capitolo 44

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Jaeden Pov's

<Oh... Chiamami Angela.> sorrise ancora di più.

Io tentai di risvegliarmi da quello stato di trance in cui mi ero immerso <M-m-mamma.> balbettai e Keean si voltò a guardarmi notando i miei occhi lucidi... Da quando non li vedevo? Luglio?

Eravamo ad Ottobre...

<Dai Jaeden, entra in casa!> mi disse facendosi da parte per farmi passare.

Feci per andare a testa bassa ma Keean mi trattenne <Come va?... Angela.> chiese.

Mia madre si avvicinò <Benissimo... I ragazzi sono dentro che dormono. Stavamo aspettando Jaeden.
È molto tardi, cosa avete fatto?>

Wyatt incrociò le braccia al petto assottigliando gli occhi.

<Siamo stati a casa di un amico... Si ricorda di Joe Keery, sì?> continuò il ragazzo più grande.

<Oh... Certo... E tu sei?> mia madre indicò Wyatt dietro di noi.

<Salve Signora Lieberher! Sono Wyatt.> alzò la mano, sfacciato.

<Wyatt...?>

Presi coraggio facendo un respiro profondo <Un... Un mio a-amico.>

<È un piacere conoscerla.>

Mia madre fece un sorriso tiratissimo <E siete stati con gli altri vostri amici? Che ne so... Magari Heaton, o anche Thurman... Chi altro?>

<Proprio loro, Angela.> rispose ancora Keean.

La donna emise una risata ironica <Quindi mio figlio si sta frequentando con dei falliti.>

Il maggiore fece un passo avanti <Non mi piace la piega che sta prendendo questa conversazione!>

<Neanche a me... Adesso vattene dal mio portico e ridammi mio figlio!>

Deglutii così pesantemente che pensai che anche Wyatt l'avesse sentito.

Mi staccai da Keean e pianissimo raggiunsi mia madre che mi lanciò un'occhiata di fuoco.

Non ebbi il coraggio di girarmi, poi sentii la porta sbattere violentemente e presi a tremare.

<Come mai sei tornato così tardi?> chiese arrabbiata incrociando le braccia.

<E-eravamo a cena d-da un amico e... E m-mi sono ad-dormentato lì.> balbettai guardando le mie scarpe.

<Non voglio che rivedi quelle persone!>

Sgranai gli occhi <Ma... Ma sono i miei amici!> la mia voce risultò molto più disperata di quanto avrei voluto.

<Ti trovi altri amici, non è difficile da capire!> disse acidamente avvicinandosi.

Non so con quale coraggio trattenni le lacrime. Feci un passo indietro, ma lei mi raggiunse.

<Guardami negli occhi mentre parlo!- mi alzò bruscamente il mento con una mano -Siamo stati via più di due mesi... Non vuoi venire a salutarci?>

Annuii e lei si allontanò per salire le scale.

Mi passai velocemente una mano sugli occhi prima di salire lentamente i gradini.

Arrivai al piano di sopra tremante. Avevo paura, una paura indescrivibile. Tutta la felicità, le emozioni positive di quella giornata si erano volatilizzate come fa la cenere al vento.

Sporsi la mano verso la maniglia e notai che non smetteva di tremare.

Trattenni a stento un singhiozzo ed aprii la porta di camera dei miei.

I'm In Love With You! || JyattWhere stories live. Discover now