Kidnapped [J.B]

De ky_gglovely

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KIDNAPPED- RAPITA Hazel Van Metre, origini francesi, venne rapita all'età di sei anni ad una gita con alcuni... Mai multe

Prologo.
1. Vacanza.
2. La strana botola.
3. Lei.
4. Hazel Van Mêtre.
5. Frappuccino.
6. Devo stare qui.
7. Dovete credermi.
8. Arachidi.
9. Pupa.
10.Devi parlare.
11. Voglia di essere libera.
12.Portatemi fuori.
13. Ragazza libera
14. Risate
15.Doccia
16.Lui
.
17. L'udienza
18. Ti amo
19. Ally
20. Odio
21. Palla di neve
22.Ally se ne va
23. Crisi
24. Fuga
Il cielo nei tuoi occhi d'ebano
25. Medusa
26. Non mi ami
Problemi di tastiera
27. Una nuova casa
28. Lacrime
29. Si torna a casa
30. Matrimonio
32.Non siamo oggetti

31. Chi è Hazel?

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De ky_gglovely

Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, ne offenderla in alcun modo'

-Sì ... ancora altri due, solo due.-
Justin alzò gli occhi al cielo, lasciandole altri due baci sul collo.-Devo andare al lavoro Hazel.-
-No.- Avvolse le braccia intorno al suo collo, spingendogli il viso sul suo seno.-Justin resta con Hazel.-
-Se tu non fossi scappata avremmo passato tutto il giorno insieme.- Borbottò arrossendo leggermente per quella posizione imbarazzante.
-Basta. Non devi più pensarci!-
-Hazel certo che ci penso, devo andare tra un ora e mezza circa.-
Lei non rispose, infilandogli la mano tra i capelli e sospirando pesantemente. Lo aveva fatto piangere e la cosa non gli andava per niente giù, il suo Justin aveva sofferto a causa sua.
-A che pensi?-
-Io sto molto bene.-Rispose beandosi di quelle piccole e accurate attenzioni.-Mi piace.-
-Cosa ti piace?- Scese più in basso controllando che la sua espressione del viso, beata, non cambiasse , se lo avesse fatto quello sarebbe stato il segnale per fermarsi.
Non aveva intenzione di fare nulla di perverso, voleva solamente capire fino a che punto lo avrebbe lasciato fare.
-I baci, mi piacciono tanto i tuoi baci.- Le sembrava di essere in paradiso , quante belle attenzioni che le regalava Justin!
Quest'ultimo sorrise sulla sua pelle, riprendendo con quei dolci baci.
-Anche sulla pancia, qui.- Alzò la canottiera , scoprendo lo stomaco.-Su tuutta la pancia.- aggiunse allungando la u.
-Non credo che riuscirò mai a lasciarti andare piccola gattina.-
-Tu non devi lasciarmi andare!- Ribadì  infilandogli direttamente tutta la testa sotto la sua maglietta e scoppiando in una risata fragorosa nel percepire il solletico.
-Cretina...- Mormorò mordendole un lembo di pelle.-Andiamo a fare questa maledetta doccia, devo andare al lavoro.-
Hazel scattò nel sentirlo parlare al plurale, facendo un grandissimo sorriso pieno di aspettative.-Andiamo? Facciamo il bagno insieme?-
Lui alzò gli occhi al cielo, alzandosi ed incamminandosi nella sua stanza.-Hai una mente perversa.- Mormorò ignorando quei passi veloci dietro di lui, non l'avrebbe mai fatta entrare in doccia.
-Tu non puoi lasciare la tua bella Hazel da sola, se torna la strega potrei essere in pericolo.- Aprì l'armadio , prendendo dei vestiti puliti e controllando l'orario del pullman attaccato sull'anta di esso. Si, in teoria ce l'avrebbe dovuta fare a prenderlo.
-Sei diventata brava con i tempi verbali, rimani in stanza e chiudi a chiave.-
-No io voglio fare il bagno con te.-
-No, Hazel. Aspettami qui.-
-Sei proprio cattivo.- Si lagnò per l'ennesima volta, buttandosi sul suo letto a pancia in giù.

