I due sono ancora in teatro a provare il pezzo.
"No Piero non ci riesco. Mi blocco, Dio non ce la farò mai!" dice Ludovica passando una mano tra i suoi capelli.
"Lulu, ascoltami andiamo a berci un succo di frutta, stacchiamo qualche ora e domani a mente lucida riproviamo!"
"Sì forse hai ragione. Ti ho fatto perdere un sacco di tempo, mi spiace"
"Non preoccuparti, l'ho fatto volentieri" dice Piero allungando una mano per metterle una ciocca di capelli, che le è scivolata sul viso, dietro l'orecchio. Prima di ritirare la mano, Piero accarezza dolcemente la guancia della ragazza.
Istintivamente le labbra di lei si incurvarono in un sorriso.
"Sei bellissima!" Dice Piero sorridendo e con gli occhi che gli brillarono.
"Grazie"
"Dove eravate finiti? Non vi trovavamo più!" chiede Gian quando ci vede ritornare.
Lui e Ignazio sono seduti al tavolo della sala da pranzo con una ragazza bruna.
"Piero mi ha dato una mano con i pezzi.."
"E che mano.." commenta Ignazio che per tutta risposta riceve una manata da Piero.
"Bene, visto che non lo fa nessuno mi presento io, ciao sono Francesca" Dice la ragazza seduta accanto a Gianluca sorridendo.
"Ciao, Ludovica" dico stringendole calorosamente la mano.
"È la santa donna che sopporta il nostro baritono!"
"Questa me la paghi, Pie" Gian minaccia Piero puntandogli un dito contro.
"Comunque Fran lei è la nostra violinista di punta, è bravissima."
"Non esagerare Igna. Sei arrivata oggi?" Chiedo rivolgendomi a Francesca.
"Si giusto da un'ora. Per fortuna in questo gruppo c'è una ragazza. Incominciavo a sentirmi sola!"
"Ma puoi sentirti sola con noi? Dai mi deludi Fran, veramente.." commenta Igna facendo ridere tutti.
"Ludo, non ci hai mai parlato della tua famiglia.." Inizia Ignazio.
Mi blocco con il bicchiere per aria. Non è un argomento di cui preferisco parlare.
"Avete una domanda di riserva?" Chiedo ironica poi faccio un lungo sospiro. " vabbè, ve lo dico. Mio padre non l'ho mai conosciuto perché quando ha scoperto che mia madre era incinta per la seconda volta è scappato e non è più tornato. Mentre mia madre ci ha cresciuto da sola, lavorava come una pazza per darci quel poco che ci serviva per sopravvivere." dico distogliendo lo sguardo.
Gian mi prende una mano. "Mi dispiace Ludo.."
"Mio fratello invece ha una figlia di due anni, si chiama Edith e si è separato qualche mese dopo la nascita della bimba. Diciamo che siamo un po' sfortunati su questo punto"
"Ma ora hai noi, puoi contare su di noi. Possiamo essere una specie di famiglia per te!" sorride Piero.
Sorrido. "Grazie ragazzi!"
Dopo una piccola merenda, salgo in camera e mi accorgo di avere un gran mal di testa.
Giustamente.
Perciò mando un messaggio a Piero: Stasera balzo, mi è venuto un gran mal di testa. Buona serata!
Mi sdraio sulle coperte cercando di dormire, cadendo nelle braccia di Morfeo poco dopo.
Sento bussare, guardo l'ora e noto che sono già le nove di sera.
Mi alzo e prima di aprire chiedo chi è.
"Lulu sono Piero, ti ho portato qualcosa da mangiare!"
Perché è così carino con me?
Apro la porta leggermente. "Non dovevi venire Piero!" Mi faccio da parte per farlo entrare nella camera.
"Non puoi restare tanto a digiuno e ti ho portato anche una medicina per il mal di testa" lui posa il vassoio sul tavolo.
"Grazie Pie, sei un tesoro." Dico andando a sedersi sul letto perché non mi reggo in piedi e le gambe sono come gelatina.
