LIAM'S POV
Non sei Zayn.
Quella frase mi aveva colpito con un pugnale dritto nel cuore.
L'avevo baciata e mille sensazioni si erano impadronite di me.
Mi ero sentito al settimo cielo.
Non potevo credere che Valerie non avesse sentito nulla.
Non era possibile.
La guardo senza sapere cosa dire.
Le lacrime cominciano ad accumularsi negli occhi.
Mi passo la mano fra i capelli e sospiro, cercando di mantenere un contegno.
<< Valerie tu mi sei piaciuta fin dall'inizio. Ci sto provando ad essere il tuo migliore amico, ma non riesco a non essere attratto da te, capisci?! >>
Dico esasperato.
<< Liam per favore, mi stai facendo sentire una merda. So che fa male sentirselo dire ma non ho provato nulla durante il bacio. Non posso fare finta, non voglio illuderti >>
Ho le lacrime agli occhi.
La mia unica occasione di poter stare con lei era fallita.
Ero distrutto.
VALERIE'S POV
Liam é sull'orlo delle lacrime.
Lo abbraccio istintivamente.
Lui resta immobile poi mi circonda lentamente con le braccia.
Gli sto facendo male, ma non posso fare altro.
Non voglio stare insieme a qualcuno illudendolo.
<<Troverai una ragazza che ti merita più di me >>
Gli sussurro, cercando di rincuorarlo.
<< ti voglio bene Val >>
Mi sussurra Liam.
Lo vedo arretrare fino alla macchina e andarsene, con un po' di malinconia entro in casa.
Mi cambio e resto in intimo.
Fa caldo e la pelle delle mie braccia ha bisogno di respirare qualche volta.
Mi sdraio a letto e appoggio il telefono sul comodino.
Ho sempre la vana speranza che Zayn mi chiami, o mi mandi un semplice messaggio.
Non succede mai.
Così mi addormento sempre con un nodo allo stomaco e l'ansia che sale sempre di più.
Sta volta invece decido di mandare al diavolo l'ansia e accendo il cellulare.
Entro nella chat con Zayn e il cuore mi martella nel petto.
É online.
Mi torturo fino a quando decido di scrivergli.
Un semplice "mi manchi".
Aggiungo poi "senza di te non ce la faccio"
Ha visualizzato, ma non risponde.
Mi sembra quasi di vederlo.
Sta fissando il telefono con la fronte corrucciata.
Sta combattendo una battaglia interna per decidere di rispondermi o no.
Alla fine vince la sua testardaggine.
Infatti non mi risponde.
La scritta online scompare e con quella anche la mia briciola di speranza.
Non tornerà indietro.
Non lo farà.
Pur di proteggermi farebbe qualunque cosa, anche farmi soffrire.
Per il mio bene, aveva detto.
Per il mio bene un cazzo, mi stavo distruggendo per colpa di questa storia.
Non stavo dimenticando, anzi annegavo nei ricordo giorno dopo giorno.
Spengo il telefono e lo lascio sbattere sul comodino.
Mi giro dall'altra parte e mi rannicchio nelle coperte.
Per sentirmi al caldo e protetta.
Come tra le braccia di Zayn.
ZAYN'S POV
Louis strilla davanti alla tv davanti ad una partita di calcio.
Come ogni buon tifoso che si rispetti.
Io invece sto seduto al lato opposto del divano.
Mi fumo una sigaretta, rendendo l'aria del piccolo appartamento quasi irrespirabile.
<< ehi ragazzi pulite un po' il cesso che avete fatto >>
Esclama Harry alterato.
Un ragazzetto di diciannove anni che avevo conosciuto a Londra mesi fa.
Ci aveva ospitato senza problemi, senza sapere quanto casino noi due sapevamo combinare.
Residui di popcorn erano sparsi sui cuscini e un paio di bottiglie di birra vuote rotolavano sul pavimenti.
<< cazzo dovete tenere pulito peró >>
Borbotta, lamentandosi ancora.
Qui ci vorrebbe Valerie.
Penso con un sorrisetto leggero sulla bocca.
Lei e la sua maniacalità nella pulizia e ordine.
Che tipo strano che é.
Mi mancava davvero tanto.
Avevo avuto la tentazione di chiamarla per ben dieci volte in un solo mese.
Ma avevo resistito e ora me la immaginavo mano nella mano con Liam.
Con un sorriso stupendo sulle sue labbra rosse e morbide.
Era felice, ne ero sicuro.
Prendo il cellulare e accendo internet.
Un trillo dopo pochi secondi mi fa sobbalzare.
Valerie.
Non potevo crederci.
C'era qualcosa che non andava, non avrebbe dovuto scrivermi adesso.
Avrebbe dovuto gia dimenticarmi, o almeno provarci.
"Mi manchi"
"Senza di te non ce la faccio"
Uno dopo l'altro.
Guardo assorto lo schermo, come se mi potesse suggerire cosa fare.
So che lei sta aspettando una mia risposta.
Ma non lo posso fare.
Dovevo lasciarla in pace e farmi dimenticare.
Sarei andato fino in fondo, anche se faceva male.
Anche se ogni notte mi immaginavo di stringerla a me e coccolarla.
Sentivo ancora il suo odore a volte.
Per strada.
In casa.
Ovunque.
Ma erano sono scherzi dei miei sensi, perché lei era a Bradford e io a Manchester.
Riguardo il messaggio.
Ha qualcosa di sbagliato.
Mi sembra di sentire una venatura di disperazione in quelle parole.
Decido quindi che sarei tornato, per vedere come andava.
L'avrei osservata da lontano.
Dovevo sapere che stava bene.
E la parte egoista di me aveva bisogno di vederla, almeno un altra volta.
<< io torno a Bradford >>
Annuncio dopo aver spento il telefono.
<< non devi tornare. Lo sai che poi non saresti piu capace di controllarti, finiresti di nuovo con lei >>
Louis da buon amico mi batte una pacca sulla spalla
<< ha ragione Louis, non devi cedere, non ora >>
Dice Harry andando in cucina con le bottiglie di birra vuote.
<< Valerie mi ha mandato un messaggio. Ha detto che gli manco e che non ce la fa senza di me. Devo sapere che sta bene >>
I ragazzi mi guardano con un po' di compassione.
<< Vai allora, ma non farti vedere, non parlarle e non permetterle di incontrarti. Altimenti butteresti all'aria tutto quello che hai fatto fino >>
Annuisco e mi alzo di scatto.
<< parto adesso, così domani mattina saró la >>
Prendo le chiavi della mia moto, che avevo portato anche a Manchester.
Non me ne sarei mai separato.
Mi aspettavano molti chilometri in sella.
Avrei avuto tutto il tempo per pensare e riflettere.
Con l'ansia di rivedere Valerie.
- to be continued -