Quella stanza le era familiare, come se ci avesse già passato del tempo. Solamente poche fotografie sulla scrivania rendevano l'atmosfera un po' più intima ed Hazel, incuriosita si alzò per andare a vederle una ad una.
La prima ritraeva un piccolo Justin sorridente abbracciato alla sua mamma e due anziani che Hazel riconobbe come i nonni.
Si, era stata la vittima di uno stupratore/pedofilo, tuttavia quell'uomo le aveva insegnato un po' di cose e gli aveva parlato anche della sua famiglia. Dei suoi genitori  con cui non andava d'accordo e che non andava mai a trovare, dei problemi che aveva avuto con sua moglie nei primi anni di vita di Justin. Hazel conosceva molte cose che probabilmente il ragazzo ignorava, ma non le sembrava il caso di spifferare tutto, ognuno aveva i propri segreti no?
-Cosa fai?- Justin comparve dietro di lei, con un accappatoio avvolto intorno alla vita. Era stata la doccia più veloce di sempre.
-Lasciami stare, io sto curiosando.- Se l'avesse visto con addosso solamente un asciugamano non avrebbe avuto quella reazione così indifferente, anzi, avrebbe fatto di tutto per vedere cosa nascondeva sotto.
Quella era una curiosità che non riusciva a togliersi, insomma, l'unico uomo nudo e poco fisicamente apprezzabile che aveva visto era il suo aguzzino ed era estremamente curiosa di vedere qualcun altro ... come Justin.
Ryan l'aveva visto di sfuggita il giorno in cui l'aveva lanciata in doccia.
-Stai curiosando?- approfittò del fatto che fosse girata di spalle per infilarsi i vestiti.
-Sì. Tu sei cresciuto tanto e la tua mamma invece è diventata più brutta. -
-Hazel..- Sibilò in segno di avvertimento -Smettila.-
-Che cosa?- Si giro verso di lui, squadrandolo con attenzione, accidenti! Si era già vestito.
-È mia madre!-
-La tua mamma non mi piace , è stata molto cattiva con me.- Mormorò ricordando i vari eventi in cui le aveva fatto davvero del male. Quando l'aveva aggredita con il coltello l'aveva terrorizzata a morte, per non parlare della botta in testa!
-Lo so, ma stava male e ....non mi va di parlarne Hazel.-
Lei fece spallucce, non insistendo per continuare quel discorso che anche a lei non piaceva.-Andiamo?- Lasciò perdere le altre foto, allungando la mano verso di lui. Quest'ultimo la afferrò, tirandola verso di lui in un forte abbraccio.-Justin ha fatto un bel bagno!- Esclamò annusandolo compiaciuta e ricambiando quel forte abbraccio.
Lui sorrise mettendole una mano sotto il mento e  sollevandole leggermente il viso per poterla guardare negli occhi.-Sei tutta la mia vita, occhi belli.- Non riusciva a descrivere il sentimento che provava nei suoi confronti, era forte, molto forte. Avrebbe dato tutto sé stesso per lei, voleva proteggerla senza toglierle la bellezza del mondo reale, doveva dimenticare quel seminterrato.
Hazel arrossì compiaciuta, liberandosi in fretta da quell'abbraccio.-Andiamo.- Borbottò prendendolo per mano.-Noi faremo tardi.-
-Noi?-

