Continuiamo il nostro amore

By lallatagliavini

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COMPLETA Luca e Mia sono due bambini che giocano con l'amore come fanno tutti da piccoli. lmprovvisamente i l... More

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By lallatagliavini

Luca

Dopo tre settimane si ritorna a scuola. Non ne ho per niente voglia.
Mi immagino già tutte le domande che mi faranno i miei compagni e i professori.
Non mi sento ancora pronto per raccontare cosa è successo ai miei genitori senza sentirmi tremendamente ferito.

<< sei pronta ?>> urlo annoiato a Mia.

<< si signore >> saltella raggiungendomi in sala.

Alzo gli occhi al cielo e prendo le chiavi della moto sul tavolino vicino all'entrata. Prima di uscire di casa saluto la mamma di Mia.

Mi siedo in sella alla mia moto e l'accendo. Non vedo Mia arrivare e per guadagnare tempo guido la moto in mezzo alla strada perché cosi sono già comodo per partire.

<< parti senza di me ? >> sento strillare mentre faccio questo.

Mi fermo scuotendo la testa divertito << sali >> le ordino.

Scivola sella sella e quando sento le sue braccia circondarmi parto. Sentire la sua vicinanza mi rassicura un po'.

<<quando nasce la tua sorellina ?>> chiedo per non pensare al fatto che sto tornando a scuola.

<< a gennaio >>

<< davvero, tra così poco! Come la chiamerete ?>>

<< Bianca >>

<< come la principessa ? >>

<< che principessa ? >> domanda confusa.

<< quella che mangia la mela e muore >>

<< uno quella si chiama Biancaneve e due non muore ! >> la sento strillare alle mie spalle.

<< ah si ?>>

<< viene risvegliata da bacio del vero amore >> dice sognante e io scoppio a ridere.

<< che c'è? >> chiede offesa.

<< niente Mia >> rido.

<< ovvio che ridi, tu non lo hai mai visto, non puoi capire >>

<< capire cosa ? Una che resuscita per un bacio >>

<< non era morta ! È stato un incantesimo >> sbuffa.

<< ok ok, scusa se non sono informato, da bambino guardavo film più intelligenti >>

<< si come Cars, una macchina che parla, Luca >>

<< tu come fai a saperlo ! >> dico stupito.

<< ti ricordo che ero spesso a casa tua da piccola >>

<< non posso fregarti Riggi >> pronuncio.

<< eh già >> dice soddisfatta.

Ho fatto in modo di arrivare di circa cinque minuti in ritardo per far in modo di incontrare meno persone possibili.

Arrivati nel parcheggio della scuola spengo la moto e scendo. Mi blocco ad osservare la scuola preoccupato.

Mia mi prende per mano e mi fa un sorriso incoraggiante.
Faccio un sospiro e la seguo.
Percorriamo il corridoio e sento lo sguardo di tutti addosso.
In questo momento vorrei essere più basso di Mia per potermi nascondere dietro di lei.
Di solito mi piaceva camminare per la scuola e farmi notare da tutti ma ora non più, mi sembra che tutti riescano a vedere come sono distrutto psicologicamente.

<< tranquillo >> mi sussurra Mia vedendomi agitato. Abbasso lo sguardo fissando il pavimento fino a quando non raggiungo la mia classe.

<< se hai bisogno sai in che classe sono >> mi lascia un bacio a stampo e io annuisco.

Attraverso la classe il più velocemente possibile e vado a sedermi nel posto più infondo a sinistra. Una volta seduto fisso il banco senza alzare lo sguardo.
Solo ora mi accorgo del silenzio calato improvvisamente che per fortuna è interrotto dal << buongiorno >> della prof.

<< buongiorno >> ripetono in coro i miei compagni alzandosi, mentre io rimango immobile sulla mia sedia.

<< sedetevi pure >> dice la professoressa di italiano.
Si siede alla cattedra e inizia a fare l'appello. 

Arrivata al mio nome sorride e dice secca << Borghi vedo che oggi ti sei degnato di venire >>  

<< si prof, mi scusi, ma c'è stata una ragione più che valida se io non sono venuto a scuola i giorni scorsi >> rispondo imbarazzato.

<< oh e sentiamo dai...>> dice con tono di sfida. 

<< preferirei parlarne in privato con lei >> rispondo insicuro. 

