Pt 29

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ľamore cos'è?
io non ľho mai provato.
so che infondo al petto io sento come un buco, il vuoto che continua a scavare e divorarmi, quasi mi porta allo stordimento, inizia quasi a mancarmi il respiro.
Troverò mai qualcuno da amare?
a volte le lacrime non scendono, sono abituate all'idea della solitudine, della monotonia, della tristezza.
guardarsi allo specchio e vedere nei nostri occhi, solo il nostro riflesso, la fiamma che accende lo spirito? la luce che brilla negli occhi? la spontaneità dei sorrisi? il petto leggero inebriato dalle emozioni...
ah
ma dove sono queste emozioni? e io anima angosciata e sola, tormentata al pensiero della perenne solitudine, le proverò mai??

il mondo non è finito quando avevo 15 anni.

la vita non ci renderà mai felici, soddisfatti, non saremo mai davvero grati, felici, consapevoli e sereni.

la vita non ti darà mai tutto e se te lo desse, ogni essere umano troverebbe sempre una nuova necessità per il quale dannarsi.

Ah la vita, il tutto è il niente.

il mondo non è finito quando avevo 15 anni.

le piastrelle fredde e umide sembrano quasi inghiottirmi durante un pianto asfissiante, i polmoni doloranti sembrano ancorarsi alle pareti in cerca di ossigeno.

ah la vita tenebrosa e così scontata.

ma se il mondo non è finito quando avevo 15 anni la mia vita si.

Ero in ufficio stavo lavorando inpazientemente su un progetto, erano appena le 7 e io non avevo dormito neanche un ora, ormai ero sveglia da più di 48 ore, ma a casa non voglio starci e per lo più voglio presentare quest'idea prima della partenza nel weekend.

mi sento uno straccio, i capelli legati a caso in condizioni pietose, i vestiti più osceni, caldi e comodi che potessi mai desiderare.
mentre scrivevo a computer prendevo appunti.

fino a quando una mano che con delicatezza si adagiò sulla mia spalla mi provocò un balzo dalla sedia

<< Cazzo >>

Matteo mi stava guardando confuso

<<scusa, hai detto qualcosa>>

<< nulla ania volevo solo chiederti solo se volevi prendere un caffè >>

avevo bisogno di caffeina, e lui si era anche posto in modo gentile

<<si, ti seguo, avrei proprio bisogno di un caffè >>

lascio la scrivania recandomi accompagnata da Matteo al bar della scuderia.

<<quindi ania volevo chiederti se per caso volessi uscire con me una di queste sere>>

DAMN

Matteo, ľaltro giorno hai fatto lo stronzo guardandomi male, e ora mi chiedi di uscire, penso di aver imparato a riconoscere gli psicopatici, e per me ora è un NO

<<ohh ehm haha >>
ANIA CERCA DI RIMANERE EDUCATA E DELICATA

<<mh bhe, me li stai davvero chiedendo mentre sono in queste condizioni?>>

<<tu davvero ad una proposta di appuntamento metti in evidenza che oggi non sei nelle condizioni>>

<<...>>

beh si?

<<non saprei Matteo, forse non è il caso al momento non mi va>>

<<piuttosto che tirare in ballo il tuo aspetto avresti potuto semplicemente rifiutare>>

<<scusa Matteo ma il fatto che io abbia menzionato le mie condizioni non era un modo per rifiutare ľuscita  era solo... un osservazione>>

<< un uomo ti fa dei complimenti e tu rispondi di no allontanandolo>>

<<non elemosino attenzioni da parte degli uomini, non le voglio e non ne ho bisogno>>

<< Ania hai dimenticato questa in macchina>>

Charles

<<scusate, interromo qualcosa?>>

il monegasco mi porse la maglia che avevo dimenticato nella sua macchina.

Gli occhi di Matteo scattavano dalla maglia a me a Charles

sono quasi sicura del fatto che lui ľabbia fatto di proposito
è vero la situazione poteva essere fraitendibile, ma io e lui non avevamo fatto nulla.

solo al pensiero arrossisco.

prendo la maglia

<< non interrompi nulla, ciao Matteo.>>

me ne torno in ufficio seguita dal pilota

<<coglione>> mi limitò a commentare sotto voce

<<che ha fatto? ti ha detto qualcosa?>>

<<pfff lascia stare è solo un soggetto>>




Questione di eventi. -Charles Leclerc Where stories live. Discover now