—.—
-Non posso portarti con me. Ne avevamo parlato, stasera resti da Beth , Hazel.-
Dovette ripetere Justin per la sesta volta in dieci minuti, quella ragazzina sembrava proprio non capire.-Voglio venire con te, io sto seduta e basta!-
-No, Hazel.- La spinse leggermente via, voltandosi ed incamminandosi verso la porta.
La ragazza si imbronciò, lanciandosi direttamente sulle sue gambe.-No! Tu hai detto di non lasciarti più, stai con me.- Lo strinse forte, impedendogli di arrivare alla porta.-Justin!-
-Hazel non credi di star esagerando? Justin deve andare al lavoro.- Beth si intromise, asciugandosi le mani bagnate sul grembiule azzurro legato attorno alla vita.-Lascialo andare e va a guardare la tv.-
-No!- Aumentò la presa, lanciando uno sguardo di fuoco alla madre di Ryan, la quale non centrava proprio nulla, doveva essere una cosa tra lei e Justin.
-Hazel, ascolta, tornerò tra poco va bene? Qui stai con Beth e Stephanie...-
-No!-
-Hazel! Accidenti, la vuoi finire? Non avevi mai fatto così prima.- Se avessero continuato in quel modo avrebbe perso l'unico bus che c'era a quell'ora e lui odiava arrivare tardi a qualsiasi tipo di evento.
-Portami con te.- Lo supplicò dal basso, sbattendo più volte le ciglia.
-Hazel saresti una distrazione e non lavorerei al meglio . Aspettami qui.- Si chinò su di lei, lasciandole un rapido bacio sulle labbra per distrarla dalla sua ferrea presa. La cosa funzionò e Justin ne approfittò per uscire in fretta e furia di casa.
Hazel sgranò gli occhi, tirandosi su per seguirlo, ma Beth fu più veloce nel chiudere la porta.
-Justin!-
-Hazel, basta, fila in camera e guardati la televisione!-
-Justin...- Riaprì la porta, cercandolo con lo sguardo. Era quasi arrivato alla fermata del pullman!
-Justin!- iniziò a corrergli dietro, attirando lo sguardo di molti per quella buffa corsa impacciata.-Justin!-
-Hazel? Che diavolo, torna a casa!-
-No.- Respirò a fatica, realizzando di non aver mai corso cosi tanto da quando l'avevano liberata ... iniziava a sentirne gli effetti.
-Sei una stupida Hazel! Vieni qui.- Avvolse le braccia attorno al suo corpo minuto cosi da sorreggerla visto che si vedeva lontano un miglio che lei ormai non ce la faceva più.-Cosa ti è preso!?-
Hazel non rispose, continuando invece a cercare un modo per regolare il respiro, anche se quello che le faceva più male al momento era la milza.
Finalmente il pullman fece la sua comparsa e il ragazzo si affrettò a salire per far sedere Hazel.-Stai bene?- Mormorò prendendole il viso arrossato tra le mani.-No.- borbottò tra i respiri spezzati, chi glielo aveva fatto fare!? Voleva subito tornarsene a casa , stendersi a letto e guardare la televisione.
-Non farlo più, okay? Il tuo fisico non è cosi forte per poter sopportare una corsa.- La rimproverò dolcemente, lasciandole un bacio sulla fronte.-Hazel?- Era normale che avesse ancora il fiatone dopo dieci minuti di bus?
-Sì.-
-Sì cosa?- non ricevendo risposta, prese la sua borsa da lavoro, estraendone una bottiglia d'acqua fresca.-Bevi Hazel, mi sembri sfinita, non avresti dovuto farlo.- Hazel gli strappò la bottiglia di mano, inghiottendo tutta l'acqua al suo interno.-Grazie.- Si lasciò cadere soddisfatta sullo schienale, facendo cadere lo sguardo sui suoi abiti. Se ne avesse avuto occasione si sarebbe data una rinfrescata e cambiata, ma vista la situazione era dovuta rimanere con i jeans e la maglia azzurra sporca di cioccolata.
-Prego, allora come ti senti? Meglio?-
-Voglio tornare a casa.- Abbassò lo sguardo, non avendo il coraggio di incontrare quello di Justin dopo quello che aveva appena affermato. La scenata davanti alla porta l'aveva fatta più che altro per averla vinta, non le piaceva quando le dicevano cosa fare, come rimanere in casa ad aspettare Justin!
Insomma, forse il suo ragionamento non pareva abbastanza chiaro, però era così e basta.
Barney era rimasto scottato da questo suo atteggiamento un paio di volte....

