-Tutti questi sono simboli diversi tra loro ma simboleggiano la stessa e identica cosa: vita.- mi inizia a raccontare.
-Questo è l'uroboro, un simbolo molto antico. La più antica rappresentazione fu trovata nei testi egizi, ma il suo nome deriva dalla grecia: oroboros. È un simbolo che rappresenta la vita eterna.
Indica una piccola incisione, è un serpente che si morde la coda in forma circolare.
-Questo è l' ankh, un simbolo egizio che veniva usato dai faraoni come amuleto per garantire una vita lunga e sana. Anche gli dèi spesso venivano raffiguarti insieme a questo simbolo.
Questa volta indica un simbolo che ho visto più volte nei musei, nei film o nelle sculture egizie. È una croce ansata, cioè una croce la cui parte che punta a nord è di forma ovale.
-Questo è un fiore?- chiedo indicando un'incisione molto dettagliata.
È un fiore con molti petali, mi è familiare ma essendo inciso nel rubino è difficile da identificare.
-Sì, è un crisantemo. In Giappone è molto conosciuto il linguaggio dei fiori, ogni fiore è simbolo di qualcosa. Il crisantemo è simbolo di immortalità e forza.- mi dice sorridendo leggermente.
All'improvviso posa il suo sguardo su di me e noto la minima distanza tra i nostri volti. Lui mi guarda negli occhi con un'intensità tale da far sciogliere il più gelido dei cuori.
-Sei...come una rosa bianca, così perfettamente celestiale e bella, ma anche pura e innocente.- mi sussurra a pochi centimetri dal viso, arrossisco e inclino leggermente la testa verso il basso.
Lui mi rialza la testa mettendomi due dita sotto il mento, mi guarda negli occhi mentre si avvicina ancora più al mio viso, mormora il mio nome prima di posare le sue labbra sulle mie, le muove lentamente in un bacio dolce. Ricambio il bacio sporgendo le mie labbra per cercare maggior contatto con le sue, mi morde delicatamente il labbro inferiore facendomi dischiudere la bocca in modo che la sua lingua potesse incontrare la mia.
Le nostre lingue iniziano una danza dolce e romantica, mi sento come se il mio cuore mi stesse per bucare la gabbia toracica, mi sento libera e...forte, viva.
Ci separiamo e il biondo dinanzi a me sorride.
-Alyssa, non so esattamente cosa provo, ma posso assicurarti che mi piaci molto, più di quanto dovresti.- distende le labbra in un sorriso imbarazzato.
-Lucas, non so cosa sia l'amore, ma provo dei sentimenti per te. Mi piaci, più di quanto dovresti.- ammetto anch'io e sorrido arrossendo.
-Quindi...potremmo, insomma, provarci...- propone lui e mi ritrovo a sorridere e annuire come un'ebete mentre dentro di me scoppia una felicità mai provata.
-Come...come la prenderà Easton?- chiedo preoccupata e lui mi sorride incoraggiante.
-Sei sua sorella, capirà- dice soltanto e mi attira tra le sue braccia in un abbraccio pieno d'affetto. Con lui provo emozioni incredibili, anche solo sfiorandoci. È incredibile come qualcuno possa farmi quest'effetto.
***
Sono stesa sul letto a pancia in su, non riesco a prendere sonno, ho perennemente nella testa quel bacio stupendo. Mi giro su un fianco osservando fuori dalla finestra la luna che illumina debolmente la mia camera con un alone bianco/argenteo.
Nel frattempo mi chiedo come farò a dire ad Easton di me e Lucas, come la prenderà? Lo sbranerà vivo? Mh, se anche fosse non potrebbe morire, è immortale. Bel vantaggio. Afferro uno dei due cuscini che ho sotto il capo e lo abbraccio nonostante il caldo terribile dell'estate.
Mentre ripenso al sudore che mi imperla la fronte e all'odio che provo verso queste lenzuola troppo calde, mi addormento
'Una dolce melodia deliziava le sue orecchie mentre il ragazzo biondo davanti a lei pizzicava dolcemente le corde della propria chitarra, ad un tratto si fermò e avanzò verso la ragazza, le tese un'altra chitarra, quella di lei.
-Suona con me, suona per me- le propose. Ma lei avrebbe mostrato la sua anima suonando con lui? Oppure non si sarebbe fidata e avrebbe rifiutato?'
Mi sveglio di soprassalto, mi guardo intorno. Era solo un sogno....mi ributto all'indietro sul letto fissando il soffitto. Si prevede un lunga notte.