29. Siamo un disastro, un disastro bellissimo

370 16 3
                                    

Ciao, vi scrivo prima del capitolo per dirvi che alcune parti saranno dal punto di vista di Piero, ma saranno comunque precedute dal nome di chi racconta.
Lasciatemi una stellina o un commento se vi piace la storia!
Vi mando mille baci e vi auguro una buona serata!
Ci leggiamo presto!!

// E questo amore addosso copre tutti i lividi
Non c'é nessun altro posto se non qui
Perché quello che conosco viaggia nei tuoi occhi
Non esiste un altro posto via da qui //

L'unico posto dove riesco a stare bene è lui. Lui è la mia malattia e la mia cura.

"Su una cosa hai ragione però!" Il suo viso è confuso, non capisce a cosa mi riferisco.
"Su cosa?" La sua voce è incerta, ciò che esce dalle sue labbra è un sussurro.
"Che sei un coglione" dico guardandolo provocando un sorriso sghembo da parte sua.

Mi lascio stringere in un abbraccio scomposto, in realtà è lui che abbraccia me. Mi lascio investire dal suo profumo che mi è mancato da morire in questi mesi. Mi lascia tanti baci sui capelli mentre mi sussurra mille volte scusa.

"Avevo paura che non mi avresti lasciato parlare, che ti fosse successo qualcosa o che, peggio ancora, non mi avresti dato la possibilità di parlare... non hai nemmeno visualizzato i miei messaggi" dice mogio.
Sposto lo sguardo sul mio telefono in mille pezzi ai piedi del mobile del salotto.
Lui fa lo stesso e accenna un sorriso.
"Sono un disastro, non riesco a tenere in piedi nulla" dice triste.

Lo guardo e lo bacio. Un bacio delicato. Un bacio che ha il sapore del perdono. Ma ha anche il sapore della paura, paura di farci male.

"Sono qui per essere un disastro con te" mi viene il primo sorriso spontaneo da quando è entrato in casa, strappando un sorriso sincero anche a lui.

PIERO

Siamo abbracciati stretti sul divano, entrambi svegli, ma ognuno con i propri pensieri in un silenzio quasi imbarazzante che nessuno dei due ha il coraggio di rompere.
So che non sono completamente perdonato da lei e so che non riuscirò a perdonare completamente me stesso per averla quasi persa.
La osservo e non posso far altro che sorridere per essere finalmente insieme a lei, ho aspettato tanto questo momento. Lei sembra assente, il suo sguardo è fisso nel vuoto nella direzione del mobile della sala dove padroneggiano le nostre foto più belle.
Poi i miei occhi si posano sui trolley nell'angolo del salotto.
"Cosa sono quelle valige?"
Vedo una nota di amarezza sul suo volto e non posso che sentirmi un cretino.
"Nulla, sono lì da quando sono tornata, non ho un posto dove metterle"
Tossisco leggermente per farle capire che non me la bevo. Lei sbuffa.
"Avevo in mente di farti una sorpresa, ho cinque giorni liberi e volevo tornare in Italia... fa nulla"
"Mi dispiace, sicuramente avresti voluto vedere la tua famiglia e io ho rovinato tutto" dico a testa bassa, ma lei mi zittisce.
"Non dirlo più okay? Sei qui ora" si volta e si nasconde dentro le mie braccia. In questo momento mi innamoro ancora di più di lei e mi rendo conto di quanto sono fortunato.

Il mio stomaco brontola, è tutto il giorno che non mangio.
"Hai qualcosa da sgranocchiare?" Chiedo ma lei scuote la testa.
"Si qualcosa ho. E se ci prendiamo una pizza? C'è un ristorante italiano qua vicino e le fa abbastanza buone. Non come quelle italiane però" dice e si alza. Prende la felpa che indossavo prima e se la infila.
"Okay ci sto" dico.
"Io vado a farmi una doccia, ti spiace?" Chiede lei.
"No tranquilla, piccola. Vai, ci penso io alla cena."

Nel frattempo che lei è nella doccia, raggruppo tutte le candele che ha in casa e le dispongo ovunque nel salotto rendendo tutto molto romantico.
Apparecchio il tavolino che c'è in salotto come meglio posso e ordino qualcosa da asporto. Non ho voglia di cucinare, siamo stanchi entrambi e stasera ci siamo solo noi.
Vado nell'armadio e trovo un cambio che ho lasciato qui l'altra volta. Un paio di jeans e una maglietta bianca. Perfetto.
Li indosso, mi lavo la faccia e sono pronto.