<< oh certo , facciamo dopo all intervallo >> si addolcisce capendo che non la sto prendendo in giro. Annuisco.

Tiro fuori dal mio zaino un quaderno e inizio a scarabocchiarci sopra per tutta la lezione. Prima che io me ne accorga, perso nei miei pensieri bui, passano due ore e la campanella della fine della lezione suona.

<< Borghi aspetta un attimo qui in classe >> mi dice la professoressa e cosi faccio.

<< Luca cosa è successo?>> mi chiede una delle ragazze con cui uscivo prima dell'incidente avvicinandosi.

<< vedo che quel look ti piace proprio >> si avvicina uno dei ragazzi dell'altro giorno.

<< sei stato male ? Hai una cera !>> arriva un altra mia compagna di classe.
Io non rispondo e continuo a mantenere lo sguardo fisso verso il basso.

<< Luca ?>> insistono.

<< Borghi vieni con me >> mi chiama la prof e io mi divincolo sollevato da tutte le persone che mi circondavano.

Si ferma in mezzo al corridoio che stranamente non è affollato come al solito.
<< dimmi >>

Sospiro e poi spiego << i miei genitori 22 giorni fa hanno fatto un incidente e ... mio padre è ... morto, mentre mia mamma deve rimanere per qualche anno in ospedale perché ha preso una grossa botta alla testa >>

<< oh mi dispiace >> esclama portandosi una mano alla bocca.

<< dovrebbe essere venuta la madre della mia ragazza a parlare con la preside l'ora scorsa per spiegarle la mia situazione >>

<< ok ora vado a sentire. Luca non so cosa dire. Mi dispiace troppo, se hai bisogno di qualunque cosa chiedi pure >> mi sorride dolce poggiandomi una mano sulla spalla.

<< va bene >> sospiro.

La prof mi lascia da solo in mezzo al corridoio e quindi decido di uscire in giardino per prendere una boccata d'aria.
Mi siedo su una panchina e subito arriva un gruppo di ragazze.
Quelle che io fino a un mese fa chiamavo "le mie ragazze".

Mi bombardano di domande:

<< Luca come stai ?>>
<< perché non sei venuto a scuola per tutto questo tempo ?>>
<< Amore mi sei mancato >>

<< ragazze potete andarvene ?>> mi piego e appoggio la testa fra le mani.

Sento che bisbigliano tra di loro confuse dal mio comportamento poi improvvisamente se ne vanno. Alzo lo sguardo e vedo Mia che le guarda in cagnesco, il suo sguardo incontra il mio e mi sorride dolce.

Torno a coprirmi il viso con le mani.
<< Lu com è andata ?>> si avvicina quando tutte le ragazze se ne sono andate.
Tiro un sospiro di sollievo.

<< male >> rispondo sincero.

<< perché ? Che cosa è successo?>>
Non rispondo.

<< Lu dai non chiuderti di nuovo anche con me >> mi poggia una mano sulla schiena accarezzandomela.

Non ricevendo risposte si alza dispiaciuta e fa per andarsene.

<< no Mia aspetta >> mi alzo e la guardo distrutto.

Lei torna da me e mi poggia le mani sul petto aspettando che io parli.

<< scusa è che ... mi mancano molto i miei e tutti non fanno altro che ricordarmeli. Le persone mi riempiono di domande ma io non ho ancora voglia di parlare di cosa mi è successo >>

<< se tu rispondi una volta, loro non ti chiederanno più niente >>

<< lo so ma... è difficile. Non voglio che a scuola mi identifichino come quello che ha perso i genitori >> Lei mi abbraccia e io le passo una mano tra i capelli. Era la cosa di cui avevo più bisogno in questo momento.

<< Mia io non ce la faccio >> mi lascio prendere dalla disperazione.

<< hey no, tu sei forte >> mi afferra il viso tra le mani.

Io non rispondo e non la guardo negli occhi che mi stanno diventando lucidi.
<< Lu non sei solo, ci sono io >> sussurra.

Un colpo di tosse alle spalle di Mia interrompe il nostro momento e lei si volta con lo sguardo infuriato.

<< ragazzi la campanella è suonata, vi conviene tornare in classe>> noto che è una professoressa della scuola.

<< si ora rientriamo >> risponde Mia scontrosa e per fortuna la professoressa non se la prende.