"Sei sicura che non sia solo mal di testa? Sei pallidissima!" Piero si siede accanto a me e mi mette una mano sulla fronte. " Cavolo, Lu sei bollente, hai la febbre. Sdraiati!"
"Ma no Piero sto bene"
"Sì non convinci neanche te stessa. Forza!"
Faccio come mi dice Piero anche perché tanto non avrei avuto scampo con la sua testardaggine.
Piero va in bagno e ritorna due secondi dopo con un asciugamano bagnato e lo posa delicatamente sulla mia fronte sedendomi accanto.
"Piero, vai. Non c'è bisogno che resti qui" dico schiarendomi la voce.
"Sei sicura?"
Annuisco chiudendo gli occhi.
"Riposati, okay? Se hai bisogno, hai il mio numero!" Piero mi lascia un bacio soffice sulla fronte e a poco a poco mi addormento.
***
"Baruneddu, dove sei stato?" Chiede Ignazio a Piero vedendolo arrivare dal corridoio.
"Sono andato da Ludovica. Ha mal di testa e le ho portato qualcosa da mangiare.." Piero si siede nell'unico posto libero, accanto a Gianluca.
"Che dolce che sei Piero.." commenta Francesca sorridendo.
"Non sono dolce è che..."
"E che ti piace e non negarlo! Lo abbiamo notato tutti!" Conclude Gianluca.
Il tenore diventa rosso dall'imbarazzo. Ci hanno preso in pieno, d'altronde lo conoscono da nove anni...
***
Il giorno dopo, mi sento subito meglio. Dopo una bella dormita si sta sempre bene.
Non sono proprio in forma ma dopo una lunga doccia calda che mi distende i muscoli, mi vesto rapidamente, afferro il violino e gli spartiti e scendo di sotto, dove tutti i ragazzi sono già intenti a fare colazione.
Piero mi guarda stranito. "Ludo, potevi prenderti un giorno di pausa!"
Si preoccupa di ogni minima cosa mi riguardo e questo non fa che alzare la mia ammirazione verso di lui.
"Sto molto meglio"
"Piero ha ragione, bedda." Ignazio concorda con l'amico.
"Ho bisogno di provare per il concerto di questa sera, perciò va bene così!"
"Lo sapete ragazzi, noi donne siamo fenomenali. Anche se stiamo male siamo attive comunque, non come voi che con 37,4 di febbre siete morti distesi a letto.." scherza Francesca rivolgendomi un sorriso sincero che ricambio subito.
"Non tutti sono così.." si difende Gian.
"Tu si peggiu" ride Ignazio seguito da Piero.
***
"Ciao Gian! Posso rubarti la tua ragazza?" chiedo bussando alla camera dei due fidanzati.
"Dipende. Per fare cosa?" fa finta di pensare alla sua proposta mettendo due dita sul mento. "Massi certo che te la presto.."
"Non sono un oggetto scemotto" Francesca fa capolino dalla spalla del ragazzo dandogli un bacio sulla guancia.
Andiamo in giro per tutto il pomeriggio alla ricerca di vestiti per i concerti dei ragazzi.
Mi sono portata dietro soltanto due vestiti neri ma ne ho bisogno di nuovi e poi amo fare shopping.
"Questo è molto bello, che ne dici?" le propone Francesca mostrandole un vestito.
"Carino.. e se prendo un paio di pantaloni a palazzo e ci abbino una camicetta sopra?"
"Anche. Forza, vai a provarli e decidiamo!"
"Guarda qui, è fantastico questo! Con i tuoi capelli biondi ti starebbe d'incanto!"
"Ma a me serve nero, Fran! Non posso mica presentarmi con un vestito blu mentre tutti i componenti d'orchestra sono vestiti di nero!" Rido.
"E che fa!! Prendilo lo stesso ti servirà!" Dice facendole un sorriso malizioso.