"-Non ti avevo detto di lasciare pulito?-
Al suono della voce dell'uomo Hazel si irrigidì, pentendosi all istante di aver mangiato di sopra, era ovvio che se ne sarebbe accorto.
-Io non ho sporcato.- mentì evitando di guardarlo e concentrandosi sulla tavola da disegno piena di colori nuovi.
Come da copione Barney tirò un calcio a quest'ultima, afferrando la bambina per i capelli scuri. Lei strizzò gli occhi dal dolore, guardandolo finalmente dritto negli occhi.-Mi fai male.-
-Quante volte ti ho detto di non dirmi bugie!?- Non capiva perché insistesse nel mentire, erano quattro anni che la puniva quando diceva bugie, tuttavia continuava a farlo, non sembrava capire la gravità della cosa!
-Mi fai male.- Ripetè nuovamente, posando la sua piccola mano sopra quella di lui.
Barney allentò la presa, scuotendo la testa in disapprovazione.-Mi fai arrabbiare.- sembrò essersi tranquillizzato, invece con grande sorpresa di Hazel alzò la mano destra facendola ricadere con un forte impatto sulla sua guancia. La bambina sussultò dal dolore, ricevendo in contemporanea una gomitata allo stomaco e un calcio alle costole. Fatto questo decise di andarsene, ma mentre camminava verso la porta pronunciò una frase che Hazel faticò a dimenticare.
-Non permetterti mai più di guardarmi dritto negli occhi e mentire.- Sbottò infine lasciandola accovacciata dal dolore in un angolo.
-Io non ho sporcato.-
Barney si irrigidì, stringendo forte la maniglia indeciso sul da farsi, doveva voltarsi e dargliele di santa ragione o andare via?
Il forte colpo di tosse alle sue spalle lo risvegliò dai suoi pensieri, per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di lei."

-Hazel, non scherziamo.- Chiuse il discorso in tono acido, non accettando il fatto che avesse fatto tutta quella scena per nulla. Doveva dire che la sua Hazel era veramente strana, non pensava che l'avrebbe mai capita a fondo, era troppo complicata. A volte appariva cosi fragile, indifesa e spaurita, altre sicura di se e prepotente.
Chi era Hazel?
-Sono stanca.- si giustificò spostandosi ed appoggiando la testa sul suo petto.-Justin..- Mugolò strofinando il naso sulla sua maglietta e avvolgendo le braccia attorno al suo collo.
-Cosa?- Ricambiò l'abbraccio, abbastanza stupito per quella dimostrazione di affetto improvvisa.
Lei non rispose, continuando a stringerlo forte. Il pullman a quell'ora non era gremito di gente, quindi si sentiva a suo agio.
Il suono del suo telefono spezzò l'abbraccio dei due che furono costretti a dividersi.-Pronto?-
Hazel rimase in silenzio ad assistere alla conversazione tra lui e la persona dall'altra parte.
Una volta terminata Justin serrò le labbra, pensando a come spiegare ad Hazel la telefonata.-Era l'avvocato, domani ci deve parlare riguardo a delle ulteriori prove contro mio padre.-
-A cosa servono? È già in prigione.- Commentò aggrottando le sopracciglia per la confusione.-Io non voglio vedere altri video!-
-Lo so, ma è necessario. Ci sarò io ...-
-No.- lo interruppe bruscamente, allontanandosi da lui.-Io non ci vengo.-
-Come vuoi, io ci andrò invece.-
-Da solo!-
-Si, da solo e non strillare.-
-Io non strillo!-
Justin scosse la testa, rassegnato.-Siamo arrivati.-
-Io non scendo.-
-Finiscila!- Le afferrò la mano, trascinandola letteralmente giù dal mezzo di trasporto sotto i vari borbottii di disapprovazione della ragazza.-Mi stai facendo innervosire Hazel.-
Lei non rispose, mettendo il broncio e seguendolo all'interno.
Era il locale dei frappé in cui era già stata con Ryan...non aveva capito che Justin lavorava lì.-Ooh, me lo fai un frappé al cioccolato?-
-Non ti faccio nulla.- Borbottò salutando con un cenno Anmarie alla cassa.-Anmarie, oggi mi sono dovuto portare dietro Hazel, starà con me fino alla fine del turno, non ti dispiace vero?- Sapeva che non gli avrebbe detto di no, adoravano Hazel.
-Assolutamente! Vieni qui tesoro bello, fatti abbracciare.- La donna attirò Hazel in un abbraccio, sbaciucchiandole tutto il viso.-Sei diventata più grande e più bella!-
Lei rimase interdetta, sbattendo più volte le palpebre realmente confusa.-Justin?-
Era successo tutto troppo in fretta.
-Hazel ti ricordi di Anmarie? Lei è la proprietaria, assieme a suo marito che ora non vedo... seguimi tesoro.- le prese la mano, notandola ancora ferma imbambolata.
-Io non gli ho detto di baciarmi!-
Come da protocollo, nonostante lo scoppio ritardato, Hazel divenne rossa dalla rabbia, borbottando frasi insensate riguardanti i baci indesiderati.
-Fa silenzio. Qui è dove mi devo cambiare, tu puoi sederti su quella sedia dietro il bancone ad aspettarmi okay? Vuoi guardare i video con il mio telefono?- Propose estraendolo dalla tasca anteriore e porgendoglielo nella speranza che la tenesse buona per almeno metà del tempo che avrebbero dovuto passare lì.
-Grazie.- Borbottò sorridendo e andandosi a sedere.-Io guarderò un milione di video!- Annunciò cliccando sull'icona di YouTube.
-Mi raccomando Hazel, sta ferma okay?-
-Sì, sì.- Tra i video consigliati c'erano un sacco di cose interessanti, come preparare i cocktail, i segreti per farli più buoni rispetto ad altri, ecco cosa faceva Justin con il suo telefono per tutto quel tempo!

