I'm In Love With You! || Jyatt

By violayaya

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Perché siamo dei mostri... E sapeva che se qualcuno lo avesse ferito lui non sarebbe riuscito a sopportarlo... More

Prologo
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47
capitolo 48
capitolo 49
Capitolo 50✨
capitolo 51
52
capitolo 53
capitolo 54
capitolo 55
capitolo 56
capitolo 57
capitolo 58
capitolo 59
capitolo 60
capitolo 61
capitolo 62
capitolo 63
capitolo 64
capitolo 65
capitolo 66
capitolo 67
capitolo 68
capitolo 69
capitolo 70
capitolo 71
capitolo 72
bitch
capitolo 73
capitolo 74
capitolo 75
capitolo 76
capitolo 77
capitolo 78
capitolo 79
capitolo 80
capitolo 81
capitolo 82
capitolo 83
capitolo 84
capitolo 85
capitolo 86
capitolo 87
capitolo 88
capitolo 89
capitolo 90
capitolo 91
capitolo 92
capitolo 93
capitolo 95
capitolo 96
capitolo 97

capitolo 94

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By violayaya

Millie Pov's

Certo che... Che situazione.

Nessuno riusciva a parlare con Jaeden, non aveva più aperto bocca, letteralmente. Wyatt sembrava più frustrato del solito così come Sadie. Gli altri erano rimasti basiti. Mentre Jack... Jack stava lavando i piatti, probabilmente per non pensare, per staccarsi dal mondo.

Io? Ah, volete sapere di me?... Bhe io... Consolavo gli altri, ovviamente.
Anche se avrei solo voluto che Sophia fosse lì con me.

In quel momento ero seduta sul divano mentre accarezzavo dolcemente la testa di Sadie che se ne stava stesa sulle mie gambe.

Guardavo un punto a caso nella stanza, saranno state passate ore, o forse minuti ma a me sembrava molto. In ogni caso Noah si era addormentato tra le braccia di Charlie, com'erano teneri; Natalia, Maya e Ellen se ne erano andate al piano di sopra a fare chissà cosa; Joe controllava che tutti stessero più o meno bene; Gaten, Caleb e Jeremy se ne erano andati a casa non riuscendo a reggere la tensione che si era creata, lasciandoci quindi soli.

Finn non era voluto uscire dal bagno, non potevo neanche immaginare cosa stesse facendo, cosa stesse provando... E se fosse lui o meno.
Jack invece sembrava un automa da quando Sophia era andata via... Non sapevo che fare e la mia ragazza non c'era, ero fottuta.

Mi passai una mano sul viso quando all'improvviso iniziarono a bussare violentemente alla porta.

Alzai di poco la testa, così come Sadie. Io e lei ci guardammo per un attimo mentre Chosen andò ad aprire.

In un attimo una folta chioma di capelli rossi piombò bel salotto lasciandomi senza fiato.

Sophia camminava a passi spedito verso la porta del bagno, lo sguardo fiero puntato dritto davanti a sé. Indossava un pantalone largo e una felpa maschile che la rendevano molto più... Lei.

Tutti quanti, tutti indipendentemente da ciò che stessero facendo, si misero a guardarla per sapere che intenzioni avesse.

Si fermò di colpo prendendo a battere sulla porta del bagno con forza <Finn!>

Nessuna risposta arrivò dall'altro lato, ero sicura che Finn fosse tornato in sé.

<Finn, cazzo, apri!> imprecò la mia ragazza digrignando i denti.

Ancora niente.

Dopo alcuni minuti di silenzio Sophia chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo e poggiò la fronte e una mano sulla superficie verticale <Finn...> disse con più calma tenendo gli occhi chiusi.

<Mi stai ascoltando?>

Narratore esterno

<Sei lì dietro?>

Finn buttò indietro la testa sospirando.

Era seduto sul pavimento con la schiena poggiata alla porta. Una mano premuta sulla bocca, una parte di lui voleva parlare, riderle in faccia, dirle che così non avrebbe risolto niente... Ma l'altra aveva solo bisogno di ascoltare.

<So che sei lì... E non intendo dietro la porta...- Sophia respirò profondamente continuando a guardare il legno, poi scivolò lentamente per terra finendo anche lei con la schiena contro la porta -Quindi continuerò a parlare! Anche se non mi stai sentendo!>

Finn voltò lo sguardo come se potesse guardarla.

