi al monegasco dicendo che avrei richiamato lando subito, e non risposi alla domanda sul come stessi.

<<Lando ? che succede?>>

<<che succede a me? Ania sei tu quella che ieri era piena di botte e sangue in faccia>>

ma che cosa ne sapeva lui?

<<mi ha chiamato Max ha fatto eliminare le foto ai paparazzi ieri sera lui ti a vista in quello stato, i fotografi ti hanno fotografata in quello stato>>

<<ommioddio>> sospirai

<<Anastasia cosa è successo, stai bene??>>

<<hai avvisato tu charles?>> fu la prima cosa che mi venne in mente

<<che .. cosa, charles, cosa centra lui?>>

<<lui mi ha scritto dicendomi che eri preoccupato e chiedendomi se stessi bene. >>

<<Ahhhhh non lo so>>
era davvero frustato

<<scusa lando ora devo andare è urgente, poi ti spiego>> e sotto le sue lamentele riattaccai la chiamata.




Questione di eventi. -Charles Leclerc Where stories live. Discover now