-Hazel! Dannazione, ti ho detto di non toccare nulla.- Per l'ennesima volta le strappò di mano la bottiglia dello sciroppo alla menta, rimettendola al suo posto. -Sta seduta e smettila!- Il locale aveva iniziato a riempirsi, lui era l'unico barista presente e con i cocktail non se la cavava poi così bene. Alcuni chiedevano panini, altri frappé - l'unica cosa su cui era sicuro - e altri ancora gelati. Solitamente si occupava Anmarie della zona panini/piadine, ma era dovuta scappare a casa per un contrattempo.
-Sei cattivo, io volevo solo aiutarti.-
-Non mi serve il tuo aiuto Hazel.-
-Si invece, tu stavi sbagliando il drink! il Tropical si fa con lo sciroppo, me l'hai detto tu prima.- Commentò offesa, allontanandosi dal bancone per tornare al suo posto. Stava solo cercando di essere utile in qualche modo, era seduta a fare niente da troppo tempo, il cellulare era scarico e si annoiava a morte ... per una volta che aveva deciso di intervenire ,seriamente, veniva rimproverata. Lei aveva guardato video di cocktail per due ore di fila, li avrebbe fatti molto meglio se ne avesse avuto occasione!
Un grugnito abbastanza rumoroso le fuoriuscì quando vide il ragazzo affettare due arance per un mojito, il suo Justin stava andando nel pallone.
-Ti serve il limone verde per quello, non le arance.-
Justin serrò le palpebre, evitando di voltarsi a guardarla.-E tu come lo sai? Ti divertivi a shakerare cocktail dietro a quel tavolino minuscolo e a raccontare le tue avventure più strane!?- Mise via l'arancia appena tagliata, sciacquò in fretta il tagliere, affettando in fretta e furia il lime.
A quella risposta secca Hazel aggrottò la fronte immaginando nella sua testa lo scenario appena descrittole , per poi scoppiare in una fragorosa risata, attirando lo sguardo di molti clienti.
-A te serve aiuto e io posso farlo! Io sono grande e intelligente.- Lo raggiunse, mettendoglisi accanto e sfilandogli il coltello di mano.-Io ti voglio bene e voglio aiutarti come fai tu con me. C'è un ragazzo che aspetta lì, se tu vai da lui io finisco qui.-
Lui serrò le labbra, sorpreso da quell'improvvisa presa di posizione, non si fidava a lasciarla lavorare da sola dietro al bar, ma si sarebbe trattato solamente di un drink, poi lui se ne sarebbe tornato lì e tutto come prima.
Poteva fidarsi di lei?
Con riluttanza, decise di farlo, era evidente che da solo non avrebbe concluso nulla.
-Sta attenta con il coltello okay? I super alcolici sono a destra, mentre...- Si zittì quando capì che non lo stava più ascoltando e aveva già servito il drink.
Insomma, l'aveva osservato per poco più di due ore, perché sapeva già fare un mojito?