Torniamo in hotel con tre borse per ognuna, abbiamo praticamente svaligiato il negozio.
"Meno male che ho trovato te. Gian ogni volta che andiamo a fare shopping non fa altro che sbuffare" ride Fran sorseggiando poi il suo succo all'ananas.
"Scusate" dice una ragazzina, richiamando la nostra attenzione "Sapete che numero di camera ha Piero?"
"Piero?" Ripete Francesca.
"Piero Barone." risponde lei ovvia.
"Sono informazioni private." Le faccio sapere.
"Sono una loro grande fan e vorrei presentarmi a Piero ma in modo ravvicinato." Dice dimenandosi come un'anguilla.
Faccio una smorfia di disgusto. Chiunque avrebbe potuto capire che cosa intendesse per 'modo ravvicinato'.
"Vorresti intrufolarti nella sua stanza? Ma ti rendi conto di ciò che stai domandando?" Chiedo incredula.
"Beh si. Piero è un figo da paura.."
Dio, ma che ha capito questa?
"Intrufolarsi nella stanza di una persona è violare la sua privacy e poi queste sono informazioni private non possiamo darle a chiunque." Spiego cercando di mantenere un tono tranquillo.
"Ma chi sei tu?" Urla la ragazzina.
"É una persona educata a differenza tua" dice una ragazza che fa parte dello staff. Deve essere una scenografa o qualcosa del genere. "Vedi di darti una calmata, altrimenti chiamo la sicurezza"
Mi piace quella ragazza, è una tipa tosta.
"Pronto? Si, una ragazza si è introdotta in hotel in modo poco educato" finge Fran scadendo le parole.
"Ma che cosa hai fatto?" Dice disperata la ragazzina.
"Forse è meglio che te ne vai. Ti auguro di incontrarlo in un altro contesto" le suggerisce la forse-scenografa.
La ragazza indietreggia con gli occhi pieni di odio.
"Era falsa la chiamata non è vero?" Chiede la scenografa a Fran e lei annuisce
"Io sono Michela, sono la scenografa!" Dice porgendo la mano.
"Ludovica, violinista"
"Francesca, la ragazza di Gian!"
"Certo che c'è ne di gente strana in giro.." commento.
"Finalmente!" Esclama Ignazio togliendosi la giacca.
Sono appena tornati dall'ultima intervista a New York.
"Le fan non ci lasciavano andare" dice Piero cadendo sullo sgabello accanto al mio.
"Vi ricordate l'anno scorso che erano ovunque, anche quando si aprivano le porte dell'ascensore?" Chiede Gianluca bevendo un sorso di succo dal bicchiere della sua ragazza.
"O magari qualcuna in camera " borbotto io.
I ragazzi rimangono perplessi.
"Piero, una fan è venuta a farti visita e voleva entrare nella tua stanza. Immagina, puoi.." spiega Michela.
Piero si fa rosso per l'imbarazzo mentre Ignazio e Gianluca scoppiano a ridere.
"Ma stai tranquillo, l'abbiamo mandata via. Penso non ritornerà più.." lo rassicuro scambiando un'occhiata di complicità con le ragazze e lui si rasserena un pochino.
"Presumo debba ringraziarvi" sibila Piero.
"Ti ho già vista.. fai parte del nostro staff non è vero? " Chiede Ignazio a Michela mentre lei diventa bordeaux.
"Ehm si sì. Sono Michela, faccio le scenografie dei vostri concerti."
"Meno male che c'era lei, altrimenti saremmo ancora qui a discutere con la ragazza!"
"Ragazze, domani c'è una festa nel locale qui vicino, venite?" Propone Gianluca.
"Una festa?" Ripeto.
"Sì è una nostra tradizione. Finiamo una serie di concerti in una città e festeggiamo prima di partire.." spiega Piero "allora ci venite?"
"Penso di sì" rispondo, mi piace fare festa.
"Ah Michi, anche tu vieni eh! Ci contiamo!!"
Lei si limita ad annuire imbarazzata.