<Non è una cosa che puoi controllare... Non è una cosa che ha dei ritmi e che ti dice quando dovrà succedere cosa. Ma tu... Potrai riuscirci, perché sei... Dannatamente forte!- rise ironicamente guardando in alto per evitare che le lacrime che le si erano formate agli occhi scendessero, anche se la sua voce più che incrinata la tradiva già tanto -E lo supererai... So che puoi farcela! Sì Finn, insieme a noi! Non sei da solo hai capito?!
Questi... Stronzi che ti porti dietro da quando andavi alle elementari sono la tua famiglia e sono qui per proteggerti! Te ne rendi conto? Noi ti amiamo, ti amiamo immensamente e ci fa male vederti così perché sappiamo che non possiamo fare niente e questo solo perché tu non ci dici niente.> anche essa girò la testa verso la porta.

Millie aveva le mani premute sulla bocca e Jack teneva in mano un piatto che tremava insieme alle sue mani. Si maledisse mentalmente per essere stato così stupido e debole, per non essere riuscito ad accorgersi del cambiamento del suo ragazzo e per non averlo aiutato. Perché per quanto gli facesse paura avrebbe dovuto fare qualcosa.

<Vogliamo solo aiutarti, ok? Ti prego... Vieni fuori!> il suo tono era tornato risoluto.

Tutti trattennero il fiato e quando la porta di legno si aprì con uno scatto spalancarono gli occhi.

Finn posò il suo sguardo per terra mentre Sophia alzò il suo facendolo collidere con quello del ragazzo.

I due si scrutarono affondo, nei meandri più interni e bui che potessero esistere.

Poi la ragazza si alzò mettendosi di fronte a lui nella sua medesima posizione <Perché devi essere così dannatamente rompi palle?> sorrise lui.

La rossa assottigliò gli occhi incrociando le braccia <Sappi che non ti ho perdonato!>

Finn annuì e restarono in silenzio, quando poi Sophia lo attirò a sé in un abbraccio <Azzardati a fare altre cose come questa da solo e ti spezzo ogni piccolo osso del corpo riducendolo in brandelli, chiaro?> gli sussurrò nell'orecchio.

Il corvino deglutì posando gli occhi su Jack <Va bene... Non voglio più ferire le persone che amo!>








Jaeden Pov's

Si era fatta sera. Io e Wyatt stavamo tornando a casa di quest'ultimo, avevamo accompagnato Sadie e Noah e poi eravamo rimasti da soli in macchina, senza dire una parola.

Quel silenzio mi stava uccidendo, e Wyatt continuava a guardare fisso la strada non accennando al volermi aiutare.

Sbuffò passandosi una mano sul viso e appoggiandosi col gomito al finestrino.

Io trovai il coraggio di parlare continuando però a guardare le mie mani <Eh... Mi puoi lasciare a casa mia?> domandai insicuro, cercando di non far tremare la voce.

Wyatt si girò immediatamente <Cosa? Perché?> chiese improvvisamente intimorito.

Aprii la bocca per dire qualcosa ma non mi uscii niente. Il ragazzo accanto a me sospirò e accostò l'auto su una piccola rientranza della strada.

Avevo sperato che non lo facesse. Mi era più facile parlare se fatto indirettamente mentre non mi guardava. Adesso mi trovavo in netto svantaggio.

Mise il braccio sinistro sul volante girando completamente il busto verso di me <Perché?>

Non risposi. Semplicemente cercavo di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire.

<È per quello che ha detto Finn, vero?> domandò ancora portandomi a girare il viso verso il mio finestrino per non guardarlo.

Restammo in silenzio per un tempo che mi parve infinito. Lui mi guardava, attendeva una risposta, e non avrebbe detto nulla finché non gliel'avessi data. Conoscevo il mio ragazzo e, purtroppo per me, era fatto così.

Dopo un po', continuando a guardare fuori, presi parola <Non è tanto... Il darmi della puttana che mi ha ferito... Più che altro, pensare che ci siamo distaccati dal gruppo, pensare che ti ho fatto distaccare dal gruppo.>

E nel mentre parlavo aveva iniziato a scuotere la testa <No, no, no, Jae. Non è così, assolutamente...>

<Allora tu sapevi di Robert?- lo interruppi girandomi finalmente a guardarlo -Sapevi che aveva problemi con la droga e che si era trovato un fidanzato, non è così?>

Vidi Wyatt retrocedere lentamente <Si è trovato un ragazzo?> mormorò a mezza voce.

<Sapevi anche di Finn e Sadie, immagino.> continuai.

Per la prima volta il mio ragazzo non sapeva come ribattere, e mi stavo sentendo in colpa per come lo stavo trattando. Ma non potevo sempre starmene zitto.