-Il cliente sta aspettando!- Tom, rimasto alla cassa ad osservare la scena fece un cenno a Justin, incitandolo a darsi una mossa.
-Sì..- lanciò un ultima occhiata alla sua Hazel, pregando mentalmente che tutto andasse per il meglio.
-Ciao, ho ordinato un Martini.- Una ragazza le porse lo scontrino fatto alla cassa, scrutandola con attenzione.-Ti ho già vista? Sei nuova qui?-
-Il mio fidanzato lavora qui e oggi l'ho accompagnato. Adesso lo sto aiutando.- Il martini era semplice, non doveva essere shakerato, solamente del gin tonic e il vermut dry, le dosi erano scritte su degli appunti nascosti dietro al bancone.
-Il tuo fidanzato? È il ragazzo carino!?-
Lei serrò le labbra, versandogli in fretta il cocktail.-Con le olive?-
-No, grazie, non mi piacciono. Quindi non ti ho già vista da qualche parte? Tipo in televisione?-
-Non lo so. Io ero all'ospedale.-
-Quindi eri in televisione!?-
Hazel sgranò gli occhi, cercando di capire quello che le stava dicendo. Cosa voleva esattamente da lei? Le aveva già spiegato che non era stata in televisione, perché lo chiedeva di nuovo!?
Per fortuna a distogliere l'attenzione da quella conversazione fu l'arrivo di un altro giovane, che le chiese un whisky e cola.
-Hey, come va?- Justin la raggiunse, facendo cadere lo sguardo sul drink che stava preparando.-Whisky e cola?-
-Sì.- Borbottò consegnando l'alcolico e voltandosi pensierosa verso di lui.-Io ero in televisione?-
-Sei finita in qualche notiziario, perché me lo chiedi?-
-È lui il tuo ragazzo?-
Di nuovo lei.
-Sì, lui è mio.- Sostenne tirandolo per un braccio verso di lei.-E mi ama.-
-Hazel...-
-Siete così carini! Ve la posso fare una foto?-
-Certo.- Rispose Justin in contemporanea al "No" di Hazel.
-Hazel sii gentile, facciamo la foto.-
-No.- Diede uno sguardo al locale, molto più gestibile rispetto a prima.-Io voglio andare a casa.-
-No, no, non dovevi darmi una mano perché mi ami?- Non avrebbe fatto a meno di lei neanche sotto tortura ormai.
-Sì, io ti amo, ma voglio andare a fare un pisolino.-
Fece per voltarsi e uscire, ma lui la fermò di nuovo.-Ti prego, dammi una mano solo con i cocktail. Al resto ci penso io.-
-No...io voglio andare via.-
-Per favore.- l'afferrò per i fianchi, facendole la faccia a cui sapeva a cui non resisteva.-Ti prego amore mio.- Continuò avvicinando il viso al suo.-Per favore.-
Hazel lo guardò a lungo, accarezzandogli dolcemente il viso.-Tu sei davvero bello.- Commentò spostando lo sguardo lontano da lui.
-Allora me la dai una mano?-
-Sì.- Rispose in automatico senza smettere di guardarlo.
-Grazie amore mio.- Sorrise, regalandole un bacio a fior di labbra.-Ti prometto che ricambierò il favore.-
-Lyan lo dice sempre.- mormorò scuotendo la testa rassegnata.-Allora torniamo al lavoro.-

————————

-Justin! Portami a casa!- Hazel puntò i piedi a terra, iniziando seriamente a spazientirsi. Il turno era finito, ma lui non la smetteva di pulire!
-Justin! Non si ignora Hazel, guarda che io mi arrabbio.-
-Tesoro, dobbiamo comunque aspettare il pullman, che fretta c'è? Sta buona oppure dammi una mano, c'è la spazzatura da portare fuori.-
-No!- incrociò le braccia al petto, allontanandosi da lui per andare a sedersi.-Io non faccio più niente.-
-Okay, okay, allora aspettami qui, porto fuori la spazzatura e poi andiamo. Non toccare niente.-
-Smettila di dirmelo.-
-Sei davvero un antipatica Hazel.- Borbottò prima di sparire dalla sua vista.
-No, io no antipatica.- Rispose scuotendo la testa in disaccordo.

-Ci tieni molto a lui, vedo.- Tom si avvicinò impercettibilmente a lei, alzando leggermente la voce per farsi sentire.
Hazel lo squadrò, deglutendo rumorosamente. E se le avesse fatto del male!? Perché si era avvicinato proprio quando Justin l'aveva lasciata da sola?
-Non guardarmi così, non ti faccio niente. Volevo solo conoscerti meglio.-
-Io amo Justin, lui mi ha salvata. Io farei di tutto per lui.- Disse tutto d'un fiato, alternando a disagio lo sguardo dall'uomo alle sue mani.-Anche lui mi ama, lo sai?-
-Lo so.-
-E come lo sai?- questa volta lo guardò curiosa dritto negli occhi, allora non solo lei se ne era accorta!
-Da come ti guarda. Conosco quel ragazzo.-
Lei fece un grosso sorriso, annuendo soddisfatta. Justin era innamorato di lei, la guardava in un modo diverso da come la guardavano gli altri e non poteva essere altro che amore.
-Di cosa state parlando? Perché sorridi così?-
-Niente!- Esclamò coprendosi il viso emozionata.-Andiamo?- lui la guardò scettico, decidendo di lasciar stare, Hazel era strana.
-Andiamo.- affermò allungando la mano verso di lei che non tardò ad afferrare.

-Stavo pensando .... se ti avessi conosciuta in un contesto diverso, come a scuola o in discoteca, penso che ci avrei provato con te.- Ammise in tutta onestà Justin, tenendola stretta a sé.
Hazel spalancò gli occhi, staccandosi velocemente da lui per poterlo guardare in faccia.-Io ti piaccio molto
allora! Guarda che puoi provarci con me anche adesso.- Detto questo si fermò in mezzo alla strada, poco prima del vialetto di casa sua.-Baciami!- esclamò sporgendo le labbra e alzandosi sulle punte.
-No! Era solo una constatazione, non ti ho conosciuta in un contesto diverso, quindi lascia stare.-
-Ma ....perché!?- sbuffò sonoramente, prendendogli la mano.-Se io ti piaccio e se tu mi piaci, perché non possiamo stare insieme? Come nei film in televisione!-
Lui sospirò, forse non glielo avrebbe dovuto dire.-Perché io sono suo figlio.-
Hazel sospirò, lasciandolo andare.
Lo sapeva che era suo figlio, non era mica stupida e si assomigliavano pure, ma a lei non importava perché Justin non era come suo padre e le piaceva così! Se davvero anche lui era interessato a lei, come persona, se ne sarebbe dovuto fregare di tutta quella storia dietro.
Continuarono a guardarsi negli occhi, fino a quando Hazel non interruppe il contatto visivo, allontanandosi.
-Dove vai?-
-A casa- mormorò camminando in fretta verso la casa di Ryan.
-Buonanotte Justin.-
-Buonanotte Hazel...-

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