Insieme arrivammo nelle cucine e solamente quando la porta della stanza si fu chiusa alle nostre spalle lui mi lasciò andare il polso.
Lo guardai mentre prendeva dei biscotti alla cioccolata dalla credenza ed iniziò a mangiarli davanti ai miei occhi. Erano i miei preferiti, ma Jiho non voleva che mangiassi alimenti che avrebbero potuto farmi ingrassare; era un'altra, delle numerose regole, che dovevo rispettare sotto il suo tetto.
Mi morsi il labbro inferiore, sedendo i su una sedia e continuando a guardare quel magnifico ragazzo mangiare, fino a quando lui, ancora una volta, non si accorse del mio sguardo addosso.
"Tu cosa ci facevi nel corridoio?", chiese improvvisamente, risvegliandomi dai miei pensieri. Mi resi conto solamente in quel momento che mi ero nuovamente incantato ad osservare i suoi tratti, scolpiti dal migliore degli artisti.
"I-io...stavo tornando in camera... E-ero con il signor Jiho", affermai, abbassando ancora una volta il mio sguardo. Sentii quella sensazione di vuoto che mi attanagliava ogni qualvolta Jiho toccava il mio corpo, quella sensazione di smarrimento e di paura. Non mi sentivo una persona, in quei momenti, ma solamente un oggetto.
Suga sembrò capire ancora una volta le mie sensazioni, e mi si avvicinò con il pacco di biscotti in mano. Vidi che ne prendeva uno.
"Apri la bocca", mi ordinò. Intuendo cosa lui volesse fare scossi la testa. Non potevo mangiare e non sarebbe riuscito ad imboccare i con quell'invitante biscotto al cioccolato. Non potevo cedere.
"Apri, Jiho non lo verrà a sapere", continuò, ed io lo guardai sorpreso. Non poteva essere serio, non voleva veramente farmi mangiare quel biscotto.
Scossi nuovamente la testa, "non po-" venni interrotto dal sapore di cioccolato, addentai quel biscotto che tanto mi piaceva ed iniziai a masticarlo, per poi deglutire e finire anche l'altro pezzo che era rimasto in mano a Suga.
In quel momento vidi per la prima volta le sue labbra curvare in un sorriso. Era un qualcosa di fantastico ed il mio cuore prese a battere velocemente, a quella vista. Mi porse un altro biscotto ed io lo presi, sorridendo.
Ma non appena lo portai alle mie labbra mi gelai, udendo la voce alle mie spalle.
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Siccome sono brava vi regalo un altro capitolo...
Buona notte!