36. La fine é l'inizio, l'inizio é la fine

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{ Ciao a tutti/e! Finalmente sono tornata con un nuovo capitolo.
Mi sono presa alcuni giorni per rivedere la storia e riordinare le mie idee sul proseguimento della storia.
Penso che riuscirò ad aggiornare più spesso ora che, come ben sapete, è necessario restare a casa.
Bene, vi lascio al capitolo, spero che vi susciti un po' di curiosità!
Baci, RagazzaOnda}

Settembre 2019

Un sole già caldo spunta alto nel cielo e ciò disturba il mio sonno, svegliandomi bruscamente. Mi alzo a mezzo busto e guardo il telefono.
Ritrovo una marea di messaggi di auguri e allora collego. Oggi, compio 23 anni. Già un bel traguardo!
Sono con i ragazzi da qualche giorno e sono più felice che mai.
Questa sera festeggiare il mio compleanno con lui, con i ragazzi, con Michy che è qui da qualche ora e con Fran che arriverà a a breve, è una delle cose che ho sognato da sempre e sono particolarmente euforica per questo.

Piero questa mattina è uscito presto per un'intervista con una radio e io me la sono presa comoda.
Mi sto preparando quando mi vibra il telefono, lo prendo in mano e rispondo senza neanche prestare attenzione a chi mi stia chiamando.
"Oh ciao piccola, non mi sono scordato del tuo compleanno, sai?"
Deglutisco. La voce di Lorenzo mi mette i brividi e mi paralizzo.
"L-Lorenzo?" Inizio a balbettare.
"Sei sorpresa? Lo sapevo che ti faccio lo stesso effetto di qualche anno fa!"
"Lorenzo, piantala di chiamarmi, non mi avrai mai!"
"Sei sicura? Presto sarai mia, stai attenta che il tuo compleanno può diventare un incubo"
Il respiro mi si blocca in gola e non ho la forza di muovere un muscolo che lui ha già riattaccato.
Deglutisco e cerco di riprendermi per quanto riesco. Dopo qualche minuto passato a fissare il vuoto, mi convinco a tornare a prepararmi, oggi è il mio compleanno, non posso farmelo rovinare da un pazzo.
Metto il mio vestito preferito e lo abbino con i Dr.Martens neri. Una volta vestita e truccata, vado di sotto con un briciolo di paura sempre attorno a me.
"Ciao Ludovica! Buon compleanno!"
"Grazie mille Barbara!" La abbraccio calorosamente.
"I ragazzi sono in saletta, se vuoi puoi raggiungerli!"
"Volentieri, vado subito!"

Spalanco la porta e mi ritrovo davanti la gioia più grande della mia vita: la mia famiglia.
Edith mi corre incontro saltandomi in braccio una volta che mi abbasso per abbracciarla.
"Tia, mi sei mancata!"
"Ohhh anche tu amore mio" la strapazzo di baci.
"Tio Peo è venuto a prenderci e ci ha portato qui" dice biascicando le parole.
"Davvero?" Alzo lo sguardo su di lui e sorrido.
Sono sicura che dietro a tutto questo ci sia lui.
Lui mi guarda con un sorriso dolce sul viso e gli occhi che luccicano.
Mi prendo due minuti per salutare e ringraziare tutti per poi andare a prendermi quel bacio del buongiorno che ancora mi manca.
"Grazie per tutto" Sussurro mentre affondo il viso nel suo collo. "Come hai fatto a fare tutto questo?"
"Sapevo che nel giorno del tuo compleanno avresti sentito ancora di più la mancanza della tua famiglia e ho solo fatto qualche telefonata, hanno fatto tutto loro" Mi sussurra.
"Mi hai fatto il regalo più bello che io possa desiderare!"
"Ti amo!" Non mi stancherò mai di sentirmelo dire.
"Anche io!"

"Ragazzi, lo sappiamo che siete giovani e che vi amate tanto ma abbiamo un palco da conquistare!" Ride Gian.
"Ahahah sei sempre gentile Gianluca Ginoble!" Dice Piero con il volto scocciato.
"eddai avrai tutta la notte per abbracciarla" alza le spalle Gian.
Ridiamo tutti e andiamo ognuno nelle nostre postazioni, quando a mezzogiorno sento un'inconfondibile voce nella stanza di fianco e la raggiungo di corsa.
"Fran! " Urlo e corro ad abbracciarla staccandola dal suo ragazzo.
Loro ridono e ci stringiamo in un abbraccio.
"Ohi ma che modi sono!" Sbuffa Gian scompigliandomi i capelli. Sembra essere diventata un'abitudine di tutti farlo!
"Ti ricordo che hai tutta la notte per abbracciarla" dico per poi fargli la linguaccia.
"Come sei simpatica, Ludo" sorride divertito.
"Dai andiamo mi devi aggiornare!" Francesca mi prende per mano trascinandomi fuori dalla stanza.
"Beh ci sono anche io eh!" Urla Gianluca.
Noi ridiamo e andiamo a pranzo.

Dopo un bel pranzo rifocillante fatto di aggiornamenti e risate, io e Piero ci concediamo una passeggiata per le vie di Palermo.
"Amore, sei sicura che vada tutto bene?"
Sorrido. " Certo Pié, perché?"
"Sei silenziosa e mi basta un secondo per capire che c'è qualcosa che non va"
"Non c'è niente che non vada, è più bello di come mi immaginavo" gli avvolgo le braccia attorno alla vita e appoggio la testa sul suo petto.
"Sai che se c'è qualcosa che non va puoi parlarmene.."
"Sì certo che lo so e la stessa cosa vale per te" mi guardo intorno. "Posso darti un bacio?"
"Sì" lui sorride e si abbassa per baciarmi velocemente.
Siamo comunque in Italia, lui è molto conosciuto e non vorrei vedere la mia faccia stampata sui giornali.
Sento il telefono vibrare nella tasca posteriore dei jeans, lo prendo e compare il nome di Michy.
"Michy?"
"Posso venire nella tua camera o c'è Piero?" Sento la sua voce tremare.
"In realtà siamo in centro, perché?" Dico aggrottando le sopracciglia. C'è qualcosa che non va.
"Ah no allora fa niente!"
"È successo qualcosa?"
"No no tranquilla" e stacca il telefono.

"Che c'è?" Mi chiede Piero mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Non mi ha detto nulla, ti dispiace se torniamo?"
"Certo, andiamo amore"

Torno subito in camera e le mando un messaggio dicendo che sono tornata.
Poco dopo sentiamo bussare alla porta, apro e c'è lei, con un viso un po' spaventato.
"Ragazze, vi lascio sole!" Piero si dilegua ed esce dalla stanza.

"Michy, c'è qualcosa che non va?" Chiedo dolcemente.
"Ho un ritardo..." lo sussurra come se nessuno dovesse sentirla.
"Come? Di quanto?"
"Due settimane.."
Chiudo per un secondo gli occhi ma poi ritrovo, non so come, la calma.
"Okay, hai già fatto il test?"
Scuote la testa.
"Te la senti di stare qui da sola? Io vado a prenderlo nella farmacia qui sotto e arrivo"
"Non dirlo a nessuno, ti prego, nemmeno a Piero" i suoi occhi si celano di lacrime. "Io non lo voglio questo bambino, non adesso. Ignazio non sarebbe pronto e nemmeno io lo sono.."
"Stai tranquilla, tesoro, andrà tutto bene" dico stringendola tra le mie braccia.

Sto tornando in hotel. Sono appena stata in farmacia, ho i test nascosti nella giacca di pelle che indosso. Sono quasi arrivata, devo solo svoltare l'angolo, ma un qualcosa mi blocca, più precisamente un braccio mi tiene ferma senza che io possa muovermi, una mano si posa sulla mia bocca.
Inizio a divincolarmi ma lui, o almeno chi mi sta maltrattando, mi rifila un calcio che mi fa gemere dal dolore.
"Lasciami.." dico con la voce che mi si ferma nella gola.
"Oh no tesoro, ora non mi scappi più. Sei mia, ora!"
"Ma che cazzo .."
"Zitta!" Dice per rispondere con un serie di calci che mi destabilizzano, facendomi vedere solo più il buio attorno a me.

So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}Where stories live. Discover now