<Noi... Dobbiamo ritornare dai nostri amici, perciò io devo... Devo allontanarmi un attimo da te. Ma non è perché non ti amo!- mi affrettai a precisare prendendogli una mano -Se ci sono così tanti casini, causati da questo cambiamento- indicai tutto intorno a noi -Io... Voglio rimediare...> non riuscivo a dargli una risposta concreta, nonostante dentro di me la sapessi.

Perché dovevo essere felice io non lasciando spazio agli altri? Cosa avevo io che gli altri non potevano? No, non era giusto! Io non meritavo di essere felice quanto gli altri.

Se fare contenti i miei amici volesse dire stare male io, allora mi andava più che bene.

I miei occhi si fecero ancora più lucidi e dovetti girare nuovamente lo sguardo per evitare di mettermi a piangere pietosamente davanti a lui. Ormai non facevo altro che piangere, ero patetico.

<So a che stai pensando!- scossi la testa mentre continuava a parlare -E non farlo! Jae, ne abbiamo già parlato. Sminuirti come fai tu... Ti porterà alla distruzione, lo capisci?> sembrava disperato.

Eppure, come sempre, riusciva a leggermi dentro <Io penso che... Sarebbe meglio rallentare un po'...> quelle parole fecero più male a me che a lui, dentro stavo sprofondando. Avevo un così bisogno di Wyatt, ma non potevo, se facevo stare male gli altri.

Il riccio stette in silenzio <È davvero questo che vuoi?>

Quella domanda mi distrusse ancora di più e fu una fatica immensa annuire. Non aprii bocca perché sapevo che non sarebbe finita bene.

Il mio ragazzo continuò a guardarmi e poi sospirò triste riaccendendo i motori dell'auto, la mia mano ancora stretta alla sua.





Dopo un po' si fermò difronte casa mia e restammo fermi.

Lo guardai addolorato, avrei tanto voluto correre tra le sue braccia e baciarlo, ma non lo feci.

Lui mi accarezzò la mano ancora stretta alla sua con il pollice, disegnando piccoli cerchi immaginari.

Mi vennero i brividi, era una sensazione piacevole, ma mischiata al fatto che stessi per allontanarmi da lui si fece straziante.

Aspettai ancora un po' e poi scesi dalla macchina <Ti chiamo domani, ok?> mi chiese ed io annuii.

Mi girai verso la casa, che ormai non ritenevo più mia. Sentii Wyatt ingranare e andare via, lontano da quel posto, lontano da me.

Deglutii a fatica sentendo di poter svenire da un momento all'altro. Corsi verso la porta d'ingresso e la aprii in fretta entrando dentro.

Poi la richiusi alle mie spalle e mi ci poggiai sopra.

Un singhiozzo strozzato sfuggì dalle mie labbra e allora misi una mano sulla bocca per evitare che succedesse ancora.

Lentamente scivolai per terra cominciando a piangere. Tutte le parole di Finn si mischiarono nella mia mente a quelle dei miei genitori, facendomi stare ancora più di schifo.

Il fatto che non avessi Wyatt lì con me mi faceva sentire vuoto e faceva male, faceva tremendamente male.

L'aria in quella casa era irresponsabile. Sapeva di chiuso e di quel maledetto profumo che mia madre si ostinava a mettere. Più l'umido dei giorni in cui non c'ero stato. Era veramente brutto...










Wyatt Pov's

Continuai a guidare tenendo gli occhi lucidi fermi sua strada.

Poi grugnii e cominciai a prendere a pugni il clacson trattenendo le urla.

<AAAAAAAAH!> gridai all'improvviso preso dalle emozioni e poi ritornai zitto con il fiatone.

Poteva succedermi tutto, ma questo... Questo no... E pensare a come stava Jaeden, a come poteva stare Jaeden, mi demoralizzò ancora di più.

Arrivai a casa che le mani mi tremavano e feci molta fatica a trovare la chiave. Quando finalmente riuscii ad inserirla nella toppa il mio telefono vibrò.

Decisi di respirare un attimo per calmarmi, così afferrai l'oggetto e lo aprii alla chat indicata.

Sconosciuto

Ehi Wyatt!
Hai fatto una rissa con qualche omofobo oggi? ;P
Comunque, sono Allison. Come stai?















Scusate, scusate, scusate, davvero tantissimo!

Sono stata più impegnata del previsto. Mi dispiace molto!

Comunque ho fatto un capitolo un po' più lungo e spero che vi piaccia...

Bhe che dire, come state?

Ci sentiamo alla prossima❤️

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Fanfiction holdarah