Spengo tutte le luci lasciando solamente la luce delle candele e mi siedo sul divano.
Sento la porta del salotto e mi alzo in piedi.
"Piero?" Arriva in salotto e vede tutto quello che ho preparato e sembra sorpresa.
"Che significa?" Chiede stupita.
"Significa che a te ci tengo perché sei speciale e mi sei mancata, tantissimo!" Sì, decisamente, non ho mai fatto nulla del genere per nessuno!

Si toglie la mia felpa restando con la canotta che indossava sotto e la poggia sulla poltrona. I miei occhi non si staccano da lei.
È di fronte a me, il cuore mi esplode.
Porta una mano sulla mia nuca e cerca un mio bacio che di certo non le nego.

A cena ci imbocchiamo tra sguardi e risate. Quando finiamo non togliamo nulla dal tavolo, stasera ci siamo solo noi, ci penseremo domani.

"Guardiamo un film, ti va?" Mi chiede e io annuisco. Mi propone qualcosa che accetto automaticamente, tanto so già che non lo guarderò perché so che guarderò lei.
Non riesce a terminarlo che dopo una mezz'ora si addormenta sul mio petto.
Spengo tutto e rimango a guardarla in silenzio.
È così bella, la osservo per minuti, guardando ogni suo tratto. In questo momento, mi sento davvero fortunato ad averla con me. È la donna che mi ha stravolto la vita, migliorandola.

È mezzanotte quando decido di portarla nel letto. Provo a spostarla dal mio petto ma brontola qualcosa di incomprensibile e si rimette nella stessa posizione. Sorrido e ci riprovo ma stessa scena. Mi metto a ridere per quanto è adorabile.
Ci metto un po' di forza in più ma la disturbo troppo che apre gli occhi di poco.
"Pié?"
"Sono qui, dormi" dico e le lascio un bacio sulla fronte.
La prendo in braccio e la porto nel letto.
Mi allontano due secondi per togliermi i jeans e indossare un paio di pantaloni della tuta.
Mi sdraio accanto a lei, Lulu si volta e si accoccola sul mio petto.
"Voglio solo coccolarti un po'. Sei distrutta" Sussurro stringendola tra le braccia. Lei sorride e si riaddormenta.
Lei mi ama. Adesso lo sento sulla mia pelle, nel mio cuore.

LUDOVICA

Apro gli occhi quando un raggio di sole fa capolino attraverso le finestre. Mi alzo leggermente e mi guardo intorno. Il letto è vuoto. Sono le dieci di mattina, mi stiracchio un po', scendo e prendo la maglietta che indossava Piero ieri sera. La annuso e inalo a pieni polmoni il suo profumo che in questi mesi mi è mancato davvero troppo.
Me la infilo e a piedi nudi, proseguo verso la cucina. Trovo Piero intento a preparare la colazione ed è senza maglietta.

Ne vogliamo parlare?

Mi avvicino e lo abbraccio da dietro accarezzando la pelle nuda e già un po' abbronzata, nonostante sia maggio.
"Nica mia" si volta e mi sorride" volevo portarti la colazione a letto ma non me ne hai dato il tempo"
"Mi sono svegliata e non c'eri, mi sentivo un po' sola" dico facendo una faccina triste.
"Vieni qui" Sorride e apre le braccia già pronte ad accogliermi e io mi rifugio volentieri.
"Ti amo" Mi sussurra all'orecchio.
Io sorrido contro il suo collo e gli lascio un bacino soffice. "Anche io"
"Cos'hai preparato di buono?"
"I pancake, ti piacciono?"
"Mmh che buoni!" Dico ormai leccandomi le labbra.

"Sbaglio o continui a rubarmi i vestiti?" Dice spalmando la nutella sul pancake.
"No non sbagli" Lo guardo nei suoi occhi color cioccolato che adoro. "Mi piace portare i tuoi vestiti. È come se mi abbracciassi costantemente!"
"Non sai quanto ho immaginato una vita così."
"Così come? "
"Non ho mai amato, è la prima volta che posso vivere quello che canto nelle canzoni"

Con una dichiarazione così bella non posso che amarlo ancora di più!

So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon