Seohyun era passata, non curandosi dello stato in cui si mi trovavo, ed aveva lasciato la borsa contenente i vestiti accanto alla porta della camera da cui ancora non ero uscito e da cui non avevo intenzione di uscire.
Alla fine, mi ero rannicchiato in un angolo della stanza, abbracciando le mie ginocchia portate al petto, ed ero rimasto immobile per tutte quelle ore, finendo le lacrime che avevo a disposizione.
I miei occhi bruciavano, e sentivo la gola andare a fuoco da tanto avevo pianto quel giorno. Sembrava passata un'eternità da quando avevo fatto colazione con Suga quella mattina, eppure non erano passate neanche dodici ore quando la porta si aprì, rivelandolo.
Non appena sentii lo scatto della maniglia, sobbalzai dalla paura e mi rilassai solamente dopo aver visto il suo volto che, presto, incontrò il mio sguardo. Vidi immediatamente la preoccupazione prendere possesso del suo sguardo e in pochi attimi fu al mio fianco.
"Tutto bene? Ti hanno fatto qualcosa?", mi chiese con una voce rilassante, dolce, dedita al cercare di tranquillizzarmi ma, al tempo stesso, quella voce chiedeva risposte alle domande cui aveva dato suono.
Io scossi la testa più volte, non rispondendo verbalmente. Non ne avevo le forze e neanche volevo dirglielo, in quel momento. Così mi avvicinai semplicemente a lui, stringendo le mie braccia intorno al suo collo in una tacita richiesta di supporto e conforto; e fu questo che fece, dopo avermi preso in braccio ed adagiato sul letto.
Si stese accanto a me ed iniziò a coccolarmi, sussurrando parole dolci.
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Ho iniziato a scrivere la nuova storia, ma non la pubblicherò stasera perché sono cattiva e voglio farvi aspettare u.u
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No, in realtà è che 1) sono stanca e 2) voglio avere un paio di capitoli già pronti così da essere più sicura