Mentre torniamo in classe mi ricordo di dire a Mia << ti dispiace prendere l'autobus oggi, ho un incontro con gli assistenti sociali e non ti posso portare a casa >>

<< non c'è problema >> mi sorride dolce.



........................................................................................................................................



Sono le sei e un quarto di pomeriggio quando torno finalmente a casa di Mia.

<< Mia è in casa ?>> chiedo a Bruno, il padre di Mia, che sta guardando il telegiornale alla tv seduto sul divano.

<< dovrebbe essere in camera sua >> mi risponde lui.

<< grazie >>

Vado a controllare, ma non c'è. Devo chiederle dove posso mettere la crema per i tatuaggi, ma non vedendola decido di metterla in bagno. Mi sembra che le creme le tangano lì.

<< chi è ?>> sento urlare appena apro la porta.

<< oh Mia scusa non pensavo fossi qui >>

<< Luca esci !>> strilla.

<< si metto la crema nel cassetto e poi vado >> spiego.

<< crema ?>>

<< si la crema per i tatuaggi >>

<< tatuaggi ? Luca cosa hai combinato ? >> dice preoccupata. 

<< sorpresa >> esulto.

<< quanti ne hai fatti >> dice esasperata.

<< due >>

<< sono grandi ? >>

<< uno no, l'altro un po'. Dovrò fare altre sedute >>

<< oddio !>> sospira.

Fa una pausa poi dice << dai ora vai via che esco dalla doccia >>

<< non puoi farlo se sono in bagno?>>

<< no ... beh Luca ... io ... vorrei andarci piano questa volta >>

<< peccato che non abbiamo molto tempo ?>> sussurro ricordandomi le nuove brutte notizie.

<< Luca cosa stai dicendo >> apre l'anta della doccia terrorizzata per guardarmi in faccia.

<< tranquilla non mi voglio ammazzare >> rispondo giù di tono. Il mio sguardo cade sul suo corpo statuario che non vedevo da troppo tempo e rimango incantato.

Lei se ne accorge e si affretta a coprirsi con l'accappatoio.

<< oggi sono andato dagli assistenti sociali >>
Lei mi guarda implorandomi di continuare.

<< mi hanno detto che dal primo gennaio dovrò soggiornare in una struttura che fa da orfanotrofio, ma anche riformatorio. Frequenterò le lezioni dentro quella struttura, quindi non ci vedremo più >>

<< cosa ? >> mi guarda sconvolta e io annuisco.

<< no no no, ci deve essere un altra soluzione >> si passa le mani tra i capelli.

<< no Mia, non c'è >>

<< ma non hai dei parenti che ti possono prendere in affido ?>>

<< no >>

<< come no ?>>

<< Mia no ! >> sbraito.

Faccio una breve pausa e tiro un pugno non troppo forte contro al lavandino per calmarmi poi dico << non pensiamoci ora. Facciamo sì che questo mese sia il più bello di tutti i mesi passati insieme >>

Passano alcuni minuti di silenzio dove lei seduta sopra il water si tiene la testa fra le mani e io la guardo non sapendo come consolarla.
<< quindi questi tatuaggi ? >> dice poi con un filo di voce.

Mi tiro via la maglietta e le mostro prima quello più grosso che dev'essere ancora terminato.
<< non mi piace >> fa una faccia disgustata.

<< come no? >> chiedo sentendomi quasi offeso.

<< troppo grosso >>

<< e deve essere ancora finito >> le ricordo ridendo.

<< oddio >> rotea gli occhi.

<< immaginavo non ti sarebbe piaciuto >> le rivelo poi sorridendo << sei troppo acqua e sapone per amare queste cose >> la prendo in giro.

<< dai fammi vedere l'altro >> insiste ignorandomi. Così giro il braccio destro e glielo indico.

<< è la dedica che ti ha scritto tuo padre prima di morire >> mi guarda commossa e io annuisco.
<< Lu è bellissimo >> mi dice emozionata.

Mi guarda con quei suoi occhi grandi e mi strappa un sorriso. Lei si sporge e mi bacia le labbra con dolcezza.








Ciao belli ❤️😍❤️

Come state ? Come va a scuola ?

Spero che questo capitolo vi piaccia.

Scusate l'assenza ma sono stata molto impegnata ultimamente.

Alla prossima...

                                   baciiiiiii 😘